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Ardea, la denuncia di E. Ludovici: “Scandaloso che i cittadini dei 706 ettari non possano chiedere la residenza”

29 settembre 2020 | 17:07
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Ardea, la denuncia di E. Ludovici: “Scandaloso che i cittadini dei 706 ettari non possano chiedere la residenza”

Edelvais Ludovici: “Il Comune di Ardea solleciti la Regione Lazio alla risposta di quella proposta di bando per regolarizzare i terreni”

Ardea – Ancora una volta i 706 ettari, trasferiti dal Demanio al Comune con decreto del 2017, sono al centro del dibattito politico di Ardea. Questa volta ad intervenire sulla questione è il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Edelvais Ludovici, che lancia un appello al Sindaco affinché solleciti la Regione Lazio a pronunciarsi sul bando comunale per la regolarizzazione dei terreni.

“Il 24 dicembre 2019 – spiega Ludovici – una determina dirigenziale n. 1965 da parte del dirigente area IV servizio del Territorio con allegato un bando per la sistemazione delle terre dei comprensori ex Salzare e Banditella, un bando mai pubblicato dall’amministrazione comunale. Un bando patologico e lacunoso dove chiesi a gennaio 2020 di integrarlo con emendamenti e specificazioni al fine di renderlo alla portata dei cittadini che poi lo avrebbero adottato come strumento per l’alienazione dei terreni di collettività civica”.

“Alla mia proposta di integrazione del bando ho ricevuto la seguente risposta: ‘Con riferimento alla nota in oggetto si precisa che tutt’oggi il bando per la sistemazione delle terre di demanio civico delle ex tenute Banditella risulta essere stato solamente approvato con determinazione dirigenziale n.1965 del 24/12/2019 e non ancora pubblicato,lo scrivente ufficio è in attesa della risposta da parte della Regione Lazio in merito alla natura degli usi civici gravanti'”.

“I cittadini – prosegue il Consigliere – ad oggi non hanno più ricevuto notizie. Chiedo all’amministrazione comunale di sollecitare la Regione Lazio alla risposta di quella proposta di bando anche perché ormai sono trascorsi ben 3 anni e 7 mesi circa e la clausola di salvaguardia art. 3 del decreto del demanio dello stato parlava di tre anni”.

È ora che l’amministrazione comunale e la Regione facciano la loro parte nel rispetto delle regole e nei confronti di una collettività che chiede di essere rispettata. Il comprensorio dei 706 ettari delle Salzare ha bisogno di essere vivo nel rispetto delle regole sociali, ambientali, sanitarie e regolarizzato dal punto di vista urbanistico e i cittadini dovranno essere liberi di chiedere la residenza che ancora su quelle terre non può essere rilasciata”.

“Ricordo all’amministrazione pentastellata – conclude Ludovici – che i cittadini pagano le tasse e non possono essere definiti evasori, abusivi e marziani. La regolarizzazione di quelle terre per meglio dei comprensori ex tenuta ‘Le Salzare’ potrà dare un volto diverso e dignitoso ad una città che nutre la voglia di essere considerata come tale”.
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