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Breccia di Porta Pia, 150 anni fa la fine del potere temporale della Chiesa

19 settembre 2020 | 06:00
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Breccia di Porta Pia, 150 anni fa la fine del potere temporale della Chiesa

Intervista al professor Pioppi sugli eventi salienti, prima e dopo la “breccia”, che portarono all’unità d’Italia e alla nascita dello Stato della Città del Vaticano

Roma – Sono le prime ore del mattino del 20 settembre 1870 e Roma, il cuore dello Stato Pontificio, è assediata. Presto il suono dei cannoni lascia il posto agli spari dei fucili: è la “Breccia di Porta Pia”, l’evento clou del Risorgimento italiano. In poche ore l’Urbe cade e sulle torri della Città eterna, dopo secoli, sventola il tricolore: è la fine del potere temporale della Chiesa cattolica.

A 150 anni da quella giornata, dove persero la vita in tutto 69 uomini (49 per l’esercito regio, 20 per l’esercito pontificio), abbiamo intervistato il professor Carlo Pioppi, docente associato di Storia della Chiesa moderna e contemporanea presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce, ripercorrendo quelli che sono gli eventi salienti, prima e dopo la “breccia”, che portarono all’Unità d’Italia e alla nascita dello Stato della Città del Vaticano.

All’alba del 20 settembre 1870 i cannoni iniziano a bombardare le mura di Roma, poche ore dopo i Bersaglieri entrano in città. Ma l’attacco in realtà iniziò diverse settimane prima…

Il fattore che dà inizio a tutto è la battaglia di Sedan, che finisce il 2 settembre. Da quel momento, venuta meno la protezione francese sugli stati pontifici, il governo italiano inizia delle manovre diplomatiche, politiche e militari per preparare l’invasione.

I giorni tra il 2 e il 20 sono stati impegnati a sondare le reazioni internazionali, a cercare una soluzione diplomatica con rinuncia del Papa senza opposizione, a organizzare le truppe e farle pervenire nei dintorni di Roma

porta piaLo Stato Pontificio aveva i mezzi e le risorse per resistere o quantomeno affrontare gli eserciti del re?

Lo Stato Pontificio aveva un piccolo esercito composto soprattutto di volontari provenienti da tutto il mondo per difendere il pontefice: soprattutto irlandesi, francesi, belgi e olandesi; anche di truppe territoriali e svizzere.

Il comandante era tedesco, il generale Kanzler. Credo questo esercito non potesse vincere una guerra contro il Regio esercito.

Ma avrebbe potuto offrire una considerevole resistenza alla presa di Roma se avesse combattuto seriamente, e se ci fosse stata una resistenza protratta questo avrebbe potuto creare problemi internazionali all’Italia. Ma dato che il Papa decise una resistenza simbolica, il problema non si pone dal punto di vista storiografico

I militari italiani decisero di non occupare alcuni luoghi della città, come Castel Sant’Angelo o la basilica vaticana e la Città Leonina; perché?

L’Italia cercò di non provocare l’opinione pubblica internazionale cattolica, già duramente scossa dall’invasione degli stati del Papa

Termina il potere temporale della Chiesa di Roma. Ma quando inizia davvero il potere temporale?

Il potere temporale nasce poco a poco, a partire dalla fine del secolo VI, come conseguenza del vuoto di potere lasciato dall’Impero Romano d’Oriente, che non si cura troppo dei suoi domini nell’Italia centrosettentrionale.

Non si può dare una data, è un processo lento e continuo. Forse si potrebbe porre come evento formale il momento in cui Adriano I nel secolo VIII smette di datare i suoi documenti con gli anni di regno dell’Imperatore Romano d’Oriente sostituendoli con i suoi anni di pontificato.

Che cosa significò invece per la Chiesa universale la perdita del potere temporale?

Iniziò il problema di trovare una formula per garantire l’indipendenza del Pontefice rispetto al governo italiano; problema che fu risolto circa 60 anni dopo, con la nascita dello Stato della Città del Vaticano. Inoltre venne interrotto il Concilio Vaticano I, che non fu più ripreso.

Dalla caduta dello Stato Pontificio nasce quella che è stata ribattezzata la “Questione romana”…

La Questione Romana è il problema di cui sopra (indipendenza del Papa) che pose gravi difficoltà alle relazioni tra la Santa Sede e l’Italia (e anche tra la Chiesa italiana e il Regno d’Italia), almeno fino alla Prima Guerra Mondiale.

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