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Ostia, encomio dalla sindaca al bagnino-eroe Alin

16 luglio 2020 | 15:04
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Ostia, encomio dalla sindaca al bagnino-eroe Alin

Encomio solenne da parte della sindaca Virginia Raggi al bagnino che ha salvato un 12enne

Ostia – Una medaglia celebrativa della fondazione di Roma donata personalmente dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, per premiare il coraggio e la competenza professionale di Alin, il bagnino-eroe di Ostia che lo scorso 27 giugno riuscì a salvare la vita al dodicenne che aveva rischiato di morire annegato ad Ostia, dopo avere avvertito un malore ed essere svenuto in acqua.

Il ragazzo, dopo essere stato salvato e trasportato d’urgenza in elicottero all’ospedale “Bambin Gesù” di Roma, dove, peraltro è rimasto ricoverato per una decina di giorni, è stato dimesso ed è in buona salute.

Proprio ieri sera il dodicenne, accompagnato dalla mamma Olga, ha potuto finalmente abbracciare il suo salvatore: Alin, il bagnino 38 enne di nazionalità romena in servizio sulla spiaggia attrezzata “Bahia”, che il giorno dell’incidente è intervenuto e per oltre dodici lunghissimi minuti ha praticato, con l’aiuto di un suo collega, la rianimazione cardio-polmonare al giovanissimo, ormai totalmente privo di coscienza.

Proprio ieri ad Ostia, nel tardo pomeriggio, su una spiaggia libera attrezzata, situata nella zona più popolare del quartiere balneare, si è svolta una piccola cerimonia, alla presenza del Sindaco di Roma, Virginia Raggi. Per l’occasione la Sindaca ha ringraziato più volte i due “lifeguard” che quel giorno “si sono adoperati con grande competenza professionale”, ha riferito il primo cittadino, riuscendo a rianimare il ragazzo. E ha donato loro una medaglia sul Natale di Roma ed un libro sul mare al giovane, tenuto sempre stretto per mano da sua mamma; emozionata non ha mai smesso di ringraziare i due “angeli” in canotta rossa che hanno salvato suo figlio. Se non fosse stato per la loro prontezza e preparazione, infatti, il ragazzo probabilmente rischiava di non risvegliarsi più.

A complicare la situazione, tra l’altro, quel sabato c’era stato anche il forte afflusso in spiaggia di persone ed il traffico congestionato; con la conseguenza che l’elicottero del soccorso non riusciva a trovare un’area idonea sulla quale atterrare. Così il medico che si trovava a bordo dell’elisoccorso, intervenuto quando il giovane era già tornato cosciente, per raggiungere la spiaggia era stato costretto a calarsi dall’elicottero direttamente con l’ausilio di un verricello.

“Quando la mamma del giovane che abbiamo salvato mi ha chiamato era in lacrime, disperata – ricorda Alin, capelli rossi e occhi azzurri, papà di due figli – Mi ha solo spiegato che il collega della spiaggia vicino alla mia era in difficoltà. Così non ho perso un solo secondo e mi sono precipitato ad aiutarlo. Quando lo abbiamo recuperato dall’acqua, il ragazzo era privo di sensi. Gli ho praticato la rianimazione prevista dal protocollo del BLS (acronimo di Basic Life Support, procedura di primo soccorso che comprende la rianimazione cardiopolmonare e una serie azioni di supporto di base alle funzioni vitali NdR). Praticavamo in sequenza il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale – si commuove Alin nel ricordare quei momenti – e alla fine, al quarto ciclo della procedura prevista da manuale, il ragazzo ha riaperto gli occhi, con la mamma in lacrime che urlava per la felicità. Sono contento – conclude Alin – La mia gioia più grande? Vedere gli occhi di sua mamma e di suo figlio, sentire le loro bellissime parole e preghiere per ringraziarmi. Credo sia la soddisfazione più grande si possa ottenere per chi svolge questa professione.”

Non una parola, però, è stata spesa sulla necessità che venga creata a Ostia una piattaforma per l’atterraggio in sicurezza dell’eliambulanza. La richiesta del X Municipio giace in un cassetto della Regione Lazio.