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Cinghiali avvistati a Ostia, il vademecum del Wwf per i residenti

6 luglio 2020 | 06:30
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Cinghiali avvistati a Ostia, il vademecum del Wwf per i residenti

Villani: “Vista la vasta area verde che circonda il centro abitato è assolutamente normale, inevitabile e bello che cinghiali, volpi, tassi, istrici, ricci e numerose specie di uccelli possano essere avvistati”

Ostia – Nei giorni corsi è stata avvistata una famigliola di quattro cinghiali nella zona limitrofa all’ospedale Grassi ad Ostia, e qualcuno aveva espresso sconcerto (leggi qui). Per Gabriella Villani, presidente del Wwf Litorale Laziale, “i cittadini del X Municipio hanno la grandissima fortuna e il privilegio di abitare in un territorio circondato da tre grandi aree naturali che sono la Riserva del Litorale romano di oltre 15.000 ettari, la Riserva di Castel Porziano di 6.000 ettari, e il Parco regionale di Decima Malafede di 6.000 ettari”.

E’ quindi assolutamente normale, inevitabile e bello che cinghiali, volpi, tassi, istrici, ricci e numerose specie di uccelli possano essere avvistati ai margini delle zone abitate. Questa presenza non può che farci piacere. Questi simpatici e timidissimi animali si sono affacciati sulla strada nei pressi del centro abitato poiché sono diventati confidenti; per tre mesi il traffico è stato quasi azzerato a causa del lockdown. Ma con la ripresa del traffico anche il loro comportamento dovrebbe mutare”, prosegue Villani.

Ma i cinghiali potrebbero costituire un pericolo? “Innanzitutto la presenza di questi quattro cinghiali dovrebbe essere accertata, perché è molto probabile che se ne tornino spontaneamente da dove sono venuti“. Cosa si può fare? “A livello europeo – spiega Villani – per sostenere la mobilità dolce, nei centri abitati stabilire il limite di velocità a 30 km orari rappresenta un’ottima soluzione che risponderebbe ad esigenze diverse. Oltre a prevenire il pericolo di collisione con la fauna selvatica, si tutela chi va in bicicletta e anche chi va a piedi”.

“Oggi su diverse strade è già presente il cartello segnaletico di attenzione, velocità limitata a 30 km/h per strada dissestata… Si potrebbe fare lo stesso per mettere in guardia dal rischio di una possibile collisione. Questo avrebbe anche una ‘nobile’ motivazione: per la migliore qualità della vita nell’ambiente cittadino, per uomini e animali”, conclude la presidente del Wwf.