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Confcommercio attacca: “A Formia programmazione culturale ancora una volta in sordina”

21 agosto 2020 | 16:01
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Confcommercio attacca: “A Formia programmazione culturale ancora una volta in sordina”

Il punto, per Confcommercio, non sarebbero la mancanza di location attrattive o di eventi appetibili, ma la mancata conoscenza degli stessi per chi sceglie di soggiornare in zona

Formia – Formia è una città che non sa attirare a sé il turista. Di certo, non per mancanza di bellezze storiche e/o paesaggistiche, considerando che era tra le mete preferite degli antichi romani e che è per tutti i gusti: mare, montagna, collina.

Il problema di Formia è da cercare altrove e, così, Confcommercio scende in campo e sottolinea quelle che sono le lacune che, ancora oggi, fanno della nostra una città lontana dai riflettori che meriterebbe di avere su di sé: “La programmazione culturale è indubbiamente una leva turistica importante, per cui l’investimento pubblico è sicuramente necessario. Formia si presta per i siti culturali di eccellenza e una tradizione significativa (Da Toto’ a Remigio Paone a numerose iniziative di spettacolo del passato) ma sono necessarie alcune condizioni imprescindibili: una programmazione sistematica e una forte azione pubblicitaria, in tutto il territorio regionale e nelle Regioni limitrofe”.

Il punto, quindi, non sarebbero la mancanza di location attrattive o di eventi appetibili, ma la mancata conoscenza degli stessi per chi sceglie di soggiornare in zona. “Purtroppo – proseguono da Confcommercio – anche quest’anno il pur interessante programma culturale estivo messo in campo dall’Amministrazione Comunale si sta realizzando e si realizzerà, prossimamente in sordina, senza un manifesto e/o passaggi pubblicitari sui media”.

Una situazione che, però, fa poco bene all’economia locale, già gravemente colpita dal coronavirus e dal lockdown. “Consapevoli della necessità di cautela per la situazione del Covid, vogliamo sottolineare – prosegue la nota – che, considerando l’investimento pubblico per realizzare gli eventi previsti e in essere, senza una corretta diffusione pubblicitaria non c’è, né ci sarà un impatto virtuoso per la sofferente economia cittadina“.

Ma allora qual è la soluzione? Da Confcommercio concludono sottolineando: “Da tempo stiamo chiedendo di condividere programmi e iniziative che possono essere di rilevanza per l’economia turistica, con dispiacere, però, ancora una volta dobbiamo sottolineare l’assenza di ascolto e la poca attenzione al mondo delle imprese”.

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