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Ostia, salvataggio al limite. Alessio Albano: “La costa sta cambiando, è più insidiosa”

21 agosto 2020 | 17:16
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Ostia, salvataggio al limite. Alessio Albano: “La costa sta cambiando, è più insidiosa”

Il marinaio di salvataggio dello stabilimento “La Caletta” ha tratto a riva con il collega del “V-Lounge” una famiglia di tre persone. “L’erosione sta cambiando la conformazione e le correnti lungo la costa”

Ostia – In due hanno tratto in salvo una famiglia di tre persone tradite dal micidiale gioco di correnti di un mare apparentemente calmo. E lui, Alessio Albano, da solo, ha portato a riva contemporaneamente madre e figlia, nonostante fossero di corporatura decisamente robusta. “Merito della formazione che ho ricevuto dalla Guardia Costiera, presso la quale ho conseguito il brevetto di salvataggio”.

Lui è Alessio Albano, 47 anni, ostiense doc di via del Lido, marinaio di salvataggio presso lo stabilimento “La Caletta” di Ostia. Si è reso protagonista di un salvataggio plurimo reso sensazionale dal fatto che il mare era calmo e che nessuno si fosse accorto di quello che stava succedendo.  A fiancheggiarlo nell’impresa, Pino Imperi, storico assistente bagnanti del “V-Lounge”.

Il fatto è successo il 13 agosto scorso ma va raccontato perché impone una riflessione: quell’episodio è figlio di una brusca modifica della linea di costa della zona di Castel Fusano, soggetta a forte erosione. “E’ successo che tre persone, padre, madre e figlia diciannovenne, si sono allontanate davanti allo stabilimento V-Lounge raggiungendo la secca a una settantina di metri dalla riva – racconta Albano – Era una giornata di mare apparentemente calmo, successiva a una mareggiata. Noi esperti sappiamo che il giorno della scaduta, quando il mare torna calmo, sotto il pelo dell’acqua si muovono micidiali correnti. In più, la conformazione dei fondali da qualche tempo è cambiata: in questo tratto di costa l’acqua diventa subito profonda e la sabbia è molliccia, affonda facilmente sotto il peso di un corpo”.

Ebbene – prosegue il marinaio di salvataggio – Queste tre persone, dai tratti fisici arabi o comunque nordafricani, si sono spostate per tornare a riva dalla secca e si sono trovate subito negli alti fondali. Ho visto nitidamente che stavano sparendo sotto il pelo dell’acqua e mi sono tuffato, seguito dal mio collega del V-Lounge, che si è allertato quando mi ha visto nuotare. In due abbiamo raggiunto i malcapitati. Lui ha afferrato l’uomo mentre io ho preso moglie e figlia”.

I due marinai protagonisti del salvataggio plurimo: Pino Imperi e, a destra, Alessio Albano

Le procedure comuni prevedono che in caso di salvataggio multiplo l’operatore provveda a mettere in sicurezza un bagnante per volta. “Grazie alla formazione ricevuta dalla Guardia Costiera e, in particolare, dal comandante Giovanni Schiavo – specifica Alessio Albano – mi sono sentito sicuro e ho agguantato contemporaneamente madre e figlia. Raggiunta la riva abbiamo proceduto con le pratiche rianimatorie mentre arrivava l’ambulanza. Tutta la famiglia si è salvata e non ci sono state conseguenze gravi”.

L’episodio impone una riflessione che vale anche da avvertenza per chi si mette in acqua. “Probabilmente l’erosione che sta interessando la zona a levante del Canale dei Pescatori – osserva Albano – sta modificando i fondali di questo tratto di mare. L’acqua diventa subito alta, come se ci fosse uno scalino, le correnti sono molto forti e la sabbia del fondale è molliccia, fortemente instabile. Per questo motivo invitiamo i bagnanti a essere ancora più prudenti, a non avventurarsi in acque insicure, a cercare di tenersi a vista rispetto alle postazioni di salvataggio”.