La protesta

Comitato EduChiAmo: “Riaprire nidi e scuola d’infanzia come centri estivi: i fatturati non salveranno la situazione”

12 giugno 2020 | 11:46
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Comitato EduChiAmo: “Riaprire nidi e scuola d’infanzia come centri estivi: i fatturati non salveranno la situazione”

D’Alessandro: molte famiglie si sono organizzate e anche riaprendo si rischia di avere pochi iscritti.

Scuola – Nidi e scuole d’infanzia, D’Alessandro (pres. comitato EduChiAmo): “Non possiamo riaprire e non abbiamo gli ammortizzatori sociali per i 100mila dipendenti delle nostre strutture, se non si risolve in fretta la situazione il disastro è assicurato.

Ora si parla di riaprire i nidi e le scuole d’infanzia camuffandole da centri estivi, comunque ormai molte famiglie si sono organizzate e quindi anche riaprendo si rischia di avere pochi iscritti. Se avessero detto di riaprire le scuole i sindacati non sarebbero stati d’accordo allora si sono inventati questo escamotage. Noi siamo tutte piccole-medie imprese che non possono aumentare i propri fatturati perché siamo vincolati ad un certo numero di bambini quindi anche quando riapriremo non potremo recuperare quello che abbiamo perso. Ogni giorno c’è un bollettino di guerra di asili che chiudono e di persone che ci lucrano sopra comprandoli a basso prezzo. L’Italia viene rastrellata da fondi stranieri anche nel nostro settore”

Cinzia D’Alessandro (pres. del Comitato nazionale EduChiAmo, titolare di una scuola d’infanzia privata di Milano) è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul comparto delle scuole d’infanzia paritarie. “Siamo senza copertura di cassa integrazione per i nostri dipendenti. Non possiamo riaprire e non abbiamo gli ammortizzatori sociali per i 100mila dipendenti delle nostre strutture, se non si risolve in fretta la situazione il disastro è assicurato. Si sono dimenticati di prorogare le casse integrazioni pur in assenza di indicazioni sulle riaperture. Ora si parla di riaprire i nidi e le scuole d’infanzia camuffandole da centri estivi, comunque ormai molte famiglie si sono organizzate e quindi anche riaprendo si rischia di avere pochi iscritti.

Crediamo che il vero problema sia legato al fatto che se avessero detto di riaprire le scuole i sindacati non sarebbero stati d’accordo allora si sono inventati questo escamotage. Bisogna partecipare a dei bandi di progetto per riaprire i nidi come centri estivi. Io dovrei riaprire lunedì, ma non ho il permesso di riaprire.

L’altro tema fondamentale sono i fondi, noi non abbiamo ricevuto alcun tipo di sussidio. Noi siamo tutte piccole-medie imprese che non possono aumentare i propri fatturati perché siamo vincolati ad un certo numero di bambini quindi anche quando riapriremo non potremo recuperare quello che abbiamo perso. E’ chiaro che abbiamo bisogno di essere sostenuti, siamo servizi essenziali privati ma con funzione pubblica.
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