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La smentita di D’Amico: “Ponza è ancora Covid free, ma caos con gli assembramenti nei weekend”

14 luglio 2020 | 17:00
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La smentita di D’Amico: “Ponza è ancora Covid free, ma caos con gli assembramenti nei weekend”
La smentita di D’Amico: “Ponza è ancora Covid free, ma caos con gli assembramenti nei weekend”
La smentita di D’Amico: “Ponza è ancora Covid free, ma caos con gli assembramenti nei weekend”

D’Amico attacca l’amministrazione di Ponza. Per lui, il Sindaco doveva e poteva fare di più per salvaguardare sia l’economia locale che la salute di ponzesi e turisti

Ponza – Dopo un articolo apparso su un quotidiano nazionale, su Ponza Covid o non Covid free è esploso un vero e proprio caso, che rischia di minare il fragile equilibrio economico che l’isola lunata è riuscita a trovare con la fine del lockdown.

Arrivata la smentita ufficiale delle istituzioni sul primo caso di coronavirus a Ponza (è vero che è stato effettuato un tampone su un cittadino bengalese sbarcato sull’isola, ma l’esito è stato negativo) noi de ilfaroonline.itabbiamo chiesto a Danilo D’Amico, portavoce di FdI sull’isola, come stanno vivendo davvero i ponzesi questa strana estate ai tempi del Covid e se, effettivamente, vengono adottate tutte le regole per mitigare la diffusione del virus.

Su Ponza – ci racconta Danilo D’Amico – ci sono 2 scuole di pensiero ben precise: c’è chi vede la realtà delle cose e chi la nasconde palesemente per paura di perdere l’estate, unica fonte economica di sostentamento per molti e, nel secondo caso, anche se comprensibile, l’atteggiamento rimane non condivisibile.

Ovviamente, questo non a nulla a che vedere con il presunto primo caso di Covid a Ponza di cui si parlava su un giornale nazionale – prosegue D’Amico -, notizia prontamente smentita dalle istituzioni preposte. Ponza è ancora Covid free, mi preme sottolinearlo, ma non è questo il punto“.

Ma allora il punto qual è? “Sento e leggo ancora – prosegue D’Amico – che non ci sono problemi di assembramento. Chi dice ciò o è cieco o mente spudoratamente sapendo di mentire, perché ci sono decine di foto e video che documentano il problema degli assembramenti, con l’aggravante, oltretutto, di diffondere, sia sui giornali che sui social, notizie volutamente edulcorate, rappresentando l’isola come un microcosmo perfetto fatto di controlli e comportamenti virtuosi”.

Quindi, è vero che turisti e ponzesi non rispettano le regole sul divieto di assembramento? D’Amico fa un passo indietro e spiega: “Non siamo al disastro e non è detto che il disastro avverrà, e c’è anche da dire che è altrettanto vero che il fenomeno “assembramenti” durante la settimana è limitato sia nella durata che nei numeri. Un pò di assembramento c’è nelle ore di punta, che vanno tra le 10:00 e le 12:00 del mattino, fra le 17:00 e le 19:00 per l’aperitivo e fra le 22:00 e le 01:00 per cena e dopocena.

Inoltre, il fenomeno è limitato in alcune aree, oltre naturalmente che all’imbarco e sbarco dei traghetti. Altro discorso, però, va fatto per  i passati fine settimana e il ponte “romano” di San Pietro e Paolo, dove veramente non si è riuscito a camminare e le strade erano invase in maniera inverosimile. Cosa che si ripeterà sempre più spesso, man mano che si andrà avanti verso agosto”.

No agli assembramenti a Ponza, ma quali sono le soluzioni?

Insomma, la verità sugli assembramenti a Ponza, pare essere nel mezzo. Un “mezzo”, però, che ai tempi del Covid può costare molto molto caro. Per questo, abbiamo chiesto a D’Amico quali sono, secondo lui, le possibili soluzioni al problema.

