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Roma, maxi blitz a San Basilio: arrestati 39 pusher foto

Marijuana, hashish, cocaina: i fermati agivano in aperta violazione della legge, predisponendo nei luoghi dello spaccio persino delle poltrone

Roma – Sono 39 le persone arrestate dai carabinieri del Comando Provinciale di Roma a San Basilio, nella periferia della Capitale. Le indagini, proseguite per oltre un anno, hanno permesso di individuare una vasta associazione criminale finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Le decine di arresti in flagranza di reato per spaccio di droga, in una delle più produttive piazze di spaccio capitoline, hanno permesso di ricostruire progressivamente e minuziosamente le dinamiche criminali di una porzione del territorio sottratta dalla criminalità ai cittadini del quartiere. Infatti, tra i mesi di febbraio 2018 e aprile 2019, sotto la guida della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Montesacro ha colpito l’attività criminale di un’associazione dedita al traffico, alla detenzione e allo spaccio di hashish, cocaina e marijuana, particolarmente attiva in una zona del quartiere romano di San Basilio comunemente chiamata “Gli orti”.

Il sodalizio, in particolare, aveva preferito fissare il baricentro degli affari illeciti dall’area urbanizzata a quella più impervia e strategica dell’area rurale, ove era più facile nascondersi e fuggire in caso di intervento delle forze dell’ordine e che, al tempo stesso, avrebbe potuto garantire un “mercato” di droga sempre aperto e accessibile ai tossicodipendenti. La zona ricompresa tra il Grande Raccordo Anulare, via Luigi Gigliotti, piazza Aldo Bozzi, via Alberto Enrico Folchi, via Carlo Farina e via Salvatore Aldisio era ormai diventata un sicuro epicentro di rifornimento della droga, per chiunque volesse acquistare cocaina, hashish e marijuana sia di giorno che di notte. Le numerose acquisizioni investigative costituiscono anche l’effetto della singolare platealità con cui gli indagati agivano in aperta, organizzata violazione della legge, predisponendo ad esempio, nei luoghi dello spaccio, comode poltrone dalle quali gestire l’afflusso degli acquirenti per poi indirizzarli in modo preciso agli spacciatori che avrebbero potuto soddisfare le loro richieste.

Inoltre, le indagini dei carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Montesacro hanno permesso di individuare dettagliatamente il “modus operandi” dei componenti dell’associazione, il cui grado di organizzazione è chiaramente desumibile, oltre che dalla rigorosa suddivisione di ruoli e compiti, anche dall’uso di strumenti funzionali al sodalizio, tra i quali walkie-talkie (per garantirsi efficaci comunicazioni, utili all’immediata diramazione di ordini e disposizioni, ovvero a lanciare allarmi sulla presenza delle forze dell’ordine), bracieri che permettevano di distruggere lo stupefacente prima dell’intervento delle pattuglie, nonché un’autovettura abilmente attrezzata con un “doppio fondo” che serviva a rifornire ciclicamente i pusher di turno.

L’attività investigativa ha disvelato la struttura dell’organizzazione, consentendo di identificare varie figure operanti in seno al gruppo criminale, come contabili addetti alla verifica degli incassi giornalieri, vedette con il compito di indirizzare gli assuntori e allertare sulla presenza delle autoradio, spacciatori al dettaglio incaricati di gestire direttamente la consegna di droga, nonché persone appositamente dedicate alla preparazione dei pasti per i sodali e all’acquisto della legna da ardere per mantenere accesi i bracieri.

In due specifici interventi, i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Montesacro hanno sequestrato rispettivamente 45.395 e 55.200 euro (provento dell’attività illecita di una settimana all’interno della piazza di spaccio). Tutta l’area di spaccio era ben strutturata per la difesa da azioni di controllo, in quanto l’attività illecita era stata organizzata e suddivisa su tre distinte postazioni strategiche. Le postazioni, nel corso di specifici servizi, sono state smantellate e l’area restituita alla libera fruizione dei cittadini del quartiere.

Durante l’attività d’indagine, sono state arrestate in flagranza 20 persone, con segnalazione alla Prefettura di 67 soggetti quali assuntori di sostanze stupefacenti e il sequestro complessivo di 47 grammi di hashish, 279 grammi di cocaina, 6172 grammi di marijuana e la somma contante di 102.065 euro, costituente il provento dell’attività di spaccio. Nel corso delle fasi operative dell’esecuzione delle ordinanze, a casa di colui che è ritenuto l’organizzatore del sodalizio, i carabinieri hanno rinvenuto 5000 euro in contanti e orologi di pregio per un valore stimato di circa 117.000 euro.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove di formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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