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Roma vs Fiorentina, le pagelle de il Faro online: le ali di Spinazzola e Peres fanno volare la Roma

27 luglio 2020 | 00:22
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Roma vs Fiorentina, le pagelle de il Faro online: le ali di Spinazzola e Peres fanno volare la Roma

Continua l’ottima e lucida gestione di Mister Fonseca. Il nuovo modulo sta comunque portando frutti riscontrabili anche con la facilità e duttilità d’inserimento dei ricambi in corso della partita

di Romina Pennisi

Roma – Sesto risultato utile consecutivo (5 vittorie e 1 pareggio) della compagine capitolina. Partita sofferta per l’atteggiamento difensivistico della squadra viola guidata da Iachini che ha concesso qualche sussulto solo nella prima parte del secondo tempo dopo la chiusura del prima con la Roma in vantaggio per 1 a 0. Doppio rigore concesso, forse il secondo potrebbe essere giudicato “generoso” ma ha fruttato i tre punti sperati che ora concedono quattro punti di distacco dal Milan a due giornate dalla fine del campionato più sofferto dai tempi della guerra, per la corsa al quinto posto per la qualificazione alla prossima edizione dell’Europa League. Debutto vincente per la nuova maglia della Roma con un ardito richiamo, ma molto apprezzato, al famoso e tanto amato ghiacciolo degli anni ’70.

I voti

Pau Lopez, 6 – Mai impegnato nel primo tempo, evita il gol a tempo scaduto perché il sinistro al volo di Pezzella su punizione di Pulgar si infrange sul palo, però lui c’era. A inizio ripresa, invece, non può rimediare alla dormita della difesa, che – come già con De Vrij nella partita contro l’Inter – lascia Milenkovic libero di colpire di testa senza neanche saltare. Per il resto è ordinaria amministrazione. Spettatore (quasi).

Gianluca Mancini, 6,5 – Per gran parte del match è più pericoloso in attacco che efficace in difesa, ma questo ormai è il suo marchio. Si propone subito con un preciso lancio nell’area avversaria stoppato da Milenkovic, poi al 42’, su assist di testa di Dzeko, calcia di prima ma il corpo è sbilanciato e così la sfera finisce a lato. Subito dopo, nei minuti di recupero, ci riprova e segna su punizione di Kolarov, ma purtroppo era partito in fuorigioco. Nell’occasione del pareggio viola, condivide con Diawara la responsabilità della mancata chiusura su Milenkovic, al 60’ invece anticipa bene su Cutrone. Preziosa la sua chiusura alla fine del match, anche se per eccesso di foga commette un fallo da ammonizione su Pezzella al 95’. Ci vorrebbe solo un pizzico di concentrazione in più.

Chris Smalling, 6,5 – Senza clamore, nel primo tempo annulla Kouamé. Solo al 39’ commette la prima sbavatura sull’ivoriano, che però quando calcia colpisce Ghezzal involontariamente posizionato sulla linea di tiro. Nel secondo tempo non si nota granché; al 95’ sta per combinarla grossa su Vlahovic, poi si riprende e lo mura. Sta tornando ai suoi livelli.

Aleksandar Kolarov, 6,5 – Dopo la partita con la Spal gli è rimasto il piede “pesante”, così i suoi passaggi sono a volte missili terra-aria che i compagni non riescono a controllare o che si spengono in fallo laterale o di fondo. Al 18’ su punizione colpisce la barriera e conquista calcio d’angolo, mentre al 25’ riesce a ribattere il destro da fuori area di Lirola. Il mister gli concede ogni tanto di riassaporare il gusto di scendere sulla fascia, però trova l’opposizione di Ghezzal. Al 66’ mura Vlahovic poi torna protagonista in attacco: è lui ad innescare l’azione che porterà al secondo rigore, facendo tremare il palo alla destra di Terracciano. Pericoloso.

Bruno Peres, 6 – I compagni gli danno fiducia e lo cercano costantemente ma il brasiliano appare un po’ appannato e viene quasi sempre anticipato da Lirola. Dai e dai, però, il suo avversario finisce per perdere lucidità e a fine primo tempo lo tampona in area, causando il rigore del vantaggio giallorosso. Al 64’ Diawara apre il gioco dalla sua parte ritagliandogli una fetta di campo libera solo per lui, ma il suo cross è moscio e non arriva a Dzeko. Al 71’ scende in slalom in posizione centrale e conquista un fallo contestato dai giocatori della Fiorentina, che lo accusano di essersi buttato. Comunque utile alla causa.

Amadou Diawara, 6,5 – Se non smarrisse il contatto con Milenkovic, libero di piazzare la palla di testa per il momentaneo pareggio, la sua prestazione sarebbe del tutto positiva. Conquista un numero altissimo di palloni, pressa con caparbietà su chiunque passi dalle sue parti, contrasta efficacemente anche Ribery. Al 6’ tenta l’imbucata per Pellegrini, mentre al 13′ chiude sulla verticalizzazione di Kouamé per Duncan. Si concede anche un colpo di classe, con una ruleta che gli consente di liberarsi dell’avversario e far viaggiare veloce la palla per Spinazzola. Al tiro invece è debole e impreciso. Cala alla distanza ma è ancora chirurgica la scucchiaiata che offre a Dzeko un attimo prima di uscire al 77’, sostituito da Cristante. Giocando continua a migliorare.

