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Fiumicino, in Comune passa la mozione contro le discriminazioni sessuali e di genere

2 ottobre 2020 | 14:11
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Fiumicino, in Comune passa la mozione contro le discriminazioni sessuali e di genere

La mozione è firmata da tutto il gruppo Pd e dai gruppi Lista Civica Zingaretti, Demos e M5S

Fiumicino – “Il consiglio comunale ha appena approvato la mozione di cui sono la prima firmataria che impegna il sindaco a predisporre una campagna comunicativa e socio culturale per contrastare i fenomeni del sessismo, dell’omofobia, della bifobia, della lesbofobia e della transfobia; ad adottare tutte le iniziative coinvolgendo anche le associazioni e gli organismi di settore, destinate a sensibilizzate l’opinione pubblica verso la cultura delle differenze, la prevenzione e la condanna di atteggiamenti sessisti, omofobici e transfobici. Inoltre impegniamo il sindaco e la giunta a sollecitare Parlamento e Governo a fare presto, approvando una legge seria ed efficace”. Lo dichiara Paola Magionesi.

La mozione è firmata da tutto il gruppo Pd e dai gruppi Lista Civica Zingaretti, Demos e M5S. “Come componenti alla Re.a.dy, la rete degli enti pubblici impegnati su questo fronte – aggiunge l’assessora alle Pari Opportunità Anna Maria Anselmiabbiamo aderito all’azione lanciata ieri alla Camera dalla Rete stessa che invita le amministrazioni locali a sostenere il disegno di legge Zan e a promuovere iniziative contro le discriminazioni basate sull’identità di genere e l’orientamento sessuale”.

“L’ordine del giorno votato oggi va in questa direzione – prosegue Anselmi – e si unisce a quelli già approvati in comuni come Milano, Torino, Bari, Bologna, Modena, Palermo e moltissime altre ancora”. “La discussione appena iniziata alla Camera sulla legge Zan, che riprenderà il prossimo 20 ottobre – aggiunge Magionesi – ha bisogno di tutto il supporto che la società civile e le amministrazioni possono offrire”.

“Le cronache ci restituiscono ogni giorno denunce di atti di violenza o discriminazione contro le persone lgbt+ e contro le donne – prosegue Magionesi -. Secondo l’Agenzia Europea dei Diritti Fondamentali in Italia il 62% delle persone lgbt+ evita di prendere per mano la persona amata e il 30% non frequenta alcuni luoghi per paura di subire aggressioni. Il 23% dichiara di aver subito discriminazioni sul lavoro, il 32% di aver subito almeno un episodio di molestia nell’ultimo anno e l’8% un episodio di aggressione fisica negli ultimi 5 anni. Solo 1 persona su 6 ha denunciato questi episodi”.

E’ ora che lo Stato tuteli queste persone e si occupi di promuovere una cultura inclusiva e accogliente verso tutte e tutti – conclude la consigliera -. Chi si oppone a questa legge sbandierando presunte censure alla libertà di pensiero e di parola, in realtà vuole solo tutelare il diritto a discriminare, che in uno stato civile non è e non può essere un garantito”.

“Il Consiglio Comunale della nostra città ha approvato la mozione di supporto per il ddl Zan-Scalfarotto; legge che speriamo di vedere presto approvata anche in parlamento. Ne abbiamo abbastanza della violenza, psichica e fisica che migliaia di ragazzi subiscono ogni giorno. Ne abbiamo abbastanza di storie come quella di Maria Paola Gaglione, fidanzata con Ciro, e uccisa dal fratello perché contrario alla loro relazione. Nel nostro Paese si muore ancora per amore, e l’approvazione della legge non è che un primo passo verso un necessario cambiamento culturale, che la mozione appena approvata in consiglio comunale cerca di avviare attraverso iniziative su tutto il territorio comunale. Oggi i cittadini di Fiumicino, tramite i suoi rappresentanti, hanno affermato che l’omotransfobia non è un’opinione, è violenza”, commenta Andrea Zanin, segretario dei Giovani Democratici Fiumicino.

“E’ ora che lo Stato tuteli chiunque sia vittima di discriminazione, e si occupi di promuovere una cultura inclusiva e accogliente verso tutte e tutti – aggiunge Luigi Giordano – Chi si oppone a questa legge sbandierando presunte censure alla libertà di pensiero e di parola, in realtà vuole solo tutelare il diritto a discriminare, che in uno stato civile non è e non può essere garantito”.

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