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Simeone (FI): “Il patrimonio scolastico del Lazio è vecchio e vulnerabile”

1 luglio 2020 | 10:23
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Simeone (FI): “Il patrimonio scolastico del Lazio è vecchio e vulnerabile”

“Vogliamo sapere se e come sono stati spesi i 130 milioni stanziati per gli interventi sulla messa in sicurezza dei plessi”

Roma – “Esprimo insoddisfazione per l’esito deludente dei lavori del Consiglio regionale odierno dedicato agli interventi per l’edilizia scolastica e alle misure da adottare per l’apertura del nuovo anno 2020/2021 a fronte dell’emergenza Covid”.

Lo dichiara Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare, che aggiunge: “L’attuale patrimonio scolastico vecchio e datato sul piano cronologico è soprattutto vulnerabile sotto l’aspetto della sismicità. Pensiamo al fatto che molti istituti sono privi della certificazione di idoneità statica, ovvero del documento che permette una valutazione strutturale a posteriori sulla conformità degli edifici alle norme edilizie in vigore al momento della costruzione. Per non parlare del fatto che le barriere architettoniche solo in minima parte sono state superate.

A mio parere occorre assicurare la stabilità degli edifici scolastici. Lo si deve fare per garantire l’incolumità di studenti, personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario. Tutti devono sentirsi al sicuro e sereni di poter svolgere ognuno nel miglior modo possibile il proprio compito, nell’interesse della collettività.

Vogliamo comprendere a 60-70 giorni dall’inizio dell’anno didattico qual è lo stato dei lavori, perché al momento non è chiaro ancora quali siano stati gli interventi adottati per mettere in sicurezza le scuole. Perché allo stato attuale il patrimonio scolastico non sembra in grado di affrontare in maniera adeguata l’emergenza coronavirus.

Eppure nel 2018 era stato studiato un programma d’interventi, che prevedeva l’utilizzo di 130 milioni di euro nel triennio. Lecito domandarsi se e come sono state impiegate queste risorse.

Su questa determina vi erano impegni precisi da tradursi in contratti di appalto entro un anno al massimo. Quanti di questi fondi stanziati con la determina del 23 gennaio 2019 sono stati effettivamente spesi? Quanti di questi 130 milioni si tradurranno in opere da realizzare? C’è una fotografia esatta di quanto si va realizzando? Per l’anno scolastico 2020/21 si potranno riaprire i plessi in linea con le misure necessarie per far fronte all’emergenza Covid? Su questo finora non abbiamo ricevuto risposte”.
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