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Appalti truccati a Messina, Tirrito: “La corruzione non conosce confini”

"Solo il taglio della burocrazia può arginare la corruzione"

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Corruzione, turbativa d’asta, falsità ideologiche, truffa: questi i reati contestati dalla Procura di Messina, nei confronti di due funzionari del Consorzio Autostrade Sicilia e a un imprenditore milanese. L’inchiesta, denominata ‘Fuori dal tunnel’, ci rammenta quanto la corruzione alimenti il malaffare”. Lo afferma Maricetta Tirrito, portavoce del Comitato Collaboratori di Giustizia (Cogi).

A finire nel mirino dei magistrati sono stati alcuni appalti per i lavori effettuati lungo le autostrade Messina-Palermo e Messina-Catania: una rete viaria già afflitta da gravi carenze strutturali.La corruzione è il pane del malaffare e non conosce confini – sottolinea la Tirrito -. L’unico modo per arginarla, è il taglio della burocrazia.

Maricetta Tirrito

Maricetta Tirrito

Gli imprenditori vengono resi liberi da questi iter veloci e dalla facilitazione. Ma bisogna ricordare – conclude la Portavoce -, che non è sempre l’imprenditore a cercare di corrompere. Spesso sono la politica stessa e le dirigenze amministrative che usano la corruzione per concedere permessi e scavalcare gli iter legittimi”.

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