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Ostia, rubò le ceneri di Elena Aubry: sano di mente il profanatore della tomba

L'uomo si era reso protagonista di altri gesti nella sfera della necrofilia, rimuovendo foto di donne nel cimitero del Verano

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Ostia – E’ stata esclusa l’infermità mentale per il profanatore della tomba di Elena Aubry, la motociclista morta in un incidente stradale sulla via Ostiense il 7 maggio 2018.

L’uomo sottrasse le ceneri della centaura presso il cimitero monumentale del Verano, dove risiede la tomba della ragazza.

Il pubblico ministero che sta indagando sul profanatore, attualmente accusa l’uomo per diversi reati come sottrazione e occultamento di cadavere, violazione di sepolcro, vilipendio di tomba e ricettazione.

A svolgere l’indagine verso il profanatore – un uomo di 49 anni di Casal Bertone – è stato il gip Angelo Giannetti, che ha nominato lo psichiatra Federico Trobia per effettuare la perizia psichiatrica.

A maggio 2019 fu la mamma di Elena Aubry a denunciare la profanazione della tomba di sua figlia, dopo che era stata violata e aveva visto la rimozione delle ceneri della ragazza. Ci vollero diversi giorni d’indagini dei Carabinieri per individuare i materiali sottratti dal cimitero e il potenziale necrofilo che aveva compiuto il gesto. L’uomo infatti venne incastrato dal test del dna, che dimostrò come i resti appartenessero a Elena Aubry.

L’uomo di Casal Bertone era già conosciuto ai Carabinieri locali per episodi di necrofilia. Già in passato venne arrestato perché colto in flagrante mentre staccava col cacciavite delle foto di donne – coi capelli lunghi e scuri – dalle lapidi del cimitero Verano. All’epoca l’uomo si giustificò agli agenti per il gesto, dicendo che cercava la donna – e quindi l’amore – della sua vita.
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