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Alberto Pellegrini lascia la scherma agonistica: “14 anni di emozioni eccezionali”

26 luglio 2020 | 14:19
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Alberto Pellegrini lascia la scherma agonistica: “14 anni di emozioni eccezionali”

Ha smesso la carriera l’ex atleta delle Fiamme Gialle. Nella sciabola mondiale uno dei simboli della Nazionale. Nel futuro sarà Maestro all’Antoniano Scherma

Roma – Colpi di sciabola in pedana per 14 anni. Voglia di vincere e di stoccare il più possibile sugli avversari, per salire sempre un po’ più su e conquistare i propri sogni. E poi l’addio ad una carriera lunga e piena di soddisfazioni.

E’ stata questa la storia di Alberto Pellegrini nella scherma italiana e mondiale. Sarà Maestro nel prossimo futuro. All’Antoniano Scherma di Padova, l’ex atleta delle Fiamme Gialle continuerà a seguire la sua scherma, da bordo gara. Donando i suoi consigli ai più giovani.

E’ approdato alle Fiamme Gialle nel 2006. Il 27 novembre di quell’anno Alberto vestiva la divisa della Guardia di Finanza e iniziava a scrivere la sua favola. Il capitolo gialloverde si è concluso lo scorso 23 luglio. Lui stesso lo ha annunciato con particolare trasporto in un post sulla sua pagina ufficiale Facebook: “Termina oggi il mio percorso di atleta del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle”. Un traguardo sportivo anche questo, raggiunto con commozione e particolare dolore. Non è mai facile dire addio a qualcosa che ha riempito la propria vita e che ha portato un campione in giro per il mondo, con i colori della Finanza e quelli della Nazionale, a confrontarsi nelle gare più importanti e prendersi le medaglie meritate: “Ho sorriso e pianto sapendo che questo meraviglioso viaggio sarebbe giunto al suo naturale capolinea”. Già. Prima o poi bisogna dire addio alle cose belle che si è vissuto e cominciarne a viverle delle altre. Questo insegna lo sport. E Alberto probabilmente, seguirà ancora il suo istinto da atleta, nella quotidianità. Perché lo sport fortifica, lo sport forma. La scherma insegna. La sciabola la sua specialità del cuore e con l’arma azzurra Pellegrini ne ha conquistati tanti di podi.

Estate 1988. Pellegrini nasceva e al Festivalbar trionfavano Scialpi e Scarlett

(foto@AugustoBizzi)

Nasceva Alberto nell’estate del 1988. E suo nonno Vittorio Salvetti si apprestava ad aprire un’altra eccezionale edizione del Festivalbar. E mentre il futuro campione Pellegrini apriva gli occhi sul mondo, sul palco della trasmissione musicale più seguita dalle generazioni italiane, si esibivano i Mattia Bazar, Fiorella Mannoia e un giovanissimo Eros Ramazzotti, appena vincitore del Sanremo precedente. Quella edizione la vinse una coppia bellissima della canzone italiana. Scialpi e Scarlett con Pregherei. Li premiò proprio nonno Vittorio. Organizzatore e ideatore del Festivalbar. Una famiglia di persone che nella vita ha sempre creato cose belle e donato emozioni alle persone. E anche Alberto lo ha fatto, nella sua carriera.

Il palmares e le medaglie. Un oro a squadre ai Giochi Europei e un titolo europeo giovanile

(foto@AugustoBizzi)

14 anni di carriera, 73 gare disputate in Coppa del Mondo e tanti piazzamenti importanti ottenuti. Un oro a Gand nel 2017 uno a Gyor nel 2016. 4 volte nei primi otto della classifica generale. 270 punti realizzati, un argento individuale e un oro a squadre ai primi Giochi Europei di Baku. Applausi, emozioni. Una pioggia di gioia per il campione della scherma italiana. Probabilmente lo racconterà ai propri allievi e anche ai propri figli un giorno. Quando magari un futuro Pellegrini salirà in pedana, per seguire la leggenda del papà. Tante le storie così. Quella di Aldo Montano fa da stella polare. Adesso è il tempo dei ricordi per Alberto. E dei ringraziamenti: “Sono stati anni meravigliosi – scrive su Facebook l’ex atleta della Nazionale – pieni di vita. Tra vittorie e sconfitte, che mi hanno fatto crescere. Soprattutto come Uomo”. E lui quella “U” la scrive maiuscola. Questo fa lo sport. Lima il carattere e costringe ad essere migliore. In chi magari ha già un’anima piena di valori.

Ma non solo. Ai Giochi del Mediterraneo Alberto ha conquistato un oro individuale e un argento a squadre. E sin dai tornei giovanili internazionali, la sua sciabola è stata piena di talento e di medaglie.  Campione europeo a squadre nel 2005, un bronzo a squadre ai Campionati Mondiali nel 2007. Solo alcuni dei numerosi successi ottenuti. E ai Mondiali Militari Alberto ha riportato a casa un argento a squadre. E proprio nel 2019 in Cina.

