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Juve – Napoli caos, in attesa della decisione del Giudice Sportivo, la partita viene annullata

5 ottobre 2020 | 14:44
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Juve – Napoli caos, in attesa della decisione del Giudice Sportivo, la partita viene annullata

Si pronuncerà domani il Giudice Sportivo. Il Napoli non parte per volontà della Asl che ha applicato i provvedimenti governativi

Batti e ribatti tra Juventus, Napoli, la Lega Calcio e il Governo e tanta confusione sulle norme e i regolamenti vigenti. Mentre il ministro dello sport Spadafora si accinge ad incontrare il presidente della Federcalcio Gravina e il numero uno della Lega Serie A Del Pino, la partita Juve – Napoli viene annullata.

La squadra di Andrea Agnelli ieri sera, con il Napoli fermo in Campania, per il divieto della Asl regionale, si era presentata ugualmente in campo rispettando i suddetti regolamenti italiani. E’ stata accesa la discussione poi di un incontro non disputato per decisione del sistema sanitario. La positività al Covid-19 di Zielinski ed Elmas e le successive indicazioni della stessa Asl Napoli 2, il team biancazzurro non è partito per Torino. Tale decisione è andata contro quanto voleva la Lega Calcio. Che difende il protocollo Figc elaborato e sottoscritto con il Comitato Tecnico Scientifico, per l’inesistenza di “provvedimenti di Autorità Statali o locali che impediscano il regolare svolgimento della partita“.

Ciro Verdoliva, responsabile della Asl Napoli 2, ha dichiarato alla stampa: “Siamo l’ente competente per questo territorio per la positività di Zielinski, comunicataci giovedì sera. Come prassi sono partite tutte le attività per la risalita dei link epidemiologici. Noi applichiamo le ordinanze del Ministero Sanità e ciò che dice il CTS”.

Si attende quanto dirà domani il Giudice Sportivo. Da regolamento il Napoli rischia di perdere la partita a tavolino per 3 a 0 a favore dei bianconeri. Una partita vietata dalla Asl regionale, non per volontà del club di De Laurentiis: “Domani il giudice sportivo decreterà lo 0-3 a tavolino e un punto di penalizzazione al Napoli? Il Napoli ha documentato a Figc, Lega e Giudice sportivo che sussistevano delle condizioni ostative alla disputa della gara, per cui non è il Napoli che ha scelto di non andare a Torino, ma sono state le autorità competenti che, in materia di sicurezza e ordine pubblico, lo hanno impedito”. Il legale del Napoli Mattia Grassani ha proseguito: “Il Napoli per andare a Torino avrebbe dovuto violare provvedimenti statali a rischio di esposizione a procedimenti penali”.

Se il giudice sportivo dovesse ritenere sussistenti i requisiti per comminare un 3-0 a tavolino, e nella casistica abbastanza consolidata potrebbe anche esserci il punto di penalizzazione, quindi -4, credo che lo sport perderebbe una occasione assolutamente importante per dare un segnale diverso, cioè che non si deve giocare a tutti i costi, ma bisogna anche tenere conto delle situazioni che hanno impedito la disputa della gara. Bisogna fare un passo indietro e tenere conto anche di un bene comune superiore al calcio“. Ha ribadito Grassani, spiegando cosa indica il protocollo della Federcalcio, ha sottolineato: “Il protocollo che richiama la circolare del 18 di giugno questo tipo di delega la compie in maniera incondizionata e si stabilisce che in caso di contatti stretti e di quarantena, a decidere che tipo di quarantena ci debba essere sono le Asl territoriali e non vedo come possa essere differente“.

Quello che mi indignaha sottolineato il legale del Napoliè che si possa pensare che ci sono Asl che possono condizionare il campionato in base agli interessi, quando l’unico interesse in questo caso è quello della salute della gente“. “Le Asl – ha precisato – svolgono ruolo di garanzia assoluta quando non ci sono le condizioni che consentono alle società di calcio di spostarsi, e in questo caso due Asl di Napoli hanno escluso questa possibilità, ritenendo non sussistenti le condizioni. Per cui credo sia un ruolo primario, che anche il ministero della salute riconosce, e non invece il rischio di una perdita di controllo da parte delle organizzazioni sportive, per un campionato che si deve disputare si, ma non a tutti i costi e anche a rischio della salute delle persone e non solo degli addetti ai lavori. Se le cose vogliamo che cambino  – ha concluso Grassani dobbiamo cambiare il protocollo, ma anche ministero si è espresso in maniera chiara. Per le coppe europee come si farà? Uno dei provvedimenti, sono cinque delle Asl tra sabato e domenica, c’è la espressa dicitura: ‘i contati stretti posti in isolamento nel proprio domicilio non possono lasciare il territorio nazionale’. In base al protocollo e alle Asl i club non si potranno muovere dal territorio nazionale“.

(Il Faro online)