Formia posticipa l’apertura delle scuole: firmata l’ordinanza

9 settembre 2020 | 16:01
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Formia posticipa l’apertura delle scuole: firmata l’ordinanza

Il Sindaco: “Il Comune aveva comunque organizzato anche la sanificazione, affinché il 14 potesse ogni attività iniziare regolarmente”

Formia – È ufficiale: a Formia le scuole (comprese quelle che non saranno sede elettorale) non apriranno il 14, come inizialmente disposto dalla Regione, bensì il 24 settembre, ovvero dopo il Referendum e la relativa sanificazione dei locali.

A farlo sapere, prima ancora che venisse firmata l’ordinanza n°260, è stato il sindaco, Paola Villa che ha così motivato la decisione: “Tante le criticità, molte legate al Covid, ma altre già esistenti ed esasperate dal Covid. Innanzitutto i nostri tre Istituti Comprensivi, Pasquale Mattej, Vitruvio Pollione e Dante Alighieri e i loro dirigenti hanno lavorato tutta l’estate, perché le regole sono cambiate tante volte, perché bisognava anche prepararsi al peggio, perché la didattica a distanza poteva rappresentare un “piano B” da evitare, ma bisognava comunque improntare, migliorando tutto ciò che si è fatto tra marzo e giugno in estrema emergenza”.

Il Sindaco ha poi spiegato come i lavori di adeguamento fatti dal Comune siano già in fase di ultimazione; addirittura come in alcuni plessi siano già finiti ed in altri finiranno questa settimana. E ancora: ha assicurato che il Comune ha organizzato anche la sanificazione, affinché il 14 potesse ogni attività iniziare regolarmente.

“Certo – ha però tenuto a sottolineare il Primo cittadino – non ci dobbiamo nascondere, ci sono tante criticità, mancano diversi banchi e sedie, sia per l’ordine diretto al commissario nazionale che quello verso aziende private, mancano soprattutto i docenti, ad oggi le graduatorie ancora provvisorie non consentono nomine certe, molte cattedre restano ancora scoperte, mancano unità di supporto al personale Ata. Il Comune ha avviato i Puc, i progetti per i percettori del reddito di cittadinanza, ma la risposta alla chiamata per i colloqui, non raggiungono neanche il 20% di coloro che ne stanno beneficiando (ricordiamo che chi non risponde vedrà interrotto il proprio reddito di cittadinanza). E poi abbiamo le scuole impegnate nell’ospitare le consultazioni referendarie, altra data di cui, forse, con estremo realismo bisognava tenere conto nello stabilire l’inizio dell’anno scolastico”.

Ma a cosa servono questi giorni in più?

Ma allora a cosa servono questi giorni in più? E, soprattutto: saranno davvero sufficienti? “Sicuramente – spiega il Sindaco – questi dieci giorni serviranno a terminare le operazioni di reclutamento del personale, sperando che vengano quanto prima pubblicate le graduatorie definitive. Sicuramente a non attuare tante sanificazioni pre e post referendum, con l’impiego e spreco di fondi pubblici. A mettere appunto e migliorare alcuni percorsi, tra aule, ingressi e segreterie, aumentando la sicurezza.

Però, con molta serenità, dobbiamo comprendere che il virus è presente ed attivo, che fortunatamente i contagiati di questi ultimi mesi stanno tutti bene e curati a casa. Ovvio che – conclude il Primo cittadino – tutto è in divenire, ovvio che i dubbi sono tanti, ma l’esasperazione e l’allarmismo non aiutano a risolvere i problemi. Bisogna continuare a mettere in campo tutte le forze, paventare soluzioni condivise e soprattutto condivisione con i dirigenti scolastici e gli insegnanti che avranno più di ogni altro conoscenza e controllo della situazione. Sarò di parte, ma io mi fido molto della scuola e di chi vi lavora”.

L’unico nodo da sciogliere, in materia, resta circa l’apertura delle scuole superiori. Riapriranno regolarmente il 14 o anche loro posticiperanno al 24? In merito il Sindaco ha fatto sapere: “Stiamo predisponendo un’ordinanza per gli istituti superiori. Proprio in queste ore ci stanno pervenendo le note dei dirigenti scolastici con tutte le criticità. Alcune sono arrivate già ieri. Ieri l’ordinanza emessa riguardava solo le scuole comunali, nel pomeriggio di ieri abbiamo avuto un confronto tra tutti i sindaci della provincia e abbiamo deciso di ampliare anche alle scuole superiori”.

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