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Sabaudia, una targa in onore della medaglia olimpica Francesco La Macchia

Silvio La Macchia: "La sua professionalità e le sue indiscusse doti umane siano da esempio per tutti gli atleti"

Sabaudia – Venerdì 4 settembre, il Comune di Sabaudia ha voluto ricordare con una targa commemorativa il concittadino Francesco La Macchia, atleta, tecnico e figura di riferimento per il mondo della canoa nazionale, scomparso tre anni fa lasciando un vuoto in tutta la comunità sportiva e non solo.

La cerimonia si è svolta in forma riservata in osservanza alle misure anti-covid, alla presenza della famiglia, di una rappresentanza del Gruppo sportivo delle Fiamme Oro di Sabaudia e del Comandante Ispettore Capo Stefano Schivo.

Cerimonia commemorativa La Macchia

In rappresentanza della gratitudine cittadina c’erano: la sindaca Giada Gervasi, il vicesindaco e assessore allo Sport Alessio Sartori e il consigliere comunale Gennaro Riccardi.

La targa è stata consegnata in occasione della cerimonia per il 60° anniversario dei Giochi Olimpici di Roma del 1960, durante la quale Francesco La Macchia, in coppia con Aldo Dezi, conquistò il secondo posto nella finale C2 dei 1000 metri. Fu la prima storica medaglia olimpica per la canoa italiana, un risultato rimasto impresso nella memoria di tutti gli appassionati e custodito negli annali dello sport azzurro.

“E’ con grande piacere che l’Amministrazione comunale ha voluto dedicare questo momento a Francesco La Macchia – ha commentato la Sindaca -. Con questa cerimonia celebriamo i meriti sportivi di Francesco, da atleta e da tecnico, ma ricordiamo soprattutto il suo impegno nella vita comunitaria, in particolar modo al fianco delle nuove generazioni, perché lui ha sin da subito riconosciuto il valore sociale dello sport e l’etica alla base dello stesso”.

Seppur i tempi hanno impedito una cerimonia aperta a tutti coloro che lo hanno conosciuto era doveroso ricordarlo e ribadire la nostra riconoscenza per aver la sua attività sul territorio e per aver portato in alto, con i suoi successi sportivi, il nome della nostra Sabaudia”, ha dichiarato Giada Gervasi, che ha consegnato una targa alla signora Anna, moglie di Francesco La Macchia, presente insieme al figlio Silvio e ai nipoti Ludovica e Andrea.

Ad anticipare la riconoscenza del sindaco Gervasi le parole dell’Assessore Sartori e del Comandante Schivo delle Fiamme Oro, i quali hanno ripercorso le gesta dell’atleta rimarcando il grande impegno e la costante attenzione per tutta la comunità sportiva di Sabaudia.

“La Macchia ha saputo incarnare i veri valori dello sport, gli stessi che nella sua carriera ha sempre anteposto a qualsiasi altra cosa, in particolar modo di fronte ai giovani sportivi che è stato chiamato ad allenare”.

Il figlio Silvio, invece, ha tenuto a rimarcare l’impegno sociale del padre che ha da sempre intuito il grande valore dello sport per tutti i giovani di Sabaudia, quale mezzo di aggregazione, socializzazione e prevenzione delle devianze e dipendenze giovanili.

La sua professionalità e le sue indiscusse doti umane siano da esempio per tutti gli atleti – ha detto Silvio La Macchia -, affinché possano vivere sempre lo sport con passione, determinazione e sincera abnegazione”.
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