La soluzione – ci spiega – non è litigare fra di noi, non è incolpare i turisti o magari additare i cittadini che vogliono tutelarsi. La coalizione politica al Governo dell’isola, però, ha inequivocabilmente colpa di quello che sta accadendo.

Per non parlare poi delle riunioni dei presunti comitati di sicurezza, che hanno sottovalutato la possibilità di organizzarci prima dell’apertura, poiché si è sperato che tra una violazione delle regole e un mancato controllo, noi ponzesi non perdessimo l’estate“.

Insomma, per D’Amico, l’amministrazione targata Ferraiuolo doveva e poteva fare di più per salvaguardare da una parte, l’economia locale (fondata in maniera preponderante sul turismo estivo) e, dall’altra, la salute di ponzesi e turisti. “In questo senso – prosegue D’Amico – credo che sia troppo tardi, ormai il danno è fatto. Ma, penso anche che, per non morire di fame, l’estate debba comunque essere salvata in qualche modo”.

In che modo, però? “Noi ponzesi tutti – afferma D’Amico –  dobbiamo girare con le mascherine, noi ponzesi non dobbiamo ammalarci. Lo stesso va detto per i tanti, troppi, residenti che vivono l’isola solo d’estate. Non sentiamoci ridicoli a camminare con le mascherine!

Non facciamo – attacca D’Amico – come il nostro Sindaco, che consente a tutti di gironzolare nel palazzo comunale, e per strada, senza mascherina, e non ha messo nemmeno i plexiglass negli uffici. A questo punto, tanto vale anche togliere i cartelli Covid-19 esposti sempre nel palazzo comunale, che servono solo a decorare le pareti. Non ci vuole tanto per accorgersi del lassismo amministrativo, basta osservare il ballatoio del comune, dove gli assembramenti sono all’ordine del giorno“.

E ancora, ribadisce D’Amico: “Difficile che si chiuda l’isola se si ammala un non residente, per quanto sia brutto dirlo, ma se si ammalano una decina di residenti, allora si che ci chiudono l’isola e possiamo salutare l’estate in anticipo”.

Tra termoscanner e Forze dell’ordine

Salvare l’estate resta l’obiettivo finale di tutti i ponzesi, certo, ma salvo l’indossare le mascherine, che cos’altro si può fare? Abbiamo chiesto a D’Amico se è vero che allo sbarco sull’isola lunata non viene misurata la temperatura ai turisti e lui ha spiegato: “Vero. Allo sbarco non viene misurata, ma non è un problema. Il problema è che non viene misurata all’imbarco da Anzio, Circeo e Terracina, la sera. È li che bisogna agire“.

E ancora, abbiamo chiesto al portavoce di FdI, dato che, dopo questo presunto caso positivo, poi smentito, si è vociferato di mandare l’esercito sull’isola, quella di implementare gli agenti presenti sul territorio può essere una soluzione utile a risolvere l’intricata situazione che stanno vivendo i ponzesi. “L’implementazione delle forze dell’ordine – ha affermato D’Amico – non è necessaria. Basta creare il COC (Centro Operativo Comunale) per coordinare le forze presenti e sono molte…Si assumano, invece, altri vigili al posto delle sentinelle del mare, che non servono a nulla”.

L’appello al Sindaco

Poi D’Amico conclude appellandosi al Sindaco: “Faccia un’ordinanza “legittima ed utile” dove non si preoccupa di limitare droni e cani, ma piuttosto di tutelare la salute pubblica. Inizi ad imporre la mascherina nelle ore di punta a tutti e ovunque! Altro che responsabilità dei singoli, troppo comodo così. Lei è il primo cittadino e Lei deve imporre legge e ordine.

I ponzesi – chiude D’Amico – non meritano di essere additati continuamente come dei “criminali” solo perché non c’è qualcuno abbastanza forte da difendere la nostra immagine. Siamo una popolazione che vive duramente senza mai chiedere nulla a nessuno e, nonostante la peggiore amministrazione di sempre, meritiamo rispetto”.

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