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Tarquinia, “Tra Terra e Mare”: il subacqueo Sergio Anelli sarà ospite il 23 luglio

19 luglio 2020 | 12:02
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Tarquinia, “Tra Terra e Mare”: il subacqueo Sergio Anelli sarà ospite il 23 luglio

Proseguono gli appuntamenti di “Tra Terra e Mare”, il fortunato ciclo di conferenze di archeologia subacquea promosso dalla Stas nella lizza della Torre di Dante

Tarquinia – Proseguono gli appuntamenti di “Tra Terra e Mare”, il fortunato ciclo di conferenze di archeologia subacquea promosso dalla Stas nella lizza della Torre di Dante con la collaborazione della Asd Assonautica Tarquinia “Giuseppe Maffei” e il patrocinio del Mibact e dell’Ente Università Agraria di Tarquinia.

Il prossimo incontro sarà giovedì 23 luglio alle ore 21.00, con Sergio Anelli, altro subacqueo professionista che per anni ha collaborato con la Soprintendenza archeologica e con le università in azioni di tutela.

Ha partecipato alla redazione del progetto del parco archeologico sottomarino dell’amministrazione comunale di Civitavecchia; collabora all’attività di ricerca scientifica e divulgazione didattica con lo staff subacqueo dell’associazione “I Tirreni”, e con l’istituto di oceanografia dell’università della Tuscia per gli studi propedeutici alla realizzazione di “un’area azzurra” lungo la costa di Civitavecchia.

Ha pubblicato articoli di archeologia subacquea sulla rivista “Archeologia viva”, su “Immagini di Civitavecchia”, sui “Quaderni dell’archivio storico” dell’assessorato alla cultura del Comune di Civitavecchia e sul Bollettino Stas.

In collaborazione con Massimo Sonno ha pubblicato, inoltre, “Rinvenimenti sottomarini nel comprensorio di Civitavecchia”, dove sono riuniti tutti i dati raccolti in anni di ricerche subacquee lungo la costa tra Civitavecchia e Tarquinia.

Il suo contributo, “La carpenteria delle navi a dolia nei relitti di Ladispoli, Capo Linaro, La Frasca, Porto Clementino”, si incentrerà sulla descrizione delle navi armate a dolia, grandi contenitori per il trasposto e il commercio del vino, alla luce dei nuovi studi.

Quindi, dopo una panoramica sui più recenti relitti rinvenuti lungo la rotta di questo particolare commercio, le nuove evidenze saranno confrontate con i relitti locali per cercare di rispondere ad un annoso quesito: le navi a dolia erano costruite in un modo diverso dalle classiche navi da carico d’epoca romana?

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