Jordan Veretout, 8 – È in forma smagliante e oggi merita il premio come MVP tra i giallorossi. Spazia dalla difesa all’attacco con una semplicità ed efficacia impressionanti. Ha il compito di abbassarsi nella difesa a tre per costruire l’azione e lasciar sgroppare di tanto in tanto Kolarov sulla fascia; dialoga con Diawara e propone passaggi filtranti per i compagni, come quello per Spinazzola deviato di tacco da Pulgar; si porta al tiro e il suo destro è sempre potente e abbastanza preciso. Infine, regala la vittoria alla Roma con due rigori sul finire sia del primo che del secondo tempo: dimentico di aver vestito la maglia viola, dal dischetto mostra grande freddezza e spiazza in entrambi i casi Terracciano (per il resto bravissimo), che nel secondo caso neanche si butta, e poi si fa festeggiare dai compagni. Finalmente uno che non ha il complesso dell’ex.

Leonardo Spinazzola, 7 – Sarebbe troppo facile definirlo una “spina” nel fianco degli avversari, però effettivamente sulla sua fascia ha percorso chilometri su e giù, conservando anche una buona dose di lucidità. Manca solo un po’ di concretezza e pericolosità in più. Al 31’ propone un cross preciso per la testa di Mancini, che tenta di rimettere al centro ma senza fortuna. Subito dopo lascia Chiesa di sasso superandolo con un dribbling secco, entra in area e crossa radente e veloce, ma nessun compagno impatta la palla. Efficace anche nei ripiegamenti difensivi. Metronomo.

Henrix Mkhitaryan, 7 – Si dà molto da fare anche se oggi sembra meno pungente rispetto alle ultime partite. Già al 4’ tenta un passaggio profondo per Pellegrini, chiuso dalla difesa viola. Al 14′ crossa da sinistra, ma Pezzella libera. Al 25’ toglie palla un po’ rudemente a Pulgar, però senza fallo secondo l’arbitro, ed entra velocissimo in area per poi scaricare su Dzeko, ma il bosniaco non trova altre linee di passaggio libere. Continua a guizzare tra le strette maglie difensive dei viola, senza riuscire a rendersi più di tanto pericoloso, come al 52’ quando il suo tocco da sotto sull’uscita del portiere non trova l’impatto né di Dzeko né di Pellegrini. Il tentativo più degno di nota lo fa al 65’: si libera in area con un dribbling velocissimo, poi calcia di sinistro in diagonale ma il portiere con la punta delle dita la spedisce sul palo. Esce all’81’ sostituito da Perez. Scatenato ma un po’ stanco.

Lorenzo Pellegrini, 6,5 – In apertura di match si toglie la soddisfazione di levare la palla a Ribery senza commettere fallo, anche se poi il passaggio per Dzeko è fuori misura. Al 17’ guadagna una punizione da posizione interessante, mentre un quarto d’ora dopo scalda i guanti di Terracciano con bel destro da fuori. Al 48’ conquista palla a centrocampo, la offre a Veretout e poi si propone di nuovo in area ma il passaggio del francese è impreciso. Deve uscire dal campo in anticipo rispetto a quanto previsto dal mister, perché al 58’ si infrange sulla spalla di Milenkovic e cade a terra mentre il viso gli diventa una maschera di sangue. Al suo posto entra Zaniolo. Si sta impegnando di più.

Edin Dzeko, 7,5 – Si presenta con un sombrero ai danni di Ghezzal, ma al 30’ non arriva a chiudere il tap-in sul tiro di Pellegrini. La sua prestazione cresce con il passare dei minuti, anche se Pezzella gli si oppone in tutti i modi, prendendo anche il giallo. Al 41’ torna perfino in difesa a prendersi la palla, poi galoppa per 30 metri palla al piede e passa a Spinazzola, ma l’azione non si concretizza. In occasione del primo rigore, è lui a servire di esterno destro Bruno Peres, che viene atterrato in area. Prova più volte a segnare, senza fortuna: al 67’ il suo tiro da fuori area è stoppato di gomito da Caceres, ma l’arbitro non se ne accorge, mentre al 78’, su corner, il tentativo di testa finisce a lato; all’86’, cercando di ribattere in rete la palla respinta da Terracciano su tiro di Perez, conquista il secondo – discutibile – rigore. Al 93’ spreca la buona occasione costruita da Spinazzola perché non riesce a deviare la palla in porta. Prestazione da incorniciare.

Nicolò Zaniolo, 6,5 – Rileva Pellegrini ferito al volto a inizio secondo tempo. Nonostante Dzeko provi subito a dialogare con lui, non riesce a procurarsi buone occasioni. Al 67’ la sua sventagliata di sinistro è deviata alta sulla traversa. Ancora al 91’ prova il sinistro a giro ma incontra di nuovo la deviazione di un difensore. Si applica.

Brian Cristante, 6 – Entra al 77’ al posto di Diawara. Lotta per conquistare il pallone, sradicandolo dai piedi degli avversari, e si propone anche in attacco: passa la sfera a Zaniolo che gliela restituisce di tacco e lui imbecca Dzeko, il cui tiro è deviato in angolo. Disciplinato e combattivo.

Carles Perez, 6,5 – Ha subito un buon impatto sulla gara, perché si propone in attacco e si sacrifica nel recupero palla. Partecipa all’azione corale che porta al secondo rigore, avventandosi sulla palla calciata da Kolarov e respinta dal palo: sul suo tiro violento Terracciano si immola ma poi non può evitare il contrasto con Dzeko. Subito al centro dell’azione.

Paulo Fonseca, 7 – Per contrastare la densità del centrocampo della Fiorentina, schierato a 5 da Iachini, chiede ai suoi di muovere più veloce la palla. Raccoglie i frutti del turnover praticato con la Spal, potendo proporre un Dzeko tirato a lucido e particolarmente efficace. È vero che il secondo rigore è generoso, ma la vittoria è ampiamente meritata, perché la rete di Pau Lopez – a parte il gol del pareggio – non ha mai corso pericoli, mentre Terracciano è stato probabilmente il migliore della Viola. Lucido e attento.

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