Asta di solidarietà per l’ospedale di Bergamo, il “grazie” del Papa agli atleti

5 settembre 2020 | 18:54
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Asta di solidarietà per l’ospedale di Bergamo, il “grazie” del Papa agli atleti
Asta di solidarietà per l’ospedale di Bergamo, il “grazie” del Papa agli atleti
Asta di solidarietà per l’ospedale di Bergamo, il “grazie” del Papa agli atleti

Il Pontefice: “Avete fatto onore allo sport, quello inclusivo, fraterno, capace anche di guarire ferite, di costruire ponti. Questo, soprattutto per i più giovani, è un messaggio eloquente”

Città del Vaticano –  “Insieme, il 20 maggio scorso (leggi qui), abbiamo lanciato l’iniziativa sportiva solidale We Run Together, come sostegno e ringraziamento per due realtà in prima linea nell’assistere i malati di coronavirus: l’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo e la Fondazione Poliambulanza di Brescia. Oggi una rappresentanza del loro personale è qui presente. Benvenuti! E salutando voi, saluto tutti i vostri colleghi d’Italia e del mondo intero, che lavorano con sacrificio accanto ai malati. Dio vi renda merito per il vostro impegno! E oggi desidero ringraziare anche tanti atleti di vari Paesi, che hanno offerto vari oggetti sportivi per l’asta solidale”.

Papa Francesco ha ricevuto in udienza, sabato mattina 5 settembre, nella Biblioteca privata. una rappresentanza dei partecipanti all’iniziativa sportiva e solidale We Run Together, promossa da Athletica Vaticana – con il Cortile dei Gentili, le Fiamme Gialle e Fidal Lazio – per il personale degli ospedali di Bergamo e di Brescia.

Accompagnati dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura – che ha presentato al Papa il gruppo parlando della gratuità della bellezza del dare più che del ricevere – erano presenti 6 degli oltre 150 protagonisti dello sport che hanno sostenuto personalmente l’asta solidale: Nicole Orlando, atleta con Sindrome di Down, più volte campionessa del mondo di atletica; Daniele Cassioli, atleta non-vedente, 25 volte campione del mondo di sci nautico; Monica Contrafatto, atleta con amputazione a una gamba in seguito a un attentato in Afghanistan; Valerio Aspromonte e Carolina Erba (con il loro bambino, Leone, 3 anni), campioni olimpici e mondiali di scherma che per We Run Together hanno aperto la porta di casa a una famiglia di Bergamo. Con loro anche Manuela Olivieri Mennea, moglie di Pietro Mennea, figura emblematica dei valori sportivi, morto nel 2013.

“Mi ha fatto molto piacere sapere che alcuni atleti hanno anche aperto la porta della loro casa per la gioia di un incontro diretto. E questo è importante: aprire la porta della propria casa è aprire il cuore. È un segnale [per dire]: “Ti apro il cuore”. In effetti, l’iniziativa We Run Together ha fatto incontrare sullo stesso piano di dignità umana e sportiva campioni famosi e altri campioni che portano una disabilità e che così fanno onore allo sport. Uno sport inclusivo, fraterno, capace anche di guarire ferite, di costruire ponti, costruire e amicizia sociale. Questo, soprattutto per i più giovani, è un messaggio eloquente”, ha aggiunto il Pontefice.

E un vero sport, ha sempre quella dimensione di amatorialità, l’amateur… È gratuito. Il Cardinale [Ravasi] ha detto la parola “gratuità”. È proprio dello sport amateur. Sono contento che voi di “Athletica Vaticana” portiate avanti questo modo di vivere lo sport. Continuate così! Mi fa piacere offrire in un nuovo libro (leggi qui) della Libreria Editrice Vaticana alcuni miei interventi sul tema dello sport. Grazie a tutti per quello che fate e per questo incontro. Con l’aiuto di Dio, we run together, corriamo insieme, per la fraternità e la dignità umana. Grazie!”, ha concluso il Santo Padre.

L’asta sportiva di beneficenza We Run Together è stata lanciata da Papa Francesco, il 20 maggio scorso, con un’udienza e un videomessaggio. Sono stati raccolti 100.000 euro. All’iniziativa hanno partecipato oltre 150 atleti, molti dei quali con disabilità, e numerose squadre e società sportive internazionali. Il Papa ha donato 4 oggetti sportivi per l’asta. L’obiettivo dell’iniziativa è stato sì raccogliere fondi ma anche testimoniare la possibilità di uno sport che sia davvero solidale e inclusivo.

Il progetto nasce “in sostituzione” del Meeting inclusivo di atletica (con campioni, disabili fisici, mentali, rifugiati e carcerati) che avrebbe dovuto svolgersi il 21 maggio scorso del Centro Sportivo della Guardia di Finanza a Castelporziano. Rimandato per la pandemia, quel Meeting è stato “sostituito” dall’asta solidale, nella speranza di poterlo ri-organizzare in pista nel 2021.

Sulla stessa linea dei contenuti del Meeting e dell’asta – e cioè la testimonianza di uno stile sportivo solidale e inclusivo, per tutti – è la pubblicazione del libro “Mettersi in gioco” che raccoglie i pensieri di Papa Francesco sullo sport. Edito dalla Libreria Editrice Vaticana, con il patrocinio di Athletica Vaticana, ha 3 prefazioni firmate da Alex Zanardi (scritta poco prima del grave incidente), Francesco Totti e l’ex maratoneta kenyana Tegla Loroupe (responsabile del Team Rifugiati del Cio). Il libro sarà presentato lunedì 7 settembre, alle ore 11.30, nello stadio delle Terme di Caracalla.

(Il Faro online)