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Casal Palocco, truffa alla Cassa Depositi e Prestiti: arrestato un uomo di 70 anni

23 giugno 2020 | 07:00
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Casal Palocco, truffa alla Cassa Depositi e Prestiti: arrestato un uomo di 70 anni

Accusato di truffa aggravata e sostituzione di persona: stava trasferendo su un suo conto la prima trance di un finanziamento di 2 milioni della Cassa Depositi e Prestiti

Casal Palocco – Si era sostituito ad un anziano ospite di una casa di riposo di Bovalino, in provincia di Reggio Calabria, e con quell’identità aveva rilevato una società di costruzioni per la quale aveva richiesto e ottenuto un finanziamento di 2 milioni di euro da una fiduciaria della Cassa Depositi e Prestiti. La Polizia è riuscita ad arrivare appena in tempo: l’uomo è stato arrestato mentre in banca stava trasferendo sul suo conto personale la prima trance di 850mila euro.

E’ stato arrestato per truffa aggravata e sostituzione di persona un uomo di 70 anni che vive a Casal Palocco. L’arrestato non è nuovo a truffe del genere ma stavolta ha trovato sulla sua strada gli investigatori del Commissariato Lido, coordinati dal primo dirigente Eugenio Ferraro.

Secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori e avallato dal pm Paolo Ielo, F.L.E. di 70 anni, queste le iniziali dell’arrestato, aveva assunto l’identità di un pensionato calabrese residente in una RSA di Bovalino, in provincia di Reggio Calabria. Con documenti falsi, l’uomo aveva rilevato una società operante nel settore delle costruzioni e attraverso quella ditta aveva fatto richiesta di un finanziamento di 2 milioni alla Simest, società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti  che ha la finalità di sostenere investimenti produttivi e programmi di sviluppo di aziende sane e redditizie.

Gli agenti del Commissariato Lido hanno sviluppato le indagini partendo dal riconoscimento del soggetto all’interno di un istituto bancario della zona San Giovanni mentre si presentava al Direttore con false generalità. Al riscontro dei dati, risultava che carta d’identità e patente non corrispondevano all’identità del reale titolare.

A quel punto scattava il fermo, anticipando il tentativo in atto di trasferire 850 mila euro sul conto bancario del truffatore.