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Indiscrezioni sulla vertenza Alitalia, i lavoratori di terra chiedono una immediata smentita

26 luglio 2020 | 17:18
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Indiscrezioni sulla vertenza Alitalia, i lavoratori di terra chiedono una immediata smentita

“Chiediamo di chiarire, senza indugio, quali siano i veri progetti in cantiere e confermare, con chiarezza e senza tema di smentita, l’intenzione del Governo”

“On.li Ministri, alla luce delle molteplici indiscrezioni, che, con sempre maggiore insistenza, stanno delineando i nefasti contorni della vertenza Alitalia, come lavoratori di terra intendiamo, con la presente, esprimere il nostro disappunto ed il nostro pieno dissenso nei confronti di qualsiasi ipotesi di ridimensionamento della nostra Compagnia”.

Comincia con queste parole la lettera del Gruppo dei lavoratori di terra Alitalia indirizzata al Ministro dello Sviluppo Economico, alla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali e al Ministro dell’Economia e delle Finanze

“In questi ultimi mesi di grave emergenza sanitaria, anche in assenza dei dovuti mezzi di protezione assolutamente non disponibili nella prima fase della pandemia, abbiamo sempre garantito, con estremo senso di responsabilità e spirito di appartenenza, il rientro di tantissimi connazionali bloccati all’estero e la movimentazione di tonnellate di merce, utile alla cura ed al sostentamento dei nostri connazionali.

Ad oggi tuttavia, nonostante i continui proclami e le profuse dichiarazioni di intenti, il Piano di rilancio di Alitalia risulterebbe tradursi, secondo le citate indiscrezioni, nell’accantonamento di oltre 4.000 dipendenti nella BadCo, che, a fronte di farraginose ipotesi di ripescaggio, diventerebbero facile preda di fenomeni clientelari.

In meno di tre mesi, dalle rocambolesche ed imbarazzanti audizioni del Commissario Leogrande, si è passati dalla svendita spezzettata degli asset aziendali, ad un progetto di nazionalizzazione e rilancio di Alitalia, per tornare oggi, con una semplicità francamente imbarazzante, a Piani di riduzione del perimetro aziendale, che non tengono conto delle soluzioni di solidarietà espansiva, più volte profilate dalle Organizzazioni Sindacali.

A fronte dei supposti vincoli europei di discontinuità, facilmente eludibili attraverso avvicendamenti nel management e riorganizzazioni dell’assetto azionario, assistiamo oggi alla vergognosa ipotesi di una socializzazione delle perdite, senza alcun investimento di lungo periodo, facendo dei 3 mld dei contribuenti un detonatore sociale per nuova disoccupazione e conseguente interruzione del servizio pubblico.

Ora, dopo decine di missive a Voi indirizzate, rimaste tutte senza riscontro, e le numerose richieste, anche telefoniche, di incontro ed interlocuzioni, per non trovarci costretti ad intraprendere azioni di mobilitazione, che produrrebbero un ulteriore grave danno all’azienda e condizionerebbero pesantemente la mobilità dell’intero Paese, chiediamo ai Ministri in indirizzo di chiarire, senza indugio, quali siano i veri progetti in cantiere e confermare, con chiarezza e senza tema di smentita, l’intenzione del Governo di procedere verso la costituzione di una NewCo, che garantisca il completo travaso degli attuali livelli occupazionali e crei i presupposti per un sviluppo sostenibile dell’Azienda, del settore e dell’Italia tutta”.