La dichiarazione

Coronavirus, l’allarme di Ricciardi: “I Covid hospital del Lazio quasi pieni”

9 ottobre 2020 | 12:08
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Coronavirus, l’allarme di Ricciardi: “I Covid hospital del Lazio quasi pieni”

Il consigliere del ministro della Salute: “Non siamo al collasso, ma in una situazione di grandissima pressione”

Roma – “Gli ospedali si stanno di nuovo riempiendo. Le strutture Covid in questo momento in Campania e nel Lazio sono quasi piene. Mi preoccupano non tanto le terapie intensive di cui si parla, ma le sub-intensive dove ci sono pazienti infettivi che devono essere curati in un certo modo. E i posti si stanno già saturando adesso figuriamoci quando arriverà l’influenza“.

Lo ha affermato Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute per l’emergenza Covid-19 e ordinario di Igiene generale e applicata alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica di Roma, ospite di Sky Tg24.

“Non siamo al collasso, ma in una situazione di grandissima pressione – ha aggiunto – Quando si abbasseranno le temperature e arriveranno i virus influenzali, ci saranno problemi perché dovremmo stare all’interno e le famiglie si contageranno“. (fonte Adnkronos)

La nota dell’Unità di Crisi della Regione Lazio

“Nel 21 report del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) relativo all’ultima settimana con i dati aggiornati al 6 ottobre nel Lazio emerge un lieve incremento, atteso, dell’indicatore RT che passa da 1.09 a 1.19. Sia il tasso di occupazione dei posti letto totali di terapia intensiva per pazienti Covid, che il tasso di occupazione dei posti letto di area medica sempre per pazienti Covid rimangono sotto la soglia di attenzione secondo le modalità di monitoraggio del Ministero della Salute e dell’ISS”.

Lo comunica in una nota l’Unità di Crisi Covid-19 della Regione Lazio, che prosegue: “L’indicatore relativo al numero dei casi confermati per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con la ricerca dei contatti stretti rimane in una performance ottimale. L’indicatore tra la data di inizio sintomi e la data di isolamento è pari a due giorni anch’esso al di sotto della soglia di allert. Aumenta il numero dei nuovi focolai da 25 a 31.

Il totale delle risorse umane dedicate all’attività del contact tracing è pari a 1,8 per 10 mila abitanti di gran lunga superiore al valore soglia di 1 ogni 10 mila indicato dal decreto del 30 aprile 2020. I dati del monitoraggio confermano una buona capacità degli indicatori di processo su indagine epidemiologica e gestione dei contatti e gli indicatori di tenuta dei servizi sanitari all’interno delle soglie stabilite dal Ministero. Rimane alta l’attenzione sull’evoluzione della curva e sul monitoraggio delle misure adottate”.