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Torino vs Roma, le pagelle de il Faro online: ok quinto posto e Dzeko fa 106

30 luglio 2020 | 14:26
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Torino vs Roma, le pagelle de il Faro online: ok quinto posto e Dzeko fa 106

Missione compiuta di Mister Fonseca. Finale di campionato in crescendo. Ed ora non resta che onorare la fine del campionato con una bella prestazione con i bianconeri e poi tutti concentrati per il Siviglia

di Romina Pennisi

Torino – Settimo risultato utile consecutivo (6 vittorie e 1 pareggio) della compagine di Paulo Fonseca con conquista matematica del quinto posto utile per l’accesso diretto all’Europa League della prossima stagione (leggi qui). Se si pensava ad un Toro in disarmo ci si è sbagliato di grosso. D’altra parte è nella natura e nella storia dei granata la voglia di non mollare mai ed onorare fino alla fine il campionato anche senza avere più obiettivi da raggiungere. Bella la reazione della Roma che dopo lo schiaffo di Berenguer ribalta, nel giro di pochi minuti, il risultato a proprio favore. Dzeko fa 106 e raggiunge “Sciabbolone” e si candida al podio dei cannonieri giallorossi, dopo il Capitano e il Bomber, a soli 5 gol dal “Fornaretto”. Vincente il debutto della nuova maglia Away forse, ma sono gusti personali, ancora più bella di quella Home che ha debuttato domenica con la Fiorentina. Ad maiora Roma!

I voti

Pau Lopez, 5 – Partecipa all’impostazione della manovra sfruttando la sua abilità con i piedi e i compagni si appoggiano spesso su di lui. Al quarto d’ora però è costretto a uscire su Berenguer, liberato da un passaggio smarcante di Zaza, ma l’attaccante granata lo evita e deposita in rete. Al 19’ su corner esce bene sulla testa di Singo e lo anticipa. Allo scadere del primo tempo, rischia di farsi molto male perché cade di schiena, travolto da Kolarov a sua volta spinto da Zaza. Al 53’ para a terra il tiro di controbalzo di Meité, poi si salva grazie al palo sul tiro di Verdi. Rischia di compromettere i sogni europei della Roma al 65’, quando commette una papera che consente al Torino di riavvicinarsi: Singo va via sulla destra, entra in area e con un forte destro in diagonale gli piega le mani. Incerto.

Gianluca Mancini, 6 – La sua performance è a due facce. Inizia male, facendosi sfuggire Berenguer tra le linee nell’azione del vantaggio granata, poi prende anche un giallo evitabile, perché insegue e atterra lo stesso Berenguer a centrocampo. Si rivela però prezioso per difendere il risultato nell’ultima frazione del match: al 74’ arriva come una furia a bloccare una pericolosa ripartenza del Toro e un minuto dopo sale altissimo per anticipare Belotti. Discontinuo.

Chris Smalling, 7 – A parte la responsabilità sul gol dell’1-0 per il Torino, continua l’avvicinamento ai livelli di forma prima dell’infortunio. Non solo domina l’area anticipando Zaza in ogni occasione, ma al 23’, su corner di Perez, schiaccia di testa la palla davanti a Ujkani e segna il 2-1 per la Roma, ribaltando il risultato. Imperioso.

Aleksandar Kolarov, 6,5 – Continua a pennellare passaggi lunghi e molto precisi, aprendo ai compagni porzioni di campo libere da avversari. Al 36’ si distingue in un buon recupero difensivo e poco dopo innesca Mkhitaryan, che propone uno dei suoi strappi incontenibili. Al 37’ si esibisce su punizione ma il suo calcio a giro, anche se lascia imbambolato Ujkani, si infrange sul palo. Tecnica ed esperienza.

Bruno Peres, 6,5 – È molto dinamico sulla fascia, con le sue sovrapposizioni crea spunti importanti per i compagni dell’attacco ma – e questa è una novità – si fa notare anche per qualche ripiegamento difensivo in anticipo sugli avversari. All’ingresso di Zappacosta passa sull’altro lato, poi si infortuna e viene sostituito da Ibañez al 72’. Ormai è un punto fermo nel gioco di Fonseca: chi l’avrebbe detto?

Brian Cristante, 6,5 – Oggi è spostato più in avanti: da quella posizione pressa alto e si inserisce con costanza nelle azioni offensive giallorosse. In più prova il tiro da fuori, anche se non con molta fortuna, perché la palla finisce alta oppure è bloccata da Ujkani. Corre tanto e al 72’ ha bisogno di rifiatare, per cui entra Veretout. Ha personalità.

