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Cronaca Locale
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Satta: “Via Torre Clementina, il Comune alzi lo sguardo. Non possiamo permetterci di sbagliare”

27 agosto 2020 | 06:30
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Satta: “Via Torre Clementina, il Comune alzi lo sguardo. Non possiamo permetterci di sbagliare”

Ristorazione e commercio, progetti su via Torre Clementina: “Sarebbe sbagliato ignorare qualcuno per una presunta rappresentatività di altri”.

Fiumicino – “Via Torre Clementina è la via più storica di Fiumicino, proprio per la presenza del borgo marinaro del 1823, progettato da Giuseppe Valadier. In questo borgo e lungo la strada fino a piazza dell’orologio, molte attività sono impegnate da anni con successo nel “food and beverage”. O forse sarebbe più giusto dire ‘erano’”. A parlare è Luigi Satta, imprenditore. In verità – spiega Satta le attività di somministrazione, grazie anche alla diversità delle proposte di ogni operatore, avevano registrato un aumento di domanda, con un notevole flusso di turisti anche stranieri, fino al disastroso periodo del Covid-19.

“Purtroppo, l’arrivo del Coronavirus ha costretto a due mesi di chiusura totale, e a una ripartenza con handicap, visto il blocco dei voli e il calo di presenze straniere.

A causa della pandemia, come del resto in tutta Italia, si è registrata una forte perdita economica per ogni attività, il che si ripercuote su possibili perdite di lavoro per le maestranze e persino il rischio di chiusura di alcune attività.

La pandemia – prosegue Satta – è arrivata nel bel mezzo di un progetto di ristrutturazione del centro storico di Fiumicino, ed ha un po’ scombussolato tutti i piani.

I tavoli all’esterno

Gli operatori della somministrazioni (bar-ristoranti-pub ecc.) di via Torre Clementina, in un incontro con l’Amministrazione, avevano esposto le problematiche esistenti, e il Comune si era dimostrato sensibile ai problemi, concedendo, per ogni attività, un aumento dei tavoli degli spazi esterni per il periodo estivo, nel quale gli avventori aumentano e la preferenza è per le consumazioni all’aria aperta.

Ma le difficoltà serie potrebbero ripresentarsi con l’arrivo delle stagioni autunnale e invernale. Ora dunque è il momento di pensare in grande, ma soprattutto di pensare insieme.

Gli ecobox

Il vecchio (si fa per dire) progetto deve essere ridiscusso alla luce delle nuove esigenze. Un esempio su tutti: i mosaici finirebbero praticamente coperti dai tavolini. Ma è solo uno dei problemi esistenti. Un altro, sempre per fare degli esempi, è la situazione igienica ormai insostenibile di via degli Orti – vera Cenerentola del centro – a fronte di una ancora lontana realizzazione degli ecobox su Torre Clementina, che impedirebbero il riversarsi dei rifiuti alle spalle della strada principale. Gli ecobox con chiusura di sicurezza posizionati a ridosso della banchina, servirebbero ad ogni attività per conferire i rifiuti differenziati. Ma ad oggi sono solo sulla carta.

Certamente siamo ancora in fase di completamento dell’opera, ma proprio per questo forse servirebbe una riprogettazione del layout delle strade, della circolazione, dei sensi di marcia, dei marciapiedi. Una elaborazione condivisa, nella quale il Comune torni protagonista, si faccia partecipe anche delle difficoltà che vedono spesso contrapposte esigenze diverse dei singoli imprenditori, ascolti le istanze del territorio, condivida e allarghi il bacino di idee, per evitare di prendere decisioni sbagliate, magari suggerite in qualche Conclave non esattamente rappresentativo di tutte le anime del territorio.

I dehors

Anche sui dehors (peraltro ottima scelta), cioè le strutture variabili per le diverse situazioni climatiche, va fatta chiarezza e, se il caso, modificata la progettazione. Ad oggi le possibili concessioni sono in alto mare per divergenze con la sovrintendenza ai beni culturali, e conseguentemente tutto è bloccato dalla burocrazia. Per chi investe, è importante sapere che questi dehors, che dovranno essere realizzati con fondi economici individuali, avranno un periodo di vita sufficiente ad ammortizzare l’investimento.

I nuovi progetti

Sempre l’amministrazione comunale, circa un mese fa, ha cercato di presentare gli altri progetti per il completamento dei lavori da piazza dell’Orologio a via del Canale; progetti che però nessuno ha potuto realmente vedere a causa di un malfunzionamento dei strumenti di trasmissioni e amplificazione. Dunque alcuni operatori non hanno potuto conoscere il progetto che li riguardava; c’è tempo per recuperare, renderli visibili e ascoltarne le considerazioni.

Siamo fiduciosi nell’Amministrazione – conclude Satta – è restiamo in attesa di entrare nei particolari che possono riguardare ciascuno degli imprenditori coinvolti. Certo, in un futuro prossimo dovranno essere costituite ufficialmente una o più associazioni di strada o vie adiacenti, affinché si possano determinare ufficialmente i propri rappresentanti, ma nel frattempo, sarebbe sbagliato ignorare qualcuno per una presunta rappresentatività di altri. Il Covid e la crisi che viviamo ci dice una cosa precisa: non possiamo permetterci di sbagliare”.