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Covid-19, in Francia 7mila casi in 24 ore. Macron: “Non escludo un nuovo lockdown”

30 agosto 2020 | 11:48
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Covid-19, in Francia 7mila casi in 24 ore. Macron: “Non escludo un nuovo lockdown”

Il Presidente francese: “Proprio come a voi non mi piace portare una maschera, dà fastidio, è noiosa, ma dobbiamo farci l’abitudine”

Parigi – Nuovo record di casi positivi in Francia: sono 7.379 in 24 ore, stando al comunicato diffuso ieri, 29 agosto, della Direzione generale della Salute.

Record anche di tamponi, che sono stati quasi 900.000 nell’ultima settimana (893.146). Nel suo comunicato, la Sanità sottolinea che “la dinamica di progressione dell’epidemia è esponenziale” e che “gli indicatori ospedalieri sono in aumento”. Le cifre dicono inoltre che sono stati 20 i decessi nelle ultime 24 ore, che hanno portato il totale a 30.596 da inizio epidemia. Stabile a 4.535 il numero dei ricoveri, in aumento di 6 unità quello dei pazienti gravi in rianimazione, a 387.

Non avrei imparato a sufficienza da quello che stiamo vivendo da alcuni mesi se vi dicessi che escludo totalmente un nuovo lockdown“: lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, rispondendo a una domanda sull’eventualità di una nuova chiusura totale del paese di fronte al contagio da Coronavirus. Parlando davanti alla stampa presidenziale, Macron ha aggiunto: “Noi però ci predisponiamo per fare di tutto per impedirlo”.

Emmanuel Macron ha difeso le norme anticontagio dettate dal governo francese con l’obbligo di indossare all’aperto, in tutta Parigi e in altre città, la mascherina: si tratta, ha detto il Presidente durante una visita a un laboratorio farmaceutico nei pressi di Parigi, di “una costrizione ragionevole“.

Dobbiamo continuare a convivere con il virus – ha detto Macron – il Paese ha bisogno di continuare a produrre”. “Proprio come a voi – ha detto rivolto ai lavoratori presenti – non mi piace portare una maschera, dà fastidio, è noiosa”, ma dobbiamo “farci l’abitudine”. Così come a tutti i gesti di distanziamento, che “non sono nostre abitudini. Ma – ha concluso – sono costrizioni ragionevoli, che per un periodo dobbiamo accettare”.

(fonte Ansa)