Fiumicino, infermieri “cacciati” di casa da un disabile. E scatta la denuncia

24 agosto 2020 | 15:34
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Fiumicino, infermieri “cacciati” di casa da un disabile. E scatta la denuncia

Una mancata esibizione del certificato anti-Covid 19 fa partire la querelle tra un disabile e la ditta incaricata dell’assistenza domiciliare.

Fiumicino – Gli infermieri si presentano a casa di Luigi Giuliani per prestargli assistenza sanitaria domiciliare, ma lui – disabile al 100% – non li fa entrare nella propria abitazione perché questi operatori sanitari non dispongono dei documenti che certifichino la propria negatività al Covid-19.

Questo è quello che è accaduto a Luigi, un residente di Fiumicino costretto sulla sedia a rotelle perché affetto da distrofia muscolare e quindi a essere ventilato artificialmente per respirare.

Luigi tra il 29 e il 30 luglio 2020 ha dovuto rinunciare per tre volte alla necessaria assistenza sanitaria presso la propria dimora, poiché gli infermieri inviati dall’azienda erogatrice di assistenza, accreditata al SSR, non disponevano di queste documentazioni necessarie per scongiurare eventuali contagi da Coronavirus.

Eppure Giuliani alla realtà sanitaria della Regione Lazio aveva dovuto portare nelle settimane precedenti una documentazione analoga che attestava la negatività al Covid di una sua parente stretta, a fronte di un suo presunto contagio, poi risultata negativa. Luigi aveva accolto di buon grado la richiesta dell’azienda erogatrice del servizio di assistenza, tanto da presentargli, dopo averli effettuati, i test preposti – sierologico e tampone – e risultando totalmente negativo alla malattia.

Per scrupolo Luigi ha chiesto di effettuare le stesse analisi anche ai sanitari dell’azienda che lo assistono in casa, ricevendo però un netto rifiuto da parte dell’azienda che lo monitorava a domicilio. Una condizione che si è trasformata in una denuncia da parte di Giuliani presso il Comando dei Carabinieri locali, scattata dopo che tre infermieri si sono presentati alla sua dimora senza però poter certificare su carta di non essere affetti da SARS-CoV-2.

Di conseguenza, Luigi ha denunciato anche l’interruzione ingiustificata – a sua detta – dell’assistenza domiciliare, in quanto aveva informato l’azienda erogatrice che in mancanza di tali certificazioni non avrebbe consentito l’accesso nella propria abitazione agli infermieri preposti alla sua assistenza.

“Quello che lascia perplessi sull’intera vicenda – afferma Giuliani a ilfaroonline.it – è che i dirigenti della ASL competenti, messi da me al corrente sui fatti descritti, non hanno fornito nessun riscontro, in un momento in cui ministri e presidenti di regione dichiarano ogni giorno che l’emergenza sulla pandemia non è ancora finita”.