Covid-19 e fase 3: la lenta ripresa del beach volley

18 luglio 2020 | 16:06
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Covid-19 e fase 3: la lenta ripresa del beach volley

Dal sud pontino la battaglia del giornalista Ovidio Martucci per far riprendere uno degli sport simbolo dell’estate

Terracina – “Il beach volley deve ripartire subito“. A dirlo il titolato presentatore televisivo Ovidio Martucci, che ha condotto in onda su Rai Sport i Campionati Italiani di Beach Volley in oltre 40 tappe su e giu per l’Italia, nonché ex giocatore di A2 di volley indoor ed agonista di beach volley e ad oggi atleta quando non ha impegni giornalistici.

Il giornalista si sta battendo per la causa del beach volley e non solo, visto che in questo momento dopo il lockdown dovuto alla fase più difficile dell’emergenza Covid-19, il mondo dello sport sta valutando quali discipline far riprendere sia a livello agonistico che amatoriale.

Nativo di Terracina, il giornalista ha colto l’occasione di una visita all’amico Delfo Barboni per un’intervista a sua figlia Arianna, giocatrice di beach volley e atleta nazionale in coppia con Claudia Scampoli di Vasto, la quale ha perso grandi appuntamenti – sia italiani che internazionali – nonché le qualificazioni olimpiche.

Nel loro stabilimento balneare di Sperlonga, da sempre legato a questo sport, ha ribadito il suo pensiero: “Trovo inconcepibile che dal 16 giugno di questo mese venga data la possibilità alle squadre di volley indoor di ripartire con attività mentre al beach volley no – spiega Martucci – . Eppure si sta parlando di una disciplina che si gioca all’aperto e con giusto distanziamento tra gli atleti. Penso sia arrivato il momento, con l’estate alle porte, di dare il via libera sua al beach volley che alle discipline da spiaggia, molte delle quali ho avuto l’onore di presentare, vedo anche il beach tennis”.

“Nelle tante commissioni fatte da virologi avrebbero dovuto inserire da subito figure competenti nello sport per le giuste indicazioni e scelte, invece di bloccare totalmente attività sportive singolari creando enormi problematiche agli atleti agonisti e nazionali”, conclude.

(Il Faro online)