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Trasporto scolastico, mascherine e disabilità: le mamme pretendono risposte

Giada Petrarca, presidente del Circolo 4 aprile 1992 (Fratelli D'Italia): "L’Amministrazione, nel prendere le decisioni, non deve penalizzare le fasce più deboli"

Fiumicino – “A meno di 20 giorni dall’inizio delle scuole, la situazione è ancora nel caos più totale: organizzazione del trasporto scolastico, presenza  o meno degli insegnanti di sostegno ed altre problematiche che, con la situazione critica di quest’anno, sono solamente aumentate. Sono troppi i punti interrogativi a cui le mamme hanno il diritto di ricevere risposte”. Lo dichiara in un comunicato Giada Petrarca, presidente del Circolo 4 aprile 1992 (Fratelli D’Italia).

“Ad oggi – prosegue la Presidente – nessuna mamma sa con certezza come saranno organizzate le linee del trasporto scolastico. I bambini sotto i sei anni non hanno l’obbligo di indossare la mascherina e vorremmo sapere se sono previste linee differenziate o se saranno miste. Nella fase di emergenza sanitaria ancora in corso e nel rispetto delle norme anti contagio, riteniamo che si debba al più presto trovare una soluzione efficace e sicura per il trasporto dei nostri bambini.

Inoltre, ancora nessuna notizia nemmeno in merito all’attuazione e all’organizzazione dei servizi pre e post scuola”.

“Un altro serio problema riguarda, invece, la presenza degli insegnanti di sostegno per i bambini diversamente abili – sottolinea la Petrarca -. Ogni anno c’è chi è costretto a lottare per ottenere il sostegno, che gli spetta di diritto come certificato dalla legge 104. Ciò nonostante, la situazione sembra sia peggiorata da quando il Comune, il 14 agosto 2020, con un apposito bando ha affidato la scelta di tutte le supplenze e gli insegnanti di sostegno ad un’agenzia interinale.

C’è il rischio che il 14 settembre, all’inizio delle scuole, non sia garantita la presenza del sostegno. In più, i bambini diversamente abili necessitano di una continuità, di una stessa insegnante almeno per tutta la durata dell’anno scolastico. Certezza che un’agenzia interinale non riesce a dare”.

“Arrivati a questo punto, L’Amministrazione Comunale deve necessariamente darci delle risposte – conclude la Presidente – e, nel prendere le decisioni, non deve penalizzare le fasce più deboli. Confidiamo che, almeno per una volta, si pensi proprio prima a loro”.
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