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Formia, scoppia la polemica sulla possibile apertura di un tempio della cremazione

Left Formia: "Oltre a una valutazione d’impatto ambientale, l'amministrazione dovrebbe svolgere una valutazione d’impatto sanitario e una valutazione d’impatto sociale"

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Formia – A Formia fa discutere la possibile apertura di un tempio della cremazione nei pressi di Castagneto, dove si trova il più grande dei tre cimiteri comunali. Una scelta che, in una prima analisi, sembrerebbe arrivare sulla scia della vicina Gaeta, che, da tempo, sta valutando gli impatti di un progetto simile. 

Una decisione complicata e complessa, che, se da una parte, aiuterebbe chi sceglie questa forma di estremo saluto per i propri cari a non allontanarsi troppo (il centro più vicino è sito a Castelvolturno), dall’altra deve tener conto dell’impatto complessivo che una struttura di questo genere avrebbe sul quartiere e su tutta la cittadinanza.

Sul tema, è intervenuto il coordinamento di Left Formia, che, sui suoi canali social, ha scritto: “Giovedì 2 luglio, si è svolta una commissione congiunta ambiente, urbanistica e lavori pubblici avente come primo punto all’ordine del giorno il “tempio della cremazione”. Rispetto a questa seduta vorremo, prima di tutto, chiedere ai Presidenti delle rispettive commissioni (ossia i Consiglieri Capraro, Martellucci e Papa) la motivazione per la quale è stato deciso che la stessa dovesse avvenire a porte chiuse (la decisione è legittimata rispetto al regolamento del consiglio comunale, ma sulle reali motivazioni della stessa vorremmo francamente avere delucidazioni).

Riteniamo che una decisione così importante – proseguono – non debba esser presa a porte chiuse, ma, anzi, coinvolgendo tutta la cittadinanza e, soprattutto, quella che sarebbe più interessata e, quindi, quella residente a Castagneto.

Non solo. Anche ammesso di essere favorevoli alla decisione di costituire un impianto di cremazione (pur accettando il suggestivo termine “tempio”), oltre ad una valutazione d’impatto ambientale, l’amministrazione dovrebbe svolgere una valutazione d’impatto sanitario e una valutazione d’impatto sociale.

Comprendiamo la necessità di offrire alla nostra comunità un nuovo servizio (di cui, peraltro, il nostro Paese è carente), ma, una decisione così importante non può prendersi senza aver coinvolto esperti nel settore, persone che sarebbero interessate da questo impianto (gli abitanti di Castagneto) e senza un serio studio su quelli che sarebbero gli impatti sociali e di salute sul nostro territorio.

Se queste misure preventive non venissero messe in atto noi di Left – prosegue la nota – saremmo strenui oppositori di un provvedimento tanto importante, ma preso troppo alla leggera. Vogliamo dirlo senza mezze misure a questa amministrazione: basta segreti. Assistiamo, ormai, da troppi mesi a questo infelice spettacolo per cui le decisioni più importanti vengono prese a porte chiuse e condivise soltanto al proprio interno.

Questa città sta diventando il labirinto del Minotauro di cui la povera Arianna (ossia, i nostri cittadini) sono in balia in attesa del proprio Teseo. Noi stiamo lavorando proprio perché Arianna esca dal labirinto e, perciò, cercheremo in tutti i modi di ottenere risposte alle troppe domande che riguardano un’opera così importante. Non soltanto: ci batteremo – conclude la nota – affinché vengano prese tutte le misure preventive per garantire la sicurezza dei nostri cittadini e delle nostre cittadine”.

Il Faro online – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Formia

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