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Cerveteri, De Angelis e Orsomando tornano all’attacco: “Ecco la verità sul 25 aprile”

31 maggio 2020 | 15:00
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Cerveteri, De Angelis e Orsomando tornano all’attacco: “Ecco la verità sul 25 aprile”

I consiglieri comunali contro Pascucci: “Ci siamo imbattuti in alcune constatazioni e accertamenti che smentiscono gli attacchi nei nostri confronti”

Cerveteri -“Abbiamo aspettato, volutamente, tutto questo tempo prima di rispondere al sindaco Pascucci in merito alle celebrazioni del 25 aprile 2020 (leggi qui) e, questo, soltanto per avere la certezza e ‘accatastare’, come accade spesso, altre sue bugie e ‘distrazioni di massa’ da inserire nel suo già corposo curriculum. Non è un caso che, dopo un accesso agli atti per verificare la congruità di alcune affermazioni del Sindaco, ci siamo imbattuti in alcune constatazioni e accertamenti molto imbarazzanti che smentiscono definitivamente i vergognosi attacchi, avvenuti in quei giorni, nei nostri confronti”. Così, in una nota, i consiglieri comunali Aldo De Angelis e Salvatore Orsomando.

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“Caro Pascucci, è vero, come da Lei affermato, che il ‘chitarrista di passaggio’ è un dipendente della sua segreteria ma è altrettanto vero – e ci teniamo a ricordarglielo, visto il momento economico non proprio felice -, che quello stesso dipendente è pagato con soldi pubblici e sinceramente, dopo aver timbrato il cartellino, avrebbe dovuto svolgere il suo lavoro e non ‘suonare la chitarra’ a comando dalla finestra della sala giunta, senza peraltro essere stato autorizzato da nessuno. La sua ironia tocca il massimo del fondo quando racconta, via social, che la manifestazione del 25 aprile 2020 è stata ‘preventivamente’ concordata con la Questura; e allora Le chiediamo: ma esiste questa autorizzazione oppure no? Come mai a distanza di oltre un mese non ci è stata fornita nessuna copia della autorizzazione richiesta?”.

“Lei, Sindaco, ‘predica bene e razzola male’: prima attacca vergognosamente e poi non fornisce documenti a riprova per dimostrare la realtà dei fatti anzi, fa di più oltrepassa anche i famosi 30 giorni legali, come oramai fa spesso, per dare risposta pur sapendo che potrebbe andare incontro al reato di abuso d’atti d’ufficio. Ma Lei, Sindaco, non smette di stupire, negativamente parlando e, pur di aggiungere un trofeo alla sua ‘ambita collezione’ di bugie, tenta la ‘carta’ del vittimismo sociale esprimendo solidarietà umana a tutti gli agenti di Polizia Locale che, secondo Lei, ritiene vittime di un nostro brutale quanto ingiustificato attacco mediatico. Ma Lei sa benissimo che non è così. Lei lo sa che l’unico problema è stato soltanto ed esclusivamente, in un altro determinato episodio, il Comandante della Polizia Locale che negando l’accesso in Comune ad un consigliere comunale lo ha privato di un diritto di legge e situazione similare ci risulta sia accaduta anche successivamente quando, ‘inspiegabilmente’, il medesimo soggetto ha cercato di non fornire dei documenti ai sottoscritti consiglieri, dopo regolare accesso atti, opponendo un secco rifiuto”.

“Quindi, caro Sor Sindaco – continuano -, basta con la distorsione della realtà dei fatti cercando di far credere cose non veritiere o di cercare l’appoggio politico di ‘chiacchiere’ di piazza, perché noi, come già abbiamo fatto in passato, esprimiamo ancora sinceramente lode e ringraziamenti a tutto il Cìcorpo di Polizia Locale per l’ottimo lavoro svolto prima e durante questo periodo emergenziale a prescindere dai comportamenti del singolo. Rispediamo al mittente, perché assolutamente falso, quanto da Lei affermato dicendo che abbiamo fatto delle ‘insinuazioni’ sulla consegna dei pacchi alimentari come è fuori luogo e di basso livello il suo indegno comportamento nel cercare di sollevare dubbi e ipotesi sul nostro trasparente e legale operato di volontariato, senza utilizzo di fondi pubblici, mezzi e personale pubblico, visto che non ci siamo rivolti ai servizi sociali del Comune ma abbiamo provveduto direttamente alla distribuzione insieme alla Associazione Volontari per Ladispoli”.

“Vede Sindaco pensiamo, sinceramente, che è Lei che dovrebbe avviare un’indagine completa come, peraltro, sta facendo un suo dirigente in merito alle autocertificazioni dei buoni spesa. Caro Sindaco, la smetta di dire che siamo impreparati e che non abbiamo rispetto per le istituzioni, dicendo che noi dovremmo stare zitti quando è proprio che Lei che non perde occasione per stare zitto perché è proprio Lei che continua ad insultare e a propinare bugie in quantità industriali”, concludono De Angelis e Orsomando.
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