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Covid-19, nuovo Dpcm: ecco come cambia la movida da dopo Ferragosto

17 agosto 2020 | 08:00
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Covid-19, nuovo Dpcm: ecco come cambia la movida da dopo Ferragosto

Ecco come cambia la movida italiana dopo l’ordinanza del ministro Speranza

Roma – Sono mutati improvvisamente i ritmi della movida e del turismo in Italia. È bastato il rialzo dei contagi nelle varie mete turistiche del Bel Paese per far sospendere l’attività delle discoteche al ministro Speranza (leggi qui).

Il Ministero della Sanità è stato chiaro sul motivo che ha portato a una scelta così drastica, spiegando come la chiusura delle attività d’intrattenimento permette di non vanificare tutti gli sforzi e i sacrifici fatti dai cittadini italiani durante il lockdown d’inizio 2020. Saltano le discoteche ma contemporaneamente cambia anche il modo di concepire la movida per i cittadini italiani e i turisti che vengono a trovarci.

Come si vivrà da oggi la movida in Italia?

L’obiettivo del Ministero della Salute è quello di evitare ogni tipo di assembramento, che al giorno d’oggi può diventare sinonimo di contagi per Covid-19. Il ministro Speranza tocca proprio gli orari classici della movida italiana, obbligando tutti i cittadini a indossare le mascherine tra le ore 18 e le 6 del mattino in tutti quei luoghi – o piazze – che per geografia possono diventare sede di affollamento.

Si toccano in primis le grandi piazze d’aggregazione giovanile, che tra un drink e due chiacchiere possono trasformarsi in un forte focolaio per la diffusione del Covid. Ma soprattutto il divieto assoluto per i balli all’interno dei locali chiusi o all’aperto; situazione, a detta del Governo, che farebbe mancare i distanziamenti previsti per evitare il contagio da SARS-CoV-2.

Grave danno economico per gli imprenditori della movida

Se i cittadini si trovano ad affrontare un’estate 2020 più triste in confronto al passato per via del Covid-19, un grande danno economico lo accusano tutte quelle attività impegnate nella movida e nelle realtà della ristorazione italiana. Dopo un crollo della clientela dall’inizio della riapertura post-lockdown, la chiusura delle discoteche porta al crollo economico di tutti quegli imprenditori con locali da ballo a carico.

Per queste imprese l’estate 2020 si è rivelata un flop con il Covid-19, nonostante la stagione estiva sia storicamente la più fiorente per queste realtà immerse nell’intrattenimento. Nonostante i sindacati di settore siano sul piede di guerra con il Governo e le singole Regioni, il ministro Speranza prosegue nella sua linea dura per scongiurare ulteriori contagi nonostante gli evidenti danni economici che sta procurando una simile scelta.

Le Regioni vorrebbero regole più dure contro la movida delle loro città

Servirebbero regole più dure per scongiurare ulteriori contagi da Covid-19 in giro per l’Italia? Così la pensano alcuni presidenti di Regione in Italia, in un plotone d’azione che ora vede coesi su questa linea i governatori Stefano Bonaccini (Emilia-Romagna), Luca Zaia (Veneto) e Vincenzo De Luca (Campania).

Opinioni che sono state ben accolte dal Governo Conte, che per questo motivo ha concesso un’autonomia alle Regioni per attivare regole più severe in fatto di controllo alla movida. Parliamo di locali chiusi entro l’una di notte e musica staccata alle ore 24, con l’obiettivo di disgregare gli assembramenti legati alle comitive giovanili.
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