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Tarquinia, Valle del Mignone salvata dai comitati e le associazioni

17 luglio 2020 | 12:57
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Tarquinia, Valle del Mignone salvata dai comitati e le associazioni

Grazie al ricorso delle associazioni e dei comitati, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha chiarito che il tracciato verde non è l’unico tracciato possibile.

Tarquinia – “Possiamo affermare che il ricorso delle associazioni e dei comitati, ha salvato la Valle del Mignone“. Lo rendono noto in un comunicato il Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia, il Comitato per la difesa della Valle del Mignone,il Comitato 100% Farnesiana, Italia Nostra sezione Etruria.

“Con grande soddisfazione accogliamo la Sentenza Corte di Giustizia del 16.07.2020dell’Unione Europea con la quale si è stabilito che l’art. 6 della Direttiva Habitat dev’essere interpretato nel senso che esso non ostacoli una normativa nazionale che consente la prosecuzione, per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, della procedura di autorizzazione di un piano o di un progetto la cui incidenza su una zona speciale di conservazione non possa essere mitigata e sul quale l’autorità pubblica competente abbia già espresso parere negativo, a meno che non esista una soluzione alternativa che comporta minori inconvenienti per l’integrità della zona interessata, circostanza che spetta al giudice del rinvio verificare”.

La Corte di Giustizia Europea – proseguono i comitati –  ha risposto ai quesiti richiesti il 24 gennaio 2019 dal Tar del Lazio che ha emesso l’ordinanza n. 908/2019, nella quale chiedeva alla Corte Europea di esprimersi sugli aspetti del provvedimento di compatibilità ambientale approvato forzatamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito al Tracciato Verde per il completamento della SS 675 Civitavecchia – Orte, che prevede il completamento della trasversale, composta da 9 viadotti1 galleria e2 svincoli.

Il giudice del Tar Lazio, che aveva rimesso la questione alla Corte di Giustizia, dovrà ora attenersi alla pronuncia della stessa Corte che di fatto impone la ‘soluzione alternativa che comporta minori inconvenienti per l’integrità della zona interessata‘: il Tracciato Viola.

Le associazioni e i Comitati che difendono il nostro territorio sono felici di sapere che il ricorso sta contribuendo con coraggio alla lotta contro l’ennesima servitù in danno del territorio di Tarquinia per la cui salvezza esitono alternative percorribili.

Ringraziamo lo Studio Viglione, e l’avvocato Noemi Tsuno che ci stanno supportando in questa battaglia, che vuole salvare la Valle del Mignone da un’infrastruttura impattante, che ora dovrà essere progettata nuovamente, sulle indicazioni che darà il Tar Lazio”.

Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Ricordiamo che il Tracciato Verde, – sottolinea il presidente del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Stefano Deliperi – attraversa il  “Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate” (ambito di progetto comunitario LIFE) e dista tra i 100 metri e 1 chilometro dal  ‘Fiume Mignone – Basso Corso’, siti della Natura 2000, il principale strumento europeo per la conservazione della biodiversità, tutelati dalla Direttiva 92/43/CEE ‘Habitat’.

“L’Anas non ha mai dimostrato che il tracciato non avrà incidenze negative sul sito, non avendo nemmeno completato lo studio di incidenza ambientale, nell’ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.), come peraltro richiesto dal Ministero dell’Ambiente – continua il Presidente – Queste ragioni avevano portato prima il Ministero dell’Ambiente ad emettere ben due pareri negativi e poi il Tar del Lazio a recepire la tesi dei ricorrenti sulle ragioni dell’illegittimità del provvedimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della delibera Cipe, seguita al primo provvedimento”.

“Dalla Valle del Mignone e dalla perseveranza e dal coraggio dei cittadini, dei Comitati e delle Associazioni – conclude Deliperi – sta prendendo quindi corpo una battaglia ben più grande e di validità complessiva per tutta l’Unione Europea, in barba ai tanti che su questo tema hanno speso parole superficiali e disinformate in spregio a qualsiasi forma di rispetto dell’ambiente, del territorio e dei residenti stessi”.
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