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Fiumicino, De Vecchis scrive a Vona: “Rimettere il crocifisso in Aula consiliare”

31 luglio 2020 | 12:11
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Fiumicino, De Vecchis scrive a Vona: “Rimettere il crocifisso in Aula consiliare”

De Vecchis: “Ricorrerò a ogni autorità di legge per veder tutelato questo inalienabile diritto che affonda le sue radici nella cultura cristiana”

Fiumicino – Il senatore William De Vecchis continua la battaglia contro la rimozione dei crocifissi dall’Aula consiliare di Fiumicino. Dopo l’appello alla minoranza a presentare una mozione di sfiducia (leggi qui), De Vecchis ha protocollato una lettera al Presidente del Consiglio Comunale di Fiumicino Alessandra Vona, per “rivedere tale decisione” facendo appello a “quanto previsto dalla Corte di Giustizia europea con sentenza del 18 marzo 2011 numero 30814/06 e dalla sentenza del Tar del Veneto n.r.g. 2007/02”.

“La prego di voler provvedere quanto prima – si legge nella lettera di De Vecchis -, e comunque non oltre trenta giorni dalla presente, alla ostensione dei crocefissi nelle sale consiliari e negli altri luoghi ove previsti”.

“In difetto – conclude il Senatore – mi vedrò costretto a ricorrere a ogni autorità di legge per veder tutelato questo inalienabile diritto che affonda le sue radici nella cultura cristiana che permea la civiltà  del nostro paese”.

Baldassarre: “Il crocifisso fa parte della nostra cultura”

Sostegno all’iniziativa del Senatore della Lega De Vecchis, che con una lettera al Presidente del Consiglio Comunale di Fiumicino ha giustamente chiesto la ri-affissione dei crocifissi all’interno delle aule consiliari. Per me questa rappresenta una battaglia storica. Già nel 2015, quando sedevo tra le file del Municipio I di Roma, presentai una mozione per il ripristino del crocifisso nelle aule scolastiche. La mozione fu approvata. In Italia, il crocifisso non rappresenta solo un simbolo religioso”.

Così Baldassarre, esponente della Lega, esprime sostegno alla battaglia intrapresa da De Vecchis, aggiungendo: “E’ il simbolo della nostra storia, della nostra cultura, delle nostre tradizioni. Contiene in sé i valori di tolleranza, di rispetto reciproco e di solidarietà che connotano la nostra civiltà. La sua presenza non si contrappone in alcun modo alla laicità dello Stato, anzi, rappresenta inequivocabilmente un segno di libertà e ci riporta a quelle radici cristiane che sono alla base della storia e della tradizione italiana ed europea.

La decisione ideologica della Presidente Vona va contro la legislazione vigente, e si contrappone sia alla sentenza n.r.g. 2007/02 del Tar del Veneto, sia alla n. 30814/06 (2011) della Corte di Giustizia europea. Noi non ci pieghiamo. Vona si ravveda, e si ricordi che prima di essere un un’esponente del PD, è un’italiana”, conclude.

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