7 falsi miti su alimentazione e dimagrimento: ecco come fare chiarezza

14 settembre 2020 | 08:56
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7 falsi miti su alimentazione e dimagrimento: ecco come fare chiarezza

Credenze e abitudini sbagliate incrementate dalla cultura del web

di Cristiana Marconi

Il nostro modo di mangiare è condizionato, più o meno consapevolmente, da credenze e luoghi comuni che spesso di rivelano scorretti. Di falsi miti sull’alimentazione ne esistono a volontà e, complice della loro diffusione oltre al “sentito dire”, è sicuramente  il Web, a causa dell’assenza di filtri di controllo sulle informazioni spesso fuorvianti  che vengono pubblicate.

Le bufale alimentari si sono quindi diffuse e radicate, portandoci a pensare che un particolare cibo sia più o meno dannoso, o che magari ci aiuti nel dimagrimento.  Facciamo chiarezza sfatando i 7 falsi miti più diffusi su alimentazione e dimagrimento.

1 . Mangiare pasta e pane integrale fa dimagrire

Falso – la pasta ed il pane integrale non hanno proprietà dimagranti rispetto ai loro corrispettivi raffinati in quanto le differenze caloriche sono davvero minime. Il motivo per cui si consiglia di consumare alimenti integrali dipende dal loro maggior contenuto di fibra che determina un maggior senso di sazietà, da un indice glicemico leggermente più basso e dalla maggior presenza di alcuni nutrienti, come ad esempio alcuni minerali. E’ quindi estremamente importante non abusarne, spinti in buona fede dall’idea sbagliata che abbiano meno calorie o facciano stare meglio

2. I latticini senza lattosio fanno ingrassare di meno

Falso – L’abitudine di consumare cibi senza lattosio si sta diffondendo anche tra coloro che non soffrono di intolleranza rispetto a questo zucchero, nell’erronea convinzione di consumare meno grassi e calorie, e di sentirsi quindi più “leggeri”. In realtà i latticini senza lattosio non sono meno grassi o meno calorici e quindi il loro consumo, in assenza di una reale intolleranza, non presenta alcun tipo di vantaggio.

Consumare alimenti senza lattosio, oltre ad essere inutilmente costoso in termini economici, può far diminuire, a lungo andare, la produzione dell’enzima lattasi, deputato alla digestione del lattosio. Il consumo di alimenti senza lattosio senza necessità può aggravare forme leggere di intolleranza già presenti o, peggio, indurre un certo livello di intolleranza in chi non l’ha mai avuta. Infatti è proprio il lattosio presente negli alimenti a stimolare la produzione della lattasi.

3. L’ananas a fine pasto brucia i grassi

Falso- All’ananas spesso è associata la capacità di bruciare i grassi. Il falso mito deriva dal fatto che l’ananas contiene una sostanza, chiamata bromelina, in grado di rompere le molecole proteiche degli alimenti rendendole più digeribili, ma che non ha alcuna attività sui grassi. Diversi studi clinici hanno mostrato gli effetti antiedematoso, anti-infiammatorio e anti-trombotico della bromelina. Dunque, l’ananas può aiutare la digestione ed è un ottimo drenante essendo un frutto ricco di acqua. Tali aspetti rendono comunque il consumo di ananas, nella giusta quantità, ideale durante una dieta ipocalorica.

4. Mangiare i carboidrati a cena fa ingrassare?

Falso- i carboidrati non fanno necessariamente ingrassare e questo non cambia in base al momento in cui vengono consumati: si ingrassa principalmente per un eccesso di calorie introdotte e per una errata distribuzione di nutrienti rispetto al fabbisogno dell’organismo.

Se si mangia più del necessario l’aumento di grasso corporeo è indipendente dalla composizione della dieta: a contare sono, infatti, le calorie totali.
Per un’alimentazione equilibrata ed il mantenimento del giusto peso corporeo, è sicuramente importante non mangiarne più del dovuto e stare attenti a consumare carboidrati in porzioni adeguate al proprio fisico, all’età e all’attività fisica svolta.
delle calorie giornaliere assunte ed è sicuramente importante non eccedere.

5. La frutta va mangiata lontano dai pasti?

Falso- Si sente spesso dire che mangiare frutta alla fine dei pasti non è una buona abitudine. I motivi che alimentano questa credenza sono diversi: alcuni riferirebbero una più difficile perdita di peso, altri l’instaurarsi di sensazioni di gonfiore.

Alcuni componenti della frutta, come fibre e oligosaccaridi, possono, in effetti, rallentare, seppur in misura modesta, il transito del cibo attraverso il tratto gastrointestinale, dar luogo a dei processi di fermentazione e creare un accumulo di gas nell’intestino con conseguente sensazione di gonfiore. In generale, se si escludono queste condizioni, non si riscontrano fastidi dopo aver ingerito la frutta a fine pasto e non ci sono studi scientifici o linee guida che sconsigliano di mangiare la frutta dopo i pasti.

6. Consumare alimenti senza glutine aiuta a perdere peso

Falso- Negli ultimi anni si sta diffondendo la moda della dieta senza glutine anche tra coloro che non soffrono di celiachia, con l’idea che tale esclusione aiuterebbe a perdere peso. In assenza di una diagnosi di celiachia privarsi di cibi contenenti glutine non è consigliato.  Eliminare dalla dieta i cereali contenenti glutine, oltre a privarsi degli importanti nutrienti in essi contenuti, porta con sé qualche inconveniente.

Oltre al prezzo elevato, questi prodotti sono svantaggiosi anche per la linea in quanto più calorici del corrispondente alimento contenente glutine, in quanto addizionati di grassi. Inoltre, hanno un più alto indice glicemico, quindi portano ad un maggior aumento dello zucchero nel sangue dopo il loro consumo, e contemporaneamente hanno un minor effetto saziante. Infine, i cibi gluten-free hanno spesso un minore contenuto di fibre, sali minerali e vitamine. Quindi la privazione del glutine per chi non soffre di celiachia non solo è una scelta immotivata, ma anche controproducente per dimagrimento e salute.

7. Lo zucchero di canna è più salutare e fa ingrassare meno rispetto a quello bianco

Falso – Entrambi i tipi di zucchero apportano le stesse calorie, quindi pensare che lo zucchero di canna sia più salutare e “dietetico” ci porta ad aumentarne il consumo durante la giornata. Mentre lo zucchero bianco contiene solo saccarosio, quello bruno contiene anche qualche residuo di melassa che gli dà un aroma un po’ diverso.

Nella melassa sono presenti, alcuni minerali e vitamine, ma poiché la quantità di zucchero da assumere giornalmente è molto bassa, non è possibile attribuire a queste sostanze dei benefici per l’organismo.
Il processo industriale al quale viene sottoposto lo zucchero per diventare bianco non danneggia il prodotto, estraendo solo il saccarosio dalle impurità presenti nella melassa.

Molto spesso affidandoci al sentito dire, o alle bufale diffuse sui social da persone senza alcun tipo di competenza, attuiamo modifiche alla nostra dieta senza apportare realmente benefici alla salute o vantaggi in un ambito di dimagrimento. Approfondire e verificare le informazioni, o affidarsi ad un professionista del settore, è fondamentale per non cadere in queste trappole che talvolta alleggeriscono solo il portafoglio piuttosto che il girovita.

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