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Europa verde: “Spiagge libere a Terracina, un diritto sempre più negato”

2 giugno 2020 | 16:00
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Europa verde: “Spiagge libere a Terracina, un diritto sempre più negato”

Europa verde Terracina: “Ci batteremo per la stesura del nuovo PUA, affinché siano considerate nella valutazione ambientale strategica tutti gli aspetti ecologici rilevanti.”

Terracina – “Le spiagge libere del litorale di Terracina presentano una serie di problemi”. È quanto affermato da Europa verde Terracina che poi prosegue: “Questi problemi vanno opportunamente analizzati, affrontati e risolti. Alcuni sono storici, come il tema della cementificazione e privatizzazione del litorale e dell’accessibilità alle spiagge, altri sono più recenti, nati proprio a seguito dell’attuazione della legge regionale n. 8 del 2015 e l’introduzione delle spiagge libere con servizi, che ha snaturato il concetto originario di spiaggia libera per avvicinarlo sempre di più a quello di stabilimento balneare riducendo nella vera sostanza la quota di arenile effettivamente riservata alla libera fruizione.”

Il Regolamento Regionale n.19/2016 attuativo della legge stabilisce in tal senso alcuni punti chiari, che è necessario ribadire per chiarezza espositiva: per pubblica fruizione, si intende la tipologia di utilizzo del demanio marittimo relativa alle spiagge libere e alle spiagge libere con servizi; i comuni riservano alla pubblica fruizione una quota pari ad almeno il 50 per cento dei metri lineari dell’arenile di propria competenza per il cui calcolo si fa riferimento alla linea di costa bassa. In caso di superamento di tale percentuale, i Comuni non potranno più rilasciare nuove concessioni e saranno tenuti a tornare al di sotto del 50% alla scadenza delle concessioni in essere.

“Fermo restando il rispetto della quota del 50%, i comuni, nella pianificazione – spiegano da Europa verde – sono tenuti a garantire lungo l’arenile di propria competenza un’equilibrata presenza di spiagge libere e di spiagge libere con servizi. A tal fine individuano ambiti omogenei nei quali devono essere previste quote di spiagge libere e spiagge libere con servizi pari almeno al 20% in ciascun ambito omogeneo. Nelle spiagge libere, i Comuni possono stipulare anche convenzioni per assicurare i servizi di assistenza, pulizia e salvataggio, nonché i servizi igienici.

“In questo senso non possiamo non rilevare criticità molto rilevanti, che riguardano la possibilità di fruire liberamente delle spiagge da parte dei cittadini di Terracina: innanzitutto occorre stabilire con certezza se il nostro Comune rispetta o meno il 50% di spiagge destinate alla libera fruizione.

Dalla tabella allegata alla recente delibera regionale, che assegna sei milioni di euro per aiutare i Comuni del Litorale a gestire spiagge libere e lungomare in tutta sicurezza durante la prossima stagione balneare (la quota riservata al nostro comune è di 230.503 euro), risulta un arenile di spiaggia libera di 5.567 metri a fronte di una lunghezza totale della linea di costa sabbiosa di 11.777 metri (dato più recente dell’ Istituto Idrografico Marina Militare), quindi sembrerebbe esserci già un deficit di 321 metri lineari di spiaggia libera.

Il proliferare di nuovi spazi di arenile dati in concessione, gli ampliamenti assegnati alle concessioni già in essere e l’impulso dato alle spiagge libere con servizi, ha di fatto ridotto al minimo la presenza delle spiagge libere vere e proprie, spesso poste davanti a residence e campeggi e quindi inaccessibili al pubblico e oramai quasi del tutto inesistenti perlomeno nel tratto di litorale urbano di Terracina sia di Levante ( “La Spiaggetta”) che di Ponente (“Viale Circe”) in barba alla equilibrata presenza e agli ambiti omogenei che ne dovrebbero garantire almeno il 20% in ciascun ambito.”

Ma allora, come fare chiarezza? “Occorrerebbe ricostruire quante sono le concessioni e le convenzioni rilasciate dal comune di Terracina e i metri lineari di linea di costa realmente assegnati in concessione, quelli in convenzione e quelli realmente liberi, in modo da avere contezza delle spiagge libere effettivamente rimaste, affinché siano, analogamente alle spiagge in concessione, chiaramente individuabili dalla cittadinanza e dai turisti.

