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Usa, duello tv tra Harris e Pence: scontro su tasse e gestione della pandemia

8 ottobre 2020 | 13:07
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Tra pannelli in plexiglass, pubblico munito di mascherine e un dibattito non una rissa verbale, la Harris tiene testa a Pence

Washington – “Il popolo americano ha assistito a quello che è stato il più grande fallimento di un’amministrazione presidenziale nella storia del Paese”. Ha esordito così Kamala Harris all’inizio del dibattito con Mike Pence la notte scorsa a Salt Lake City attaccando la risposta data dall’amministrazione Trump all’emergenza Covid.

Il tema è stato centrale nel dibattito tra i candidati alla vice presidenza, anche visivamente dal momento che erano divisi dalle barriere di plexiglass che il team della candidata dem ha imposto a tutti i costi, nonostante Pence abbia cercato fino all’ultimo di evitarle, come misura di protezione e per ricordare che alla Casa Bianca è attivo un focolaio di Covid dopo il contagio di Trump.

Secondo la veep di Joe Biden il ticket Trump-Pence “ha perso il diritto alla rielezione” dopo aver minimizzato e non compreso la portata di un’epidemia che ha provocato oltre 211mila morti nel Paese. Pence da parte sua ha difeso l’operato della Casa Bianca riconoscendo che la nazione sta affrontando “un momento veramente difficile”.

“Voglio che il popolo americano sappia che sin dal primo giorno il presidente americano ha messo la salute dell’America al primo posto”, ha aggiunto sostenendo che, a differenza di quanto affermano i critici, Trump ha una chiara strategia nazionale per affrontare la crisi.

“Chiaramente non ha funzionato, quando vediamo che vi sono oltre 210mila vittime del Paese”, è stato l’affondo della senatrice della California durante il dibattito che è stato caratterizzato da scambi, anche duri, ma ha mantenuto i toni civili di scontro sui temi, ben distanti dal caos e dallo scambio di insulti in cui è scaduto nelle scorse settimane il dibattito tra Trump e Biden.

Trump “sta cercando apertamente di impedire a persone di votare”: è questa l’accusa rivolta al presidente da Harris. “Se usiamo la nostra voce vinceremo e non permetteremo a nessuno di sovvertire la nostra democrazia con quello che Trump sta facendo” ha detto la senatrice democratica, rispondendo alla domanda sul fatto che il presidente ha alluso alla possibilità che non accetti una sconfitta elettorale. Harris ha fatto riferimento a quello che Trump ha detto più volte, anche durante il dibattito con Biden, sul presunto rischio di frodi elettorali, esortando i suoi sostenitori “ad andare alle urne ed osservare molto attentamente”, esortazione che alcuni hanno inteso come una possibile intimidazione nei confronti degli elettori. “Noi crediamo nel popolo americano, nella democrazia e per questo voglio dire a tutti per favore votate, votate in anticipo – è stato l’appello di Harris – abbiamo il potere di prendere nei prossimi 27 giorni una decisione su quella che sarà la direzione del Paese per i prossimi 4 anni”.

Pence, da parte sua, ha evitato di rispondere alla domanda della moderatrice Susan Page riguardo alla possibilità che Trump non riconosca la sconfitta: “Penso che vinceremo le elezioni – ha detto – il presidente Trump ed io ci stiamo battendo ogni giorno per impedire che Joe Biden e Kamala Harris cambino le regole e creino un sistema universale di voto per posta che potrebbe creare un’enorme opportunità per frodi elettorali”. “Abbiamo delle elezioni libere ed eque e so che avremo fiducia in questo processo”, ha comunque poi aggiunto ribadendo di “credere con tutto il mio cuore che il presidente sarà eletto ad un nuovo mandato”.

Per quanto molto più civile dei dibattito tra Donald Trump e Joe Biden, il duello tv della notte scorsa tra Kamala Harris e Mike Pence ha conosciuto i suoi momenti di tensione, in particolare quando il vice presidente ha cercato di interrompere la candidata democratica. Che in ogni occasione, però, ha avuto la replica pronta: “Mr Vice President, sto parlando io”. “Mi ha interrotto e vorrei per favore finire”, ha detto in un’altra occasione.

Il modo in cui l’ex procuratrice – che con la madre indiana ed il padre giamaicano è la prima donna non bianca candidata alla vice presidenza – ha impedito più volte a Pence di toglierle la parola e ha subito attirato l’attenzione e l’entusiamo sui social media di tante donne che hanno riconosciuto lo stesso tono paternalistico e accondiscendente che tanti uomini hanno usato con loro.

“Sto parlando io, spero che ogni bambina ascolti questo”, ha scritto una utente. “Questo dovrebbe essere insegnato a tutte le bambine, nessuno ci ha insegnato questo negli anni Ottanta”, ha scritto un’altra. Critiche e commenti che non sono certo destinati ad aiutare il ticket Trump-Pence con l’elettorato femminile, con il quale sono tradizionalmente deboli.

Pence è stato criticato anche per aver ignorato più volte il monito a rispettare i tempi che gli ha rivolto la moderatrice del dibattito, Susan Page. “Stava avendo un atteggiamento paternalistico, e questo ha fatto arrabbiare le donne, ed era noioso, e così ha perso l’attenzione degli uomini”, è stato il commento dell’ex senatrice Claire McCaskill.

Ispirato da rigidi principi della fede evangelica, a cui Pence si è convertito da adulto dopo essere cresciuto in una famiglia cattolica, il vice presidente in un’intervista rilasciata diversi anni fa ha detto che non andrebbe a cena con una donna che non è la moglie e che non partecipa a feste dove si servono alcolici senza essere accompagnato dalla moglie Karen. (fonte Adnkronos)