I pensieri degli amici della scherma. Samele: “Una persona incredibile”

l’oro a squadre di Baku

I complimenti e i pensieri degli amici schermidori e campioni sono forse le testimonianze di queste buone attitudini umane e sportive di Alberto: “Grazie per avermi trasmesso la passione e per avermi accompagnato in questo splendido percorso”. Lo scrive Luigi Miracco, su  Facebook che prosegue: “Siamo veri amici. Onore a te amico mio”. Anche Luigi Samele, compagno di squadra alle Fiamme Gialle e in Nazionale, dedica alcune parole al suo amico schermidore. Lo scrive su Facebook: “Un avversario formidabile, un amico fedele ed una persona incredibile”. Nei commenti del post pubblicato da Alberto su Facebook, Giovani Repetti, atleta della sciabola all’Esercito, scrive: “Grande Alberto, una vita passata a giocarci medaglie importanti con sfide infinite. Abbiamo avuto la fortuna anche di fare tante competizioni insieme riuscendo sempre a prendere medaglia (tante volte del colore più bello)”.

Il commissario tecnico della Nazionale di fioretto Andrea Cipressa scrive nei commenti: “Bravo Alberto! Un grande “in bocca al lupo” per tutto quello che ti aspetta”. La sua compagna di squadra alle Fiamme Gialle Loreta Gulotta aggiunge agli altri commenti, anche il suo: “In bocca al lupo Albi, ti voglio bene”. Numerosi i pensieri dedicati ad un campione che dopo anni di scherma appende l’arma al chiodo, per un fine naturale a 32 anni, come lui stesso dice.

I 4 moschettieri. E 4 volte in cima al tetto d’Europa con la squadra delle Fiamme Gialle

la Coppa Europa con le Fiamme Gialle

Una leggenda alle Fiamme Gialle, che probabilmente, si protrarrà per tanto tempo, come esempio. Quattro volte sul tetto d’Europa la squadra di sciabola maschile. Con Luigi Samele, Francesco D’Armiento e Enrico Berrè, Alberto Pellegrini ha vinto il primo gradino dominando nel Vecchio Continente. Con la Coppa Europa in mano, i favolosi ragazzi gialloverdi hanno festeggiato nel 2015, nel 2016, nel 2018 e nel 2019. Un poker meraviglioso da portare in trionfo.

Dove conserverà Pellegrini la sua sciabola, insieme alle divise sportive delle Fiamme Gialle e della Nazionale?

(foto@AugustoBizzi)

Dove conserverà armi e divisa il Pellegrini oggi, che guarda già al futuro ? Lo svelerà magari un giorno. Per narrare una storia straordinaria di successi. Segue il suo congedo dalle Fiamme Gialle, a quello altrettanto importante della leggenda Valerio Aspromonte, nel fioretto olimpico e mondiale. Due atleti che la Guardia di Finanza terrà sempre nel cuore e nei propri annali sportivi.

Le favole terminano. Finiscono i capitoli. Ma poi sta alle persone aprirne degli altri, ancora più entusiasmanti. Lo sport insegna ad andare avanti. La scherma detta i dogmi per fare quel passo in più contro l’avversario mascherato. Quasi al buio, in penombra, ma senza paura. In pedana, come nella vita. E Alberto lo farà nella sua. In bocca al lupo, campione.

Le parole di Alberto Pellegrini sulla sua pagina ufficiale Facebook

Termina oggi il mio percorso di atleta del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle.

Nell’ultimo periodo i sentimenti che hanno pervaso la mia anima sono stati molteplici, ho sorriso e pianto sapendo che questo meraviglioso viaggio sarebbe giunto al suo naturale capolinea. Sono stati quattordici anni meravigliosi, pieni di vita, tra vittorie e sconfitte che mi hanno fatto crescere come atleta ma soprattutto come Uomo. Il sentimento che provo più di ogni altro oggi è la gratitudine nei confronti di questo glorioso Corpo sportivo. Perciò voglio rivolgere a tutti i miei colleghi, i miei amici, i miei compagni, ai Comandanti ed al mio Maresciallo Carmelo Coppola il più sentito GRAZIE”.

Luigi Samele, campione di sciabola alle Fiamme Gialle

Alberto Pellegrini e Luigi Samele

Non bastano una bella frase e qualche foto per riassumere questi anni passati insieme! Un avversario formidabile, un amico fedele ed una persona incredibile.

Sembra ieri! A 16 anni parlavamo dei nostri sogni e del nostro futuro, sperando che questo momento non arrivasse mai!

Ti faccio il più grande in bocca al lupo per la tua nuova vita, convinto che sarai una maestro altrettanto se non più talentuoso di quanto non lo fossi da atleta.

Un abbraccio amico mio

MAI BANALE”.

Luigi Miracco, campione di sciabola dei Carabinieri

l’abbraccio in pedana con Luigi Miracco (foto@AugustoBizzi)

Grazie amico mio, grazie per avermi trasmesso la passione per questo sport e per avermi accompagnato in questo meraviglioso percorso tra vittorie e sconfitte ma sempre ricco di avventure.

Mille storie potremmo raccontare ma le più belle sono quelle che ci porteremo nel cuore.

Questo sport ci ha insegnato che si può essere avversari ma allo stesso tempo VERI AMICI.

Onore a te amico mio!

In bocca al lupo per la tua nuova Vita che ti vedrà a fondo pedana ad insegnare Scherma e a trasmettere la passione per questo sport!”.

(Il Faro online)(fotodicopertina@AugustoBizzi)