La fruizione delle spiagge libere per le quali il Comune non riesce a garantire i servizi minimi è spesso dissuasa, ai sensi del Regolamento, con l’installazione di cartelli indicanti la balneazione non sicura per mancanza del servizio di salvamento, se non addirittura con un’ordinanza di esplicito divieto di balneazione, come recentemente avvenuto nel Comune di San Felice Circeo, ma è evidente che – prosegue la nota – oggi, con la delibera regionale che assegna fondi e risorse (ricordiamo 230.503 euro per Terracina), l’Amministrazione non può più sottrarsi alla predisposizione dei servizi minimi sulle spiagge libere.

Il Regolamento regionale, stabilisce in modo chiaro e inequivocabile che nelle spiagge libere con servizi e nelle spiagge libere (affidate in convenzione) è vietato il preposizionamento di attrezzature balneari e l’organizzazione di servizi alla balneazione, non può in nessun caso precludere la libera fruizione degli arenili.

L’accertata violazione di questa disposizione, reiterata per tre volte, configura la fattispecie di inadempienza e la decadenza dalla concessione/convenzione. Questo comma dice, in buona sostanza, che tutte le spiagge libere (con servizi o meno) sono destinate alla libera fruizione, e ciò – prosegue la nota -vuol dire che chiunque può posizionare il proprio ombrellone o affittarne uno a prezzo calmierato.”

L’annoso problema dell’accessibilità delle spiagge

Resta un problema: l’accessibilità alle spiagge libere, laddove gli accessi sono stati chiusi o ostacolati impropriamente. In tali luoghi vi dovrebbe essere previsto un cancello pedonale sempre aperto, che permetta l’accesso in spiaggia anche a tutti coloro che non vivono nel residence, ma non è sempre così.

Non solo. Da Europa Verde sottolineano: “Ravvediamo anche la necessità di rivedere i canoni di concessione che vanno parametrati non solo alla superficie concessa, misurata secondo equi criteri standard, ma anche alla redditività delle strutture. È necessario riconsiderare, con opportune ordinanze e regolamenti, anche l’utilizzo di ruspe e mezzi pesanti sulle spiagge.”

Poi da Europa verde concludono: “L’ Amministrazione comunale di Terracina ha adottato il proprio Piano di Utilizzazione dell’Arenile nel 2003. Successivamente, nel 2012, ha adottato la proposta di adeguamento e revisione del proprio P.U.A., che è stato successivamente trasmesso alla Struttura regionale competente in materia di Valutazione Ambientale Strategica.

Nel 2015, però, la Regione procedeva  all’archiviazione del procedimento di Verifica di Assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica, in quanto il mancato svolgimento da parte del Comune di Terracina delle attività richiamate nella nota prot. n. 130957 del 4 aprile 2013, più volte sollecitate dalla Regione, non consentiva alla stessa l’espletamento delle attività tecnico istruttorie propedeutiche alla conclusione del procedimento. Ora, anche a seguito dell’adozione con Deliberazione 176 del 09/04/2019 del PUAR della Regione Lazio, sarebbe opportuno che l’Amministrazione di Terracina procedesse all’adeguamento del suo PUA, oramai vecchio di 20 anni.”

Le richieste di Europa Verde

Chiediamo, innanzitutto, che venga escluso – conclude la nota -, in conseguenza dell’emergenza covid19, ogni ampliamento dei tratti di arenile ad oggi in concessione demaniale senza alcuna deroga.

Auspichiamo che le risorse pubbliche recentemente stanziate (6 milioni di euro) con una delibera di Giunta dalla Regione Lazio al Comune di Terracina (230.503 euro) per consentire il sostegno degli oneri per organizzare il flusso sui lungomare e la fruizione delle spiagge libere, siano spese nel migliore dei modi per assicurare un servizio pubblico essenziale, efficace e dignitoso rendicontando le stesse ai cittadini.

A parte questo – afferma, infine, Gabriele Subiaco – noi ci batteremo per quanto riguarda la stesura del nuovo Piano di Utilizzazione degli arenili (PUA,) affinché siano considerate nella Valutazione Ambientale Strategica tutti gli aspetti ecologici rilevanti, e ci impegneremo per una nuova legge che regolamenti tutta la materia, che tuteli le spiagge libere.”

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