Seguici su

Cerca nel sito

Neri Village, chiuso ancora il bar-ristorante. I responsabili: “Così è una persecuzione”

Troppi disordini fuori dal locale, scatta l'ordinanza del Questore ai sensi dell’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza

Fiumicino – Stagione finita per il bar-ristorante “Neri Village” di Fiumicino. Nel pomeriggio di oggi, giovedì 6 agosto 2020, Polizia di Stato e Carabinieri hanno infatti notificato ai gestori della struttura la decisione del Questore di Roma, Carmine Esposito, di chiudere il bar-ristorante per 30 giorni. Una serie di disordini che hanno portato il Questore a prendere questa decisione. Risse per le quali, ovviamente, i gestori non hanno una responsabilità diretta ma che comunque hanno coinvolto il locale e l’esterno dello stesso.

Il provvedimento di chiusura notificato oggi è ai sensi dell’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, che recita: “Oltre i casi indicati dalla legge, il questore può sospendere la licenza di un esercizio, anche di vicinato, nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini. Qualora si ripetano i fatti che hanno determinata la sospensione, la licenza può essere revocata”.

La chiusura, lo ripetiamo, riguarda solo il bar-ristorante: resta infatti aperto e attivo lo stabilimento balneare con tutti i servizi attivi, compresi i campi sportivi.

Amareggiati e sorpresi i gestori del bar-ristorante del “Neri Village”, che nel tempo hanno cercato di costruire un buon rapporto sia con le Forze dell’Ordine che con i residenti della zona.

Fabio Fabi: “Penalizzato perché pregiudicato”

Veniamo penalizzati perché sono pregiudicato“, dice deluso a ilfaroonline.it Fabio Fabi, responsabile di Sala del “Neri Village”. “Ho precedenti, è vero, ma già in carcere ho studiato e lavorato per prendere il diploma da cuoco e pasticcere.

Ho allontanato tutte le cattive compagnie, ho prestato anche servizio come volontario ad Amatrice colpita dal terremoto e oggi lavoro dalle sette del mattino fino alle due di notte gestendo la sala ristorante”, aggiunge.

“Il carcere dovrebbe servire a riabilitare le persone ma se questo Stato non riconosce il percorso fatto da un detenuto allora tanto vale condannarlo a morte subito. Così facendo, impedendoci di lavorare e di crearci una vita, ci condanna ugualmente alla morte civile”, conclude sconsolato Fabi.

Emiliano Pizzoli: “Sono amareggiato, non ce lo meritiamo”

Altrettanto deluso e scoraggiato Emiliano Pizzoli, responsabile della gestione del bar-ristorante del “Neri Village”, che al ilfaroonline.it dice: “Sono davvero amareggiato, non ci meritiamo questo.

Abbiamo sempre collaborato con le forze dell’ordine per la sicurezza e il rispetto della zona e delle persone che qui vivono o vengono a trascorrere le vacanze o qualche ora di relax in riva al mare.

Noi non conosciamo chi provoca questi atti violenti. Un provvedimento del genere non ce lo meritiamo“.

 

Il comunicato della Questura di Roma datato 7 agosto

E’ stato eseguito dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Fiumicino e dai Carabinieri della Compagnia di Ostia, il provvedimento emesso dal Questore di Roma con cui è stata disposta la sospensione della licenza di pubblico esercizio di Ristorazione e Bar all’interno di uno stabilimento balneare sito in Lungomare della Salute in Fiumicino.

Il provvedimento, è stato adottato a tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini dopo il verificarsi di svariati e gravi episodi che hanno richiesto l’intervento delle Forze di Polizia, nel periodo che va dal maggio al luglio scorso.

In particolare, il giorno 10 maggio scorso personale del Corpo di Polizia Locale del Comune di Fiumicino, a seguito di numerose segnalazioni di cittadini, è intervenuto presso l’esercizio in questione per il mancato rispetto delle norme per il contenimento del Covid-19.

Nella circostanza gli agenti sono stati aggrediti con insulti e minacce nell’esercizio delle loro funzioni da uno dei soggetti presenti. Sul posto, nella circostanza, è intervenuto anche il personale del commissariato di Fiumicino.

Il 14 successivo, a seguito di un controllo svolto da personale della Questura, sono state riscontrate alcune violazioni amministrative e la presenza nel locale, di persone con precedenti di polizia.

Il 29 maggio e l’ 11 giugno scorsi, durante la notte, i Carabinieri delle Stazioni di Fregene e Fiumicino, nell’ambito di controlli effettuati presso il citato locale per segnalazione di disturbo alla quiete pubblica, hanno constatato la presenza di persone gravate da precedenti di polizia.

Nuove risse ed aggressioni si sono verificate presso il locale negli ultimi giorni del mese di giugno dove, i Carabinieri di Fiumicino, intervenivano per sedare risse ed aggressioni scoppiate nella notte nonché prestare soccorso alle persone coinvolte, alcune delle quali riportavano gravi lesioni. Ancora una volta sul posto si accertava la presenza di persone pregiudicate.

E ancora, nella nottata del 3 luglio, dai Carabinieri di Fregene sono intervenuti all’esterno del locale per sedare una rissa constatando la presenza di soggetti pregiudicati.

Il provvedimento cautelare è stato adottato anche sulla scorta del fatto che, nelle circostanze sopraindicate, non risulta essere stato richiesto, quanto meno in maniera tempestiva, l’intervento delle forze dell’ordine da parte del gestore del locale o di altri componenti il suo staff. Al contrario, in più occasioni l’uomo, è stato segnalato quale responsabile di atteggiamenti aggressivi e poco professionali.

Proprio per tali fatti, che hanno creato nella cittadinanza allarme sociale e che nel loro insieme hanno costituito una lesione dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini, è stato emanato il provvedimento del Questore di Roma che ha imposto la sospensione dell’attività per 30 giorni.

Il Faro online – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Fiumicino