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Credito d’imposta. Il Governo boccia il piano del Comitato 4.0. Vulpis: “La proposta doveva avere coperture per le mancate entrate statali”

7 luglio 2020 | 11:01
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Credito d’imposta. Il Governo boccia il piano del Comitato 4.0. Vulpis: “La proposta doveva avere coperture per le mancate entrate statali”

Malumori nello sport. La Commissione Bilancio respinge la richiesta di alcune federazioni. Spadafora si rammarica. Il Direttore di Sporteconomy spiega la questione gestionale

Roma – E’ stata respinta dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati la proposta del Comitato 4.0. Introdurre il credito d’impostasulle sponsorizzazioni, per le aziende che sostengono le società sportive. Un settore di business vitale quello delle sponsorizzazioni stesse per il movimento sportivo nazionale. Un’area di crescita economica, che da ossigeno a tutta l’attività.

La Lega Pro, la Lega Basket Serie A, la Lega Nazionale Pallacanestro, la Lega volley femminile, la Lega volley maschile, la Lega Basket femminile e la Fidal Runcard hanno lavorato alla proposta da portare in Parlamento, per sostenere lo sport nell’era post covid-19. Importante più che mai per il sostentamento di un mondo che anche se ripartito (in parte), vede ombre all’orizzonte. Tra le falle che spaventano il Comitato 4.0 ci sono le poche o mancanti entrate economiche future e i mancati luoghi in cui praticare gli sport suddetti. Le palestre scolastiche ad esempio saranno utilizzate dalle scuole per ospitare le lezioni, in spazi e distanziamenti sicuri. Che in aula sarebbe impossibile avere. E poi anche gli eventi sportivi.

Senza l’entrata del ticketing, con la preziosa presenza del pubblico, i bilanci rischiano perdite pesanti. Ecco perché le sponsorizzazioni sono importanti e se fatte in modo da non far pesare su di esse altre spese dovute, allora il circuito virtuoso sponsorship – sport può funzionare meglio. I soldi di tale settore vanno a coprire spese e buchi di bilancio, anche in momenti di crisi.

La reazione del mondo dello sport. Il Comitato 4.0: “Siamo a rischio. Una battaglia di civiltà disattesa”

Si chiedeva un appoggio vitale dal Governo, ma nel Decreto Rilancio approvato con 55 miliardi in portafoglio, non è stato inserito il credito d’imposta richiesto: “Il futuro dello sport italiano è a rischio – dichiara il Comitato 4.0 in una nota, commentando la decisione del Governodispiace apprendere che l’emendamento al Decreto Rilancio finalizzato ad introdurre un credito di imposta sulle sponsorizzazioni sia stato respinto dalla Commissione Bilancio della Cameraprosegue la notaè una battaglia di civiltà. Rivolgiamo questo accorato appello affinché tutta l’intellighenzia sportiva italiana remi nella stessa direzione, cosa che ad oggi è stata clamorosamente ed inopinatamente disattesa. La gestione dello sport italiano deve passare attraverso interventi strutturali e non finalizzati alla propaganda o al facile consenso. Lasciare indietro lo sport di squadra vuol dire ridurre le risorse e, indirettamente, meno attività sociali, meno posti di lavoro e meno gettito fiscale. Chiediamo dunque che la misura venga adottata nei prossimi provvedimenti, e comunque un confronto strutturato con il ministro dello Sport Spadafora e il ministro dell’Economia Gualtieri”.

Le reazioni politiche. Spadafora: “Con rammarico accolgo la bocciatura della Commissione”. Valente: “Lo sport è un ambito che non possiamo trascurare”

Ha commentato la mancata approvazione il ministro dello sport Spadafora. Sul suo profilo ufficiale Facebook ha scritto: “Peccato che la Commissione parlamentare abbia bocciato l’emendamento sul credito d’imposta, nonostante l’impegno di alcuni deputati. È una misura importante, perché non tutte le discipline sportive possono godere dei proventi dei diritti tv. Resto dell’idea che si tratti di uno strumento utile; mi adopererò per trovare una soluzione al più presto”. Lo stesso sentimento è stato espresso da Simone Valente, deputato del Movimento Cinque Stelle, come Sporteconomy.it riporta: “Con rammarico non ha trovato spazio il credito d’imposta per le imprese che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie, sponsorizzazioni incluse, attraverso società sportive professionistiche e associazioni sportive dilettantistiche. Tema di cui mi sono fatto carico fin dal principio e continuerò a supportare. Ho deciso di trasformare i miei emendamenti in ordini del giorno in modo da impegnare il Governo a trovare delle soluzioni nel primo provvedimento utile. Non possiamo permetterci di non intervenire in questo ambito”.

Il parere di Marcel Vulpis a Il Faro online: “La proposta del Comitato 4.0 doveva contenere le coperture adeguate per le perdite statali derivanti dagli sgravi fiscali”

Marcel Vulpis

Una proposta finanziaria adeguata va presentata con le dovute coperture. A parlarne è Marcel Vulpis. Pur comprendendo le motivazioni che hanno spinto il Comitato 4.0 a chiedere sgravi fiscali per le aziende sponsor in un nero momento di crisi, il Direttore dell’agenzia di stampa sportiva ed economica Sporteconomy spiega:“Alcune federazioni hanno chiesto al Governo di attivare il credito d’imposta sulle aziende che supportano finanziariamente lo sport. Una proposta per aiutare il movimento italiano. Se fosse stata approvata avrebbe dato un beneficio diretto. In quanto, le aziende avrebbero speso soldi e fatto investimenti, che poi avrebbero scaricato sul credito d’imposta, nei conti di fine anno. Sicuramente un beneficio fiscale e di conseguenza economico. Lo scopo sarebbe stato quello di incentivare le aziende che sponsorizzano. L’area di business della sponsorizzazione rappresenta una percentuale del fatturato non indifferente per le società sportive, se decresce non si ha la possibilità di aumentare i guadagni”.

Il taglio va sulle sponsorizzazioni, che di solito sono un prodotto importante per una situazione florida di mercato. L’investimento primario di chi può mettere i soldi sul piatto, lo fa per la tv, per la carta stampata, le radio e il web. Se c’è decrescita i primi strumenti di guadagno a risentirne sono proprio le sponsorizzazioni. Beneficio concreto pure in una fase di difficoltà. Le aziende continuano a sostenere, con un beneficio sicuro in bilancio”.

Secondo Vulpis però la motivazione del rigetto della proposta sta nella gestione di essa: “Il  problema è che purtroppo il Ministero dell’Economia non trova le coperture finanziarie per ottemperare alla proposta fatta”. E indica il punto nevralgico della questione. Di un tema squisitamente tecnico: “Il progetto presentato doveva contenere un’analisi finanziaria che doveva essere fatta a monte. L’eventuale anomalia in questa situazione è che è stato presentato senza che il MEF (la Ragioneria dello Stato) probabilmente abbia dato il via”.

Il Comitato 4.0 nel progetto presentato doveva indicare le risorse necessarie a cui attingere per coprire le perdite causate dalle mancate entrate fiscali: “Ci deve essere un bilanciamento tra quello che chiedi e quello a cui lo Stato deve rinunciaresottolinea Vulpis –  l’ipotesi a cui bisogna pensare è che ci potrebbero essere dei milioni di euro che lo Stato stesso non incasserà. Come si pensava di far passare questa proposta senza una copertura adeguata? Se si chiede uno sgravio, bisogna trovare le risorse. Se l’idea non ha una copertura, è palese che verrà rigettata. Non ci sono i soldi purtroppo”.

(Il Faro online)