Vaticano, contro la corruzione Bergoglio vara il codice unico per contratti e appalti

1 giugno 2020 | 12:01
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Con un nuovo Motu proprio d’ora in poi Oltretevere ci sarà maggiore e trasparenza e più controlli nella gestione degli appalti

Città del Vaticano – Maggiori controlli e più trasparenza. Papa Francesco non abbandona la lotta alla corruzione e con un nuovo Motu proprio, vara il codice unico per contratti e appalti (clicca qui per leggere il documento integrale). Intitolato “Norme sulla trasparenza, il controllo e la concorrenza dei contratti pubblici della Santa Sede e dello della Città del Vaticano”, il nuovo testo  servirà d’ora in poi come riferimento unico per tutte le realtà d’Oltretevere.

Composto di 86 articoli (ai quali se ne aggiungono altri 12 relativi alla tutela giurisdizionale nei casi di contenzioso), il nuovo Motu proprio assume la Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione firmata a Merida e si sostituisce le precedenti normative già in vigore all’Apsa e al Governatorato estendendosi anche a tutti gli enti della Santa Sede che fino ad oggi non avevano leggi proprie per contratti e appalti.

Gli obiettivi

Nel primo articolo, il Papa spiega le finalità della nuova legge che sono: l’impiego sostenibile dei fondi interni, la trasparenza delle procedure di aggiudicazione, “la parità di trattamento e la non discriminazione degli offerenti, in particolare mediante misure in grado di contrastare gli accordi illeciti in materia di concorrenza e la corruzione”.

L’articolo 5, invece, elenca i principi fondamentali che sono “l’eticità nell’orientamento delle scelte economiche e degli interlocutori su parametri di rispetto della Dottrina sociale della Chiesa; l’autonomia amministrativa e la sussidiarietà nelle scelte gestionali dell’Ente; la leale collaborazione tra gli Enti e le diverse direzioni del Governatorato”, così da ottenere “economicità, efficacia ed efficienza”, “programmazione e razionalizzazione della spesa” evitando operazioni non necessarie, e in particolare una procedura di aggiudicazione che “deve essere trasparente, oggettiva e imparziale”.

Stop al conflitto di interesse

Non solo. Con il nuovo testo sono adottate anche misure contro il conflitto di interesse, gli accordi illeciti in materia di concorrenza e la corruzione. Così da evitare “qualsiasi distorsione della concorrenza e garantire la parità di trattamento tra tutti gli operatori economici”

E ancora: dovranno essere esclusi dall’iscrizione all’apposito Albo e dalla partecipazione alle gare operatori economici che siano in quel momento sottoposti a indagini, a misure di prevenzione o condanne in primo grado per “partecipazione a un’organizzazione criminale, corruzione, frode, reati terroristici”, per “riciclaggio di proventi di attività criminose” e “sfruttamento del lavoro minorile”.

Ma tra le cause di esclusione c’è anche il non aver ottemperato “agli obblighi relativi al pagamento di imposte o contributi previdenziali secondo le normative del Paese in cui si è stabilito”, come pure risiedere o essersi stabilito in Stati “aventi regimi fiscali privilegiati”.

Salvo alcuni casi stabiliti come eccezione, “tutti i beni e servizi, sotto pena di nullità del relativo contratto, sono ordinariamente acquisiti dagli enti in modo centralizzato”. Le “autorità centralizzate”, si legge nell’articolo 15, sono da una parte l’Apsa “relativamente ai dicasteri della Curia romana” e alle istituzioni collegate alla Santa Sede; dall’altra il Governatorato.

Sono previste deroghe alla centralizzazione, ma andranno debitamente motivate. La Segreteria per l’Economia, sentita l’Apsa, con procedimento congiunto con il Governatorato pubblicherà e aggiornerà ogni sei mesi “l’elenco dei prezzi e i corrispettivi di riferimento dei beni e servizi” insieme al costo del lavoro dei professionisti iscritti all’Albo: saranno calcolati prendendo in considerazione prezzi e corrispettivi nei mercati in cui gli enti vaticani si approvvigionano. Gli enti vaticani dovranno pianificare gli acquisti entro il 31 ottobre di ogni anno.

I dipendenti vaticani nelle commissioni giudicatrici

Infine, presso la Segreteria per l’Economia viene istituito un elenco dei dipendenti e degli incaricati professionali temporanei abilitati a svolgere la funzione di progettista perito e di membro della commissione giudicatrice. Saranno sorteggiati e parteciperanno a rotazione alle commissioni, sempre in base alle loro specifiche qualifiche professionali.

Sono molto dettagliate, inoltre, le “incompatibilità” con l’iscrizione all’elenco, tra le quali c’è la parentela “fino al quarto grado” o l’affinità “fino al secondo grado” di un soggetto riferibile a un operatore economico che abbia presentato offerta, e anche l’essere socio o l’esserlo stato nei cinque anni precedenti di un operatore economico che abbia presentato offerta.

Pur tenendo ben presenti i principi fondamentali e le finalità dell’ordinamento canonico, insieme alla peculiarità dello Stato della Città del Vaticano, con il nuovo codice unico promulgato da Papa Francesco si fa tesoro delle regole più efficaci e delle “buone pratiche” in vigore in molti Stati.

(Il Faro online)