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Barlaam e Morlacchi: campioni del mondo nei 100 farfalla. Il nuoto celebra la storica vittoria

Era l’11 settembre del 2019 quando di sera i due nuotatori conquistarono il titolo mondiale a Londra e nella stessa specialità. Ex – equo per l’Italia da brividi

E’ passato solo un anno da quella gara straordinaria. Solo 12 mesi e in mezzo tutto. Il coronavirus ha interrotto le competizioni di nuoto paralimpico e anche i sogni di Tokyo 2020. Almeno per l’edizione odierna.

Al Sette Colli 2020 i campioni del mondo di Londra 2019 sono tornati in vasca, registrando record eccezionali e proseguendo sulla strada, che da Londra, è solo passata e proseguita dagli eventi sportivi precedenti. E le stesse Paralimpiadi sono state posticipate al 2021, aspettando il vaccino salvifico e il cuore degli atleti che non molla mai. E quella gara straordinaria di Londra fa eco nelle menti e nei cuori degli appassionati e anche nell’anima dei protagonisti. Simone Barlaam, pluricampione mondiale e Federico Morlacchi pluricampione paralimpico e mondiale, gioielli della Nazionale Italiana prima nel medagliere in Inghilterra, conquistarono insieme il primato di toccare entrambi e nello stesso momento la piastra finale dei 100 farfalla (leggi qui). Quindi, tutte e due campioni del mondo di specialità e allo stesso campionato. Un ex – equo da brividi. Incredibile e inaspettato anche dagli atleti azzurri, che l’espressione del viso, al termine della gara, racconta l’incredibile impresa registrata: 1’00”36 nella S9.

Simone giovane nuotatore, e già affermato nel mondo del nuoto con l’accostamento per stile e nuotata al dio Michael Phelps, Federico anche. La leggenda del nuoto paralimpico italiano che ha dato il via al movimento azzurro, vincendo numerose medaglie, sia a Londra 2012 che a Rio 2016. Esempio di Simone. E Simone lo segue, tessendo la sua storia personale nei grandi. Grandi entrambi i campioni del mondo di nuoto. Come quella sera a Londra, quando spalla a spalla, a distanza di pochi centimetri, di corsie dirimpetto, sono arrivati insieme al termine dei 100. Un 11 settembre da segnare in calendario per il nuoto italiano. Un episodio sportivo che per sempre sarà scritto negli annali natatori. E sempre meno barriere tra i normodotati e i paralimpici. Il merito? Del talento, della volontà che lo sport esprime. Salva e fa crescere.

(Il Faro online)(foto@finp.it)