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Santa Marinella, “Attivare il monitoraggio del Covid nelle acque reflue” l’appello del Cs Aurhelio

23 giugno 2020 | 04:00
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Santa Marinella, “Attivare il monitoraggio del Covid nelle acque reflue” l’appello del Cs Aurhelio

“L’Amministrazione Tidei, su mascherine e contagi da Coronavirus, è ormai andata in tilt”.

Santa Marinella – “È ormai evidente che l’esercizio del governo della città, totalmente appiattito sul Sindaco, stia producendo degli effetti disastrosi. Iniziando con l’enigma sulle mascherine che a tutt’oggi circolando in città – dopo un sondaggio su residenti e turisti – non si sa se l’uso all’aperto sia obbligatorio o meno, per mancanze di comunicazioni istituzionali”.

Così in una nota il direttivo del Centro Studi Aurhelio, che prosegue: “Non passa giorno che non arrivino richieste al Comune o alla Polizia municipale per sapere se è in vigore l’ordinanza sull’obbligo di indossarla all’aperto o meno. Per tale ragione è necessaria una comunicazione chiara su media, internet ed anche manifesti cartacei.

Ciò nondimeno, con il solito post confuso, il Sindaco ci segnala la presenza di un contagiato, come se quelli rilevati fossero gli unici che potremmo avere sul territorio.

Così, tra un un comunicato allarmistico ed un altro, ancora non è riuscito in due mesi ad adottare l’unico provvedimento veramente necessario, cioè attivare un programma di monitoraggio del coronavirus sulla rete fognaria e nelle acque di scarico per prevenire efficacemente interventi contro la diffusione del virus sul territorio.

Un sistema di allarme che, analizzando le concentrazioni del coronavirus nelle acque di scarico, riflette quasi esattamente l’andamento dei contagi, ma con molti giorni di anticipo. Uno strumento che con gli sbalzi di densità di popolazione dovuta al Turismo, consentirebbe di giocare sul tempo, per prendere provvedimenti opportuni e in linea con le proporzioni di eventuali contagi. È per tale ragione che chiediamo al Sindaco di istituire da subito, l’iter per l’attivazione di un metodo di analisi, in convenzione con gli istituti che lo realizzano.

Uno strumento, rapido ed economico, capace di rilevare la presenza del Sars-CoV-2 nelle acque reflue urbane. I risultati così, darebbero la possibilità di valutare: la reale dimensione dell’epidemia (tenendo conto dei pazienti sintomatici ed asintomatici, l’andamento dell’epidemia nel tempi e la eventuale ricomparsa nei prossimi mesi.
Senza allarmismi o isterismi, passando dalle chiacchiere ai fatti, da subito”.