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Fiumicino, cantiere nautico trasformato in una maxi discarica abusiva: sequestrato

27 luglio 2020 | 09:36
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Fiumicino, cantiere nautico trasformato in una maxi discarica abusiva: sequestrato
Fiumicino, cantiere nautico trasformato in una maxi discarica abusiva: sequestrato
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Fiumicino, cantiere nautico trasformato in una maxi discarica abusiva: sequestrato
Fiumicino, cantiere nautico trasformato in una maxi discarica abusiva: sequestrato
Fiumicino, cantiere nautico trasformato in una maxi discarica abusiva: sequestrato

Operazione congiunta dei militari della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto di Roma sul litorale a tutela dell’ambiente

Fiumicino – Era stata adibita a discarica abusiva di rifiuti un’area demaniale di 1.500 mq. concessa a una società attiva nella cantieristica navale, situata a Fiumicino, in prossimità della darsena, sequestrata dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma e dai militari della Capitaneria di Porto della capitale.

L’area è stata individuata nel corso di un sopralluogo congiunto finalizzato alla prevenzione e alla repressione di violazioni in materia di polizia demaniale e ambientale sul territorio di Fiumicino. Durante la perlustrazione della vicina darsena, all’interno di un cantiere navale, è stata notata la presenza di un’enorme mole di rifiuti speciali altamente inquinanti, tra cui materiale ferroso, imballaggi, vernici di scarto, pneumatici, carta, vetro, plastica, rifiuti urbani e altro materiale che, con il passare del tempo e l’esposizione agli agenti atmosferici, avrebbe potuto contaminare il suolo e il mare, con notevoli rischi per l’ambiente.

Il rappresentante legale della società, titolare della concessione demaniale rilasciata dall’Autorità Portuale per lo svolgimento dell’attività cantieristica nell’area sottoposta a sequestro, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Civitavecchia e dovrà ora rispondere dei reati di abbandono incontrollato di rifiuti pericolosi e di attività di discarica non controllata e non autorizzata.

Tra i dipendenti della società è stato identificato un cittadino di origine tunisina, già destinatario di un provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Roma, conseguentemente denunciato all’Autorità Giudiziaria, unitamente al titolare del cantiere navale, per reati connessi all’immigrazione clandestina.

L’operazione si inquadra nel più ampio dispositivo di controllo del territorio predisposto dalla Guardia di Finanza e dalla Capitaneria di Porto, volto alla salvaguardia dell’ambiente, della sicurezza e della salute pubblica, oltre che alla tutela degli interessi demaniali.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove di formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

(Il Faro online)