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Caso Atp a Formia, tra il rischio di un danno erariale e la delibera per il proseguimento del trasporto pubblico

Secondo il Comune di Formia, nella richiesta formulata dalla cooperativa Atp, c'era un "inghippo" burocratico non indifferente: il rischio danno erariale.

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Formia – Il caso Atp, con il rischio del fallimento della storica cooperativa (leggi qui), negli ultimi giorni è stata al centro del dibattito dei formiani. Ora, dopo il chiarimento della consigliera Sansivero, è lo stesso Municipio di via Vitruvio a districare gli ultimi nodi rimasti attorno a questa vicenda.

“La cooperativa ATP – spiegano dal Comune – gestisce il servizio di trasporto pubblico locale a Formia da quasi trent’anni, sin dal fallimento della ditta Oddino Tatta. Lo gestisce senza aver vinto alcuna gara d’appalto e in virtù di reiterate proroghe.

L’ultima proroga è stata disposta dall’attuale Amministrazione, in vista della creazione di un consorzio TPL sovracomunale, per il quale, viste le intenzioni della Regione Lazio di dividere tutto il territorio regionale in ambiti e gestire regionalmente il trasporto di tutti i comuni laziali, ora si attende di conoscerne il destino.”

Ecco come sono andati i fatti

Tolto l’excursus storico della cooperativa, come sono andati veramente i fatti? Perché il presidente Atp, Salvatore De Meo, aveva dichiarato che si era arrivati a un passo dal fallimento e che grossa parte di quella responsabilità era da attribuire al Comune?

Dal Municipio spiegano: “La cooperativa, attraverso una nota prevenuta in data 22 aprile 2020, rappresenta al Comune di Formia la crisi economica – finanziaria che l’Azienda sta affrontando e chiede che gli venga corrisposto un acconto non inferiore a € 150.000,00 al fine di poterle permettere di affrontare e superare il periodo emergenziale.

Di fatto, l’Azienda ha già ricevuto dal comune di Formia i corrispettivi dei pagamenti fino al giorno 30/04/2020, tutte le fatture emesse sono state liquidate in 48 ore dall’ufficio economico finanziario, affinché le grandi difficoltà economiche legate all’emergenza Covid, non minassero ancora di più, il già precario equilibrio economico della cooperativa.”

Il rischio danno erariale

Ma nella richiesta, così formulata dalla cooperativa, c’era un “inghippo” burocratico non indifferente: il rischio danno erariale. “Atp – spiegano dal Municipio di via Vitruvio – aveva chiesto che il Comune di Formia pagasse il chilometraggio previsto ma non effettuato e, allo stesso tempo, che l’azienda potesse usufruisse di aiuti statali quali, a esempio, la cassa integrazione.

Così stando le cose, si configurava un possibile illecito per l’Ente: se il Comune avesse concesso l’anticipazione richiesta e ciononostante l’ATP, già in pessime condizioni economico finanziarie per sua stessa ammissione, avesse interrotto il servizio pubblico, tale erogazione avrebbe costituito danno erariale perseguibile.  ”

La delibera per il proseguimento del servizio

La situazione, insomma, si presentava complessa. Come muoversi per venirne a capo? L’amministrazione Comunale e i dirigenti competenti hanno vagliato e valutato tutte le possibili soluzioni per poter, da un lato tutelare l’Ente, e, dall’altro, intervenire rispettando i termini di legge affinché la cooperativa ATP, e soprattutto i suoi dipendenti, potessero ricevere lo stipendio e continuare ad erogare un servizio necessario per la città.

Grazie al D.L “Decreto Rilancio” pubblicato in G.U in data 22 maggio 2020, che dispone, in materia di trasporto pubblico locale, che, al fine di garantire l’operatività delle imprese di trasporto pubblico, le autorità competenti possano erogare alle stesse imprese, entro il 31 luglio 2020, un importo non inferiore all’80% dei corrispettivi contrattualmente previsti al 31 agosto 2020, ieri mattina – fanno sapere dal Municipio – è stata firmata la delibera n.142 che permetterà il proseguimento del servizio da parte della cooperativa.”

Infine, l’amministrazione sottolinea: “Si rende noto che la somma accertata dal Comune Formia per il finanziamento ottenuto da parte della Regione Lazio, per il servizio fino al 30 giugno ammonta a 504.338,15 euro e che è già stata liquidata alla Società la somma complessiva di 296.618,49 euro, per questo per garantire la prosecuzione del servizio, dato il periodo di emergenza, sarà liquidata la restante parte di 207.719,66 euro.”

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