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“Alla natura non serve”: Enrico Brignano gira lo spot “salvamare” al porto di Ostia – Backstage

Campagna di comunicazione contro l’abbandono nell’ambiente di mascherine e guanti anti-covid. Le riprese al molo L

Ostia – “Ricordati: mascherine e guanti vanno nell’indifferenziata. Oh, lo faccio anche io, eh!”. Enrico Brignano e il porto turistico di Roma sono i protagonisti della campagna “salvamare” voluta dal Ministero dell’Ambiente e dalla Guardia Costiera.

Ostia

Il tema è l’invasione di mascherine e di guanti monouso anti-covid abbandonati per strada o nei giardini. Si tratta di materiale plastico che, peraltro, potrebbe essere anche contaminato dal virus e l’invito che arriva dall’attore è di gettare mascherine e guanti nell’indifferenziata, servirsi il più possibile di quelli riutilizzabili, non buttarli a terra per evitare gravi danni all’ambiente.

Disponibile dal 1° luglio, lo spot sarà trasmesso anche dalla Rai. Si ispira a quello realizzato da Nino Manfredi nel 1982 a difesa di Roma pulita contro l’abbandono dell’immondizia: Brignano eredita la sua empatia mostrando le conseguenze dell’abbandono di guanti e mascherine.

Lo spot è stato girato sul molo L, quello immediatamente a levante della spiaggetta del porto. Una curiosità: il giorno delle riprese c’era un fastidioso vento e per fare in modo che mascherine e guanti abbandonati sulla banchina per finzione cadessero realmente in acqua, la troupe è stata costretta a incollarli sulla pavimentazione.

Oltre a questo spot, parte oggi una campagna social ‘Alla natura non serve’, con meme e video emozionali dall’hastag #buttalibene. Il concept muove da una delle foto simbolo della pandemia: un uccellino trovato intrappolato in una mascherina, che ovviamente agli animali non serve, così come non serve alle strade, alla natura, ai mari. Un messaggio per tutti, soprattutto per chi abbandona questi rifiuti, forse inconsapevole del danno ambientale che sta causando.

Come persone siamo chiamati ad essere attori principali della salvaguardia ambientale” afferma il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, secondo cui “bisogna fare un scelta. Incominciamo a gettare bene quando è necessario ma se possiamo, noi che non siamo operatori sanitari, utilizziamo le mascherine non usa e getta: le possiamo lavare a casa e impiegare tante volte“.

I numeri del disastro. Secondo le stime dell’Ispra il fabbisogno giornaliero dei dispositivi di sicurezza individuale è stimato intorno ai 35/40 mln per le mascherine e ai 70/80 mln di guanti. La produzione complessiva di rifiuti da mascherine e guanti, fino alla fine del 2020, sarebbe dunque compresa tra le 160mila e le 440mila tonnellate, con un valore medio di 300mila tonnellate.

Secondo il presidente dell’Ispra, Stefano Laporta “si tratta di una quantità rimarchevole che potrà essere incrementata o diminuita in base all’evoluzione di questo virus e quindi alla situazione sanitaria in atto ma che dal punto di vista ambientale necessità di un intervento serio“.

La campagna, spiega Laporta, “si appella al senso civico dei cittadini. Bisogna rafforzare questa collaborazione e partecipazione con i cittadini” per evitare la dispersione nell’ambiente di questi rifiuti.

Mascherine e guanti monouso, spiega Costa “sono diventati un problema per l’ambiente, in Italia e nel resto del mondo. Da qui è nata la campagna istituzionale del ministero, affidata al carisma di Enrico Brignano, che con il suo potere di persuasione orienterà i comportamenti dei cittadini italiani nell’ottica di prestare attenzione all’ambiente. Anche tramite i social vogliamo raggiungere un pubblico vasto, soprattutto i più giovani. Perché oggi è il momento di agire per difendere la natura e il nostro pianeta dall’inquinamento. Non possiamo stare a guardare“.

Questa iniziativa – ha scritto in un messaggio istituzionale il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro – è un ottimo esempio di come il contrasto alla pandemia coinvolga tutti gli aspetti della nostra convivenza e richieda uno sforzo comune e coordinato. Anche in questa fase della pandemia è importante che tutti agiamo nelle prospettive dell’agenda per lo sviluppo sostenibile dove il tema ambiente, insieme a quello della salute, siano centrali“.

Inoltre, sul sito del ministero dell’Ambiente è stata creata una pagina ad hoc, “All’ambiente non servono”, nella quale ci sono alcune domande e risposte sullo smaltimento corretto di guanti e mascherine e sulle modalità di uso delle mascherine riutilizzabili.