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Il Papa: “Bramosia, sete di potere ed egoismo ci impediscono di costruire il Regno dei Cieli”

Il Pontefice: "Il Regno dei Cieli è il contrario delle cose superflue che offre il mondo, è il contrario di una vita banale"

di FABIO BERETTA

Città del Vaticano – Dire basta a “bramosia di possedere, la sete di guadagno e di potere, il pensare solo a noi stessi” perché “ci impediscono la ricerca e la costruzione del Regno dei Cieli”. Affacciandosi in piazza San Pietro per la tradizionale preghiera dell’Angelus domenica, Papa Francesco striglia i fedeli, incoraggiandoli ad essere come quei due uomini del Vangelo che vendono ogni loro bene per “per acquistare ciò che ormai sta loro più a cuore” (cfr Mt 13,44-52).

Rifacendosi alle parabole proposte dalla liturgia odierna, il Pontefice fa notare come nelle prime due “il Regno dei cieli viene assimilato a due diverse realtà ‘preziose’, ossia il tesoro nascosto nel campo e la perla di grande valore”.

“Con queste due similitudini – spiega Bergoglio -, Gesù si propone di coinvolgerci nella costruzione del Regno dei Cieli, presentandone una caratteristica essenziale della vita cristiana”, ovvero la piena adesione, essere “disposti a giocarsi tutto”. Infatti, aggiunge il Papa, “la costruzione del Regno esige non solo la grazia di Dio, ma anche la disponibilità attiva dell’uomo”. E a braccio aggiunge: “Tutto lo fa la grazia, a noi è richiesta soltanto la disponibilità a riceverla, non la resistenza”.

Nel Vangelo, i gesti dell’uomo e del mercante che si privano di ogni loro bene “per comprare realtà più preziose”, Bergoglio li definisce “gesti decisi e radicali”, “di sola andata”. Da qui il monito a tutti i credenti: “Siamo chiamati ad assumere l’atteggiamento di questi due personaggi evangelici, diventando anche noi cercatori sanamente inquieti del Regno dei Cieli. Si tratta di abbandonare il fardello pesante delle nostre sicurezze mondane che ci impediscono la ricerca e la costruzione del Regno: la bramosia di possedere, la sete di guadagno e di potere, il pensare solo a noi stessi”.

Ai nostri giorni, la vita di alcuni può risultare mediocre e spenta perché probabilmente non sono andati alla ricerca di un vero tesoro: si sono accontentati di cose attraenti ma effimere, di bagliori luccicanti ma illusori perché lasciano poi al buio. Ma la luce del Regno non è un fuoco d’artificio che dura un istante, la luce del Regno è una luce che ti accompagna tutta la vita.

E conclude: “Il Regno dei Cieli è il contrario delle cose superflue che offre il mondo, è il contrario di una vita banale: esso è un tesoro che rinnova la vita tutti giorni e la dilata verso orizzonti più vasti. Infatti, chi ha trovato questo tesoro ha un cuore creativo e cercatore, che non ripete ma inventa, tracciando e percorrendo strade nuove, che ci portano ad amare Dio, ad amare gli altri, ad amare veramente noi stessi”.

Dopo la benedizione, l’appello ai giovani nel giorno in cui la Chiesa festeggia i Santi Anna e Gioacchino, i nonni di Gesù: “Cari giovani, non lasciate soli gli anziani. Sono le vostre radici”. Poi, l’immancabile saluto: “A tutti auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”.

(Il Faro online)