Amadou Diawara, 6,5 – Con lo stadio vuoto, si sente Fonseca chiamarlo continuamente, per correggergli la posizione e sollecitarlo a farsi vedere dai compagni, in modo da offrire una sponda alla manovra d’attacco e questo ruolo lo fa abbastanza bene. Al 61’ decide di calciare il rigore concesso da Piccinini per fallo su Dzeko: seppur con qualche patema d’animo dei tifosi, realizza il 3-1 con un rasoterra non particolarmente velenoso e intuito dal portiere del Toro. Sta aumentando i giri del motore.

Leonardo Spinazzola, 6,5 – Corre sulla fascia senza sosta e grazie alla sua rapidità riesce a superare gli avversari in dribbling. Quando si mette in proprio e decide di arrivare da solo in porta, pecca per imprecisione e tira sul portiere. Al 22’ è lanciato in contropiede ma anche questa volta la palla si addormenta tra le braccia dell’estremo difensore del Torino. Lascia il campo già al 50’, a vantaggio di Zappacosta.

Henrix Mkhitaryan, 7 – Sembra che lo abbiano appena liberato da una gabbia, perché in apertura parte a mille per pressare alto, facendosi sentire da Lyanco e Bremer. Si conferma un ingranaggio fondamentale nella manovra giallorossa, perché fa da cerniera tra centrocampo e attacco, ma non disdegna neanche di dare una mano in difesa. Con i suoi strappi improvvisi costringe gli avversari al fallo e costruisce occasioni da gol per i compagni. Al 90’ ancora ne ha ma il mister lo sostituisce ugualmente due minuti dopo, facendo alzare dalla panchina Perotti. Cuore, polmoni e tantissima classe.

Carles Perez, 6,5 – Mostra capacità tecnica superiore ma anche grinta, andando a duellare con Verdi per levargli la palla, finendo per prendere anche un giallo al 35’, forse esagerato. Disegna un cross da manuale, con un giro a uscire, per la testa di Smalling che devia in rete. Al 69’ prova il sinistro da fuori area ma il tiro è deviato da Bremer. Forse quel ruolo ormai è il suo.

Edin Dzeko, 8 – Non ci sono più aggettivi per descrivere il repertorio sopraffino di un giocatore dal bagaglio tecnico infinito, capace di caricarsi la squadra sulle spalle ma anche di coinvolgere i compagni elargendo assist a piene mani. È importantissima la sua realizzazione al 16’ perché consente alla Roma di riportarsi subito sul pareggio, immediatamente dopo il gol del vantaggio granata: finalizza un’azione impostata da Peres e Cristante, deviando di prima l’assist al bacio di Mkhitaryan. Con il gol n.106 gol in maglia giallorossa, raggiunge Volk in classifica marcatori. Ma non è finita qui perché è ancora protagonista nell’azione che regala l’Europa alla squadra giallorossa: al 60’, dopo aver scambiato con l’armeno, si fa tutto il campo, poi con un doppio passo supera Djidji che lo rincorre e lo aggancia in area, provocando il rigore. Sarebbe stato da 10 se non avesse commesso per un niente fuorigioco sul gol incredibile segnato da posizione molto defilata a tempo quasi scaduto. Sontuoso.

Davide Zappacosta, 6,5 – Rileva Spinazzola a inizio ripresa e prende il controllo totale della fascia destra, su cui scorrazza Ansaldi. Poco dopo il novantesimo, ha ancora la forza di proporsi nell’area avversaria per raccogliere un assist di Dzeko; poi al 92’ con il palleggio cerca di spegnere le velleità dei granata. Di là non si passa.

Jordan Veretout, SV – Entra al posto di Cristante al 72’.

Roger Ibañez, 6 – Dà il cambio a Peres al 72’. Qualche minuto dopo rincorre Belotti e gli soffia la palla senza fallo. Agonisticamente cattivo.

Nicolò Zaniolo, 6 – Fa rifiatare Perez al 72’ e subito cerca di rendersi protagonista. Al 75’ prova a deviare di prima un passaggio preciso di Veretout. Poco dopo, con una serie di finte e dribbling riesce a passare Kolarov, sul cui passaggio teso però non riesce ad arrivare Dzeko. All’80’ prende un giallo evitabile commettendo un fallo in scivolata a centrocampo. Nei minuti finali è fondamentale per difendere la palla e tenerla lontana dalla porta della Roma. Volenteroso e collaborativo (dopo le ulteriori polemiche per la serata in discoteca).

Diego Perotti, SV – Rileva Mkhitaryan al 92’.

Paulo Fonseca, 7 – Ha saputo cambiare modulo e adattarsi al momento difficile della squadra dopo la ripresa del campionato, senza rinunciare al suo gioco costruito su una fitta trama di passaggi a cui tutti i reparti sono chiamati a partecipare. Con sette risultati utili consecutivi, ha blindato il quinto posto tenendo lontano il Milan che, avendo giocato nel tardo pomeriggio, si era pericolosamente avvicinato in classifica. Complimenti per la qualificazione all’Europa League del prossimo anno!

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