Al Circeo accesso limitato alle spiagge libere, Pernarella: “Perplessità sulla gestione del finanziamento regionale”

24 giugno 2020 | 16:30
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Al Circeo accesso limitato alle spiagge libere, Pernarella: “Perplessità sulla gestione del finanziamento regionale”

Pernarella: “Ci chiediamo pertanto se questa ordinanza sia coerente con la determina regionale e se questo finanziamento sia stato utilizzato correttamente dal Comune”

San Felice Circeo – “La situazione delle spiagge libere a San Felice Circeo ci lascia perplessi, in particolare, alla luce dell’ordinanza comunale sulla balneazione del 15 Giugno, l’utilizzo dei finanziamenti regionali per la loro gestione in questo periodo di Covid – 19″.

È quanto afferma Gaia Pernarella, consigliere regionale del Lazio e vice presidente della Commissione Turismo, intervenuta dopo un sopralluogo effettuato sulle spiagge del borgo marinaro al termine del quale ha presentato un’interrogazione a risposta immediata alla Giunta Regionale sui fondi assegnati nell’ambito della delibera “Valorizzazione e fruibilità turistica del Litorale Laziale Estate 2020, in emergenza sanitaria Covid 19” che ha erogato centomila euro al comune sanfeliciano.

Ci chiediamo se non sia il caso di rivalutare questo finanziamento – spiega Pernarella -. La recente ordinanza balneare del Comune di San Felice Circeo non solo ha diviso le spiagge libere in due tipi, A e B, dove con A si intendono gli arenili compresi tra due lidi balneari con una lunghezza fronte mare inferiore ai venti metri lineari e quindi interdetti ma, previa richiesta, ha anche autorizzato gli stabilimenti balneari privati a estendere le loro concessioni in queste spiagge libere confinanti, riducendo così ancor di più la libera fruizione.

Alla luce delle cifre erogate dalla Regione, ci chiediamo pertanto se questa ordinanza sia coerente con la determina regionale e se questo finanziamento sia stato utilizzato correttamente dal Comune. Non vorremmo – conclude Pernarella -, che la decisione del Comune, oltre a limitare la percentuale di spiagge libere stabilite dal regolamento regionale, non contribuisca a impedire ulteriormente l’accesso alle superfici demaniali destinate alla libera fruizione”.

Ma cosa dice esattamente l’ordinanza?

La consigliera regionale Gaia Pernarella, nella sua polemica in merito alla gestione delle spiagge libere a San Felice Circeo cita l’ordinanza del sindaco Giuseppe Schiboni dello scorso 15 gugno… Ma cosa afferma esattamente tale ordinanza?

“Per quanto riguarda le spiagge libere – si legge nell’ordinanza -, si ribadisce l’importanza dell’informazione e della responsabilizzazione individuale da parte degli avventori nell’adozione di comportamenti rispettosi delle misure di prevenzione.

Al fine di assicurare il rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro tra le persone e gli interventi di pulizia e disinfezione dei servizi eventualmente presenti si suggerisce la presenza di un addetto alla sorveglianza. Anche il posizionamento degli ombrelloni la superficie dovrà essere di almeno 10 metri quadrati.

È vietata, inoltre, la pratica di attività ludico-sportive di gruppo che possano dar luogo ad assembramenti. Mentre, gli sport individuali che si svolgono abitualmente in spiaggia (es. racchettoni) o in acqua (es. nuoto, surf, windsurf, kitesurf, stand up paddle) possono essere regolarmente praticati, nel rispetto delle misure di distanziamento interpersonale. Diversamente, per gli sport di squadra (es. beach-volley, beach-soccer) sarà necessario rispettare le disposizioni delle istituzioni competenti”.

Non solo. Oltre a tutte le attività da porre in essere per garantire il distanziamento sociale (camminamenti, segnaletica, metratura da rispettare, i servizi igienici da garantire) il Comune di San Felice Circeo ha anche stabilito la possibilità per i “concessionari di estendere temporaneamente -su una superficie lineare di spiaggia libera, in via del tutto straordinaria- la concessione esistente ai sensi dell’art. 24, comma 2 del Regolamento del Codice della Navigazione”.

Il motivo? L’ordinanza stessa spiega: “Tale eventualità consentirebbe di incrementare il controllo a presidio del non assembramento da parte dei concessionari, agevolando allo stesso tempo la ripresa delle attività. I concessionari autorizzati all’estensione temporanea, devono garantire la pulizia, la sorveglianza, la sicurezza e l’assistenza ai bagnanti su una superficie lineare di spiaggia libera pari a quella concessa in estensione lineare. Resta inteso che, l’area di spiaggia libera, non interessata dall’estensione concessa resta, in ogni caso, fruibile a numero limitato e a titolo gratuito, secondo i termini di cui alla presente Ordinanza“.

La suddivisione delle spiagge libere

Ma la possibilità, data ai concessionari, di estendersi anche sul litorale libero non è l’unico nodo da sciogliere di quest’ordinanza. Infatti, il Comune di San Felice Circeo ha stabilito di suddividere le spiagge libere in diverse tipologie, in base alla possibilità o meno di garantire il distanziamento sociale. 

Le spiagge libere di cui alla lettera A (ovvero, spiagge libere in prossimità di accessi al mare; spiagge libere presenti tra zone in concessione se inferiori a 20 metri lineari fronte mare) non sono fruibili per tutta la durata
dell’emergenza epidemiologica in corso. Sulle stesse, dunque, vige il divieto assoluto di sosta in qualsiasi forma.

Le spiagge di cui alla lettera B (spiagge libere di dimensioni da oltre 20 metri lineari fronte mare) sono fruibili a numero limitato nei seguenti termini: gli avventori si possono posizionare/stazionare fisicamente o possono posizionare ombrelloni o altre attrezzature ogni almeno 15 metri quadrati di spiaggia. In ogni caso,
gli avventori sono obbligati a rispettare il distanziamento fisico di almeno un metro l’uno dall’altro”.

Scelte controverse quelle prese dall’amministrazione Schiboni che, ora, stanno facendo riflettere anche i componenti dell’amministrazione Zingarelli, in merito all’uso che viene fatto del finanziamento che doveva servire proprio a garantire l’utilizzo delle spiagge libere.

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