Ostia, parapedonali della pista ciclabile nel mirino: per la Cisl Polizia locale sono pericolosi

15 agosto 2020 | 09:01
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Ostia, parapedonali della pista ciclabile nel mirino: per la Cisl Polizia locale sono pericolosi

La posa in opera dei parapedonali metallici messa in discussione dalla Cisl della Polizia locale. E Labur contesta la regolarità contabile dell’iniziativa

Ostia – Parapedonali in metallo per separare la pista ciclabile dal traffico automobilistico al centro delle polemiche riguardo all’ultima contestata realizzazione del X Municipio. Per il sindacato Cisldella Polizia locale sono pericolosi, specie se non segnalati con indicatori luminosi. Per Labur, già protagonista di esposti alle autorità competenti, il loro acquisto e l’intera operazione non sarebbero pienamente in linea con le prescrizioni contabili.

Per mesi abbiamo lamentato l’assoluto non coinvolgimento della Polizia locale nella pianificazione e nel progetto di realizzazione della pista ciclabile, come più in generale dei servizi che la Polizia locale avrebbe dovuto svolgere in quella che ovviamente si preannunciava, per auto-evidenti ragioni, come una estate incandescente” denunciano Raffaele Paciocca, RSU CISL-FP e Andrea Venanzoni, Dirigente CISL-FP.

Per quanto concerne la ciclabile – proseguono i sindacalisti – permangono enormi criticità operative e che risiedono nella costruzione stessa di questo progetto, più volte mutato in corsa dall’amministrazione e con la Polizia locale tenuta come critica spettatrice. Non molte settimane fa durante i lavori, digitali, di una Commissione municipale la posizione organizzativa del Comando X Mare, Dott. Di Paolo, aveva rammentato tutte le perplessità di ordine tecnico rilevate in tema, perplessità non sciolte dalla amministrazione.

Con l’aumentare della presenza antropica sulla pista poi, che ad oggi in realtà dovrebbe ancora essere un cantiere e come tale interdetto al passaggio, aumentano richieste di intervento, problematiche viabilistiche e di sicurezza, in un generale quadro di incertezza e di gravose responsabilità giuridiche, non avendo contezza l’eventuale operante di quali siano i titoli legittimanti la nuova disciplina viabilistica e se gli ipotetici interventi da porre in essere abbiano piena copertura.

Chiediamo pertanto, sia al dirigente della UO X Mare Dott. Stangoni sia all’amministrazione municipale, che il progetto sia condiviso con chi poi dovrà effettuare interventi poiché ciò è essenziale tanto per la sicurezza del personale operante e dei diritti della utenza sia per una efficace azione amministrativa.

Perplessità suscitano infine, in termini di piena sicurezza stradale, i parapedonali metallici infissi sulla sede stradale i quali nei fatti rischiano, soprattutto nelle ore notturne se non adeguatamente segnalati in modo luminoso, a tutti gli effetti di divenire un ostacolo fisso alla circolazione: nonostante essi siano pensati per la messa in sicurezza della utenza debole, il loro utilizzo avviene in precisi ambiti, ad esempio nei vicoli e di certo non su carreggiata di arterie particolarmente trafficate, proprio al fine di non divenire, paradossalmente, un rischio, per i motocicli e i ciclomotori in transito”.

Dopo l’esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Roma (leggi qui), Labur, Laboratorio Urbanistico, ha lanciato un altro sospetto riguardo alla regolarità contabile dell’operazione. “Dal cartello lavori esposto nell’area di cantiere della cosiddetta ‘pista ciclabile sperimentale’ sul lungomare di Ostia – viene denunciato da Andrea Schiavonesi evince che i lavori sono iniziati il 4 agosto 2020 ma autorizzati con determinazione dirigenziale 1683 del 5 agosto 2020 emessa dalla Direzione Tecnica del Municipio Roma X. A distanza di 9 giorni il provvedimento non è stato reso pubblico in violazione del D.Lgs. n.33/2013 impedendo di fatto ogni impugnazione del provvedimento stesso davanti al tribunale amministrativo. Sembrerebbe che la mancata pubblicazione sia dovuta dalla non esecutività della determinazione stessa per assenza del visto di regolarità contabile e di attestazione di copertura finanziaria da parte di Maria Letizia Santarelli, che ricopre il ruolo di Direttore II – Direzione Gestione – Controllo di regolarità contabile atti dei Municipi”. L’unico elemento riferito al costo dell’operazione è il cartello di cantiere per il quale la pista ciclabile sarebbe costata 86,428 euro.

Intanto dal X Municipio vengono diffuse le seguenti risposte: “L’intervento è di competenza municipale sul quale non c’è alcuna necessità di un parere del Campidoglio”, “si tratta di una pista ciclabile temporanea (esatto, quindi i parapedonali infissi nell’asfalto se la pista dovesse essere annullata saranno rimossi n.d.r.) che non richiede né pareri vincolanti, né delibere di Giunta capitolina”. A tal proposito si specifica che “la pista sarà in completa sicurezza con il posizionamento di dissuasori, bande plastificate e margini di tutela”. E quindi i parapedonali fissi sarebbero “margini di tutela”?