Roma, inscenava finti casting per abusare delle attrici: arrestato

13 agosto 2020 | 14:20
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L’uomo sottoponeva alle aspiranti attrici parti di un copione di fantomatici film e chiedeva loro di interpretare con lui la parte

Roma – Organizzava finti casting, per poi abusare delle aspiranti attrici. E’ accaduto a Roma, dove il “regista” è stato arrestato dai carabinieri, in quanto ritenuto responsabile di diversi episodi di violenza sessuale in danno di 8 giovani ragazze.

Nello specifico, nel corso dei provini, le vittime venivano invitate ad un primo incontro organizzato presso sedi (uffici presi in affitto ad hoc), con la finalità di conquistare la loro fiducia e di rendere la prospettiva di poter aspirare ad una parte nel film quanto più realistica possibile.

Successivamente, l’indagato, un uomo di circa 40 anni, organizzava un secondo incontro, questa volta senza indicare alle vittime l’indirizzo preciso del luogo di appuntamento, bensì fissandolo nei pressi di fermate della metropolitana, nella maggior parte dei casi piazza Annibaliano e piazza Bologna, ove poi prelevava le sue vittime accompagnandole in appartamenti all’interno dei quali abusava di loro. L’uomo sottoponeva alle aspiranti attrici parti di un copione di fantomatici film, chiedeva loro di interpretare con lui la parte, ed approfittava della situazione per compiere atti sessuali contro la loro volontà, in alcune occasioni non aveva esitato a chiudere la vittima all’interno dell’appartamento.

In un episodio recente ha compiuto una violenza sessuale completa in danno di una giovane aspirante attrice. Le vittime, come si evince dalle numerose denunce presentate, sono tutte giovani ragazze in cerca di lavoro nel mondo il cinema e dello spettacolo. Il finto regista è stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale di Roma su richiesta del Gruppo specializzato contro la violenza istituito presso la Procura della Repubblica di Roma. Il provvedimento trae origine da un’indagine, condotta, tra i mesi di febbraio e luglio 2020, dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Parioli, a seguito di diverse denunce presentate da giovani donne, aspiranti attrici, vittime di atti di violenza a sfondo sessuale perpetrati dall’indagato nel corso di finti “casting” per la realizzazione di film, di fatto inventati.

È emerso come l’indagato, al fine di raggiungere il proprio obiettivo di compiere atti di violenza sessuale in danno delle giovani ragazze le inducesse a ritenere che il compimento degli atti sessuali da lui richiesti costituissero dimostrazione delle loro capacità artistiche e che il loro rifiuto sarebbe stato indicativo della inidoneità alla recitazione. Le condotte criminose sono state consumate anche in piena emergenza Covid-19, tanto che l’indagato ha intrattenuto contatti con le vittime, prospettando partecipazioni a casting di nuovi film, che ha ripreso a fare appena terminato il lockdown.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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