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Covid-19, Mitrano: “L’ordinanza di Zingaretti va migliorata revocando il punto 1”

10 ottobre 2020 | 06:49
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Covid-19, Mitrano: “L’ordinanza di Zingaretti va migliorata revocando il punto 1”

Confimpresa interviene sul medesimo punto e chiede “la sospensione dell’atto della Regione Lazio nonché di attivare, a strettissimo giro, un tavolo di concertazione”

Gaeta – “La salute al primo posto, giusto adottare tutte le prescrizioni e le misure necessarie per contenere il virus, ma che siano provvedimenti equilibrati“. Non usa mezzi termini il Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano nel commentare quanto si evince dall’ordinanza n. Z00063 a firma del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti pubblicata l’8 ottobre 2020.

“Allerta ma non allarmismo – prosegue Mitrano – resto basito nel leggere un’ordinanza regionale che a mio avviso va rivista per una serie di motivi. Un’ordinanza che penalizza tutta la provincia di Latina quando si poteva intervenire solo per l’area nord della stessa dove, in questo momento, assistiamo al picco dei contagi. Concordo pienamente sul divieto di assembramento nelle aree antistanti l’accesso di scuole, banche, uffici postali ed altri uffici pubblici oltre che nei luoghi pubblici.

Sono giusti anche i punti 2 e 4 dell’ordinanza sul contingentamento degli ospiti per tavoli, sul rispetto del distanziamento sociale, nei ristoranti e nei locali, l’obbligo di esposizione all’ingresso degli esercizi commerciali ed uffici aperti al pubblico, il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente in rapporto alle dimensioni dei locali e nel rispetto del distanziamento sociale, ma trovo estremamente superfluo e contraddittorio il punto 1.

Qui si parla di un numero massimo di 20 persone, previa registrazione e adozione delle misure generali di prevenzione, partecipanti a feste private, anche successive a cerimonie religiose. Come dire, se si tratta di un matrimonio o di una cerimonia il limite è di 20 persone e magari lo stesso locale, al di fuori della festa, può ospitarne molte di più. Insomma troviamo la giusta misura ed evitiamo una confusione che rischia di generare oltre al danno anche la beffa! Questo è il momento in cui dobbiamo essere costruttivi e non distruttivi. Le ordinanze vanno calate sui singoli territori per governare le criticità adottando provvedimenti più idonei. Ricordo che solo pochi giorni fa nel Golfo di Gaeta, a Formia, abbiamo gestito ed affrontato una situazione di emergenza, senza creare clamore ma adottando il buonsenso e tutte le precauzioni del caso.

Non comprendo inoltre l’attenzione che la provincia di Latina ha suscitato nonostante la situazione su Roma e nelle altre province della Regione Lazio non è migliore della nostra! Sarebbe stato invece molto più opportuno evitare la mobilità interregionale chiudendo a questo punto i confini della Regione Lazio per tutelare i cittadini qui residenti ed intervenire invece nei singoli territori con mirati provvedimenti. Chiedo pertanto al Presidente Zingaretti di rivedere l’ordinanza, probabilmente dettata più dalle emozioni, eliminando il punto 1 onde evitare anche gravi ripercussioni al sistema economico-produttivo del territorio”.

Sul provvedimento del presidente della Regione Lazio teso a limitare la diffusione del coronavirus interviene anche Antonio Di Ciaccio, Presidente provinciale di Confimprese Latina che, in rappresentanza degli alberghi del Golfo di Gaeta ed altre strutture similari, evidenzia che “con l’Ordinanza n. Z00063 dell’8 ottobre scorso emanata da Zingaretti, di fatto sono costretti ad annullare – dalla sera alla mattina – qualsiasi festa  (matrimoni,   feste   successive   a   cerimonie   religiose,   compleanni, ecc…) o meglio ne limita la partecipazione a soli 20 partecipanti”.

Un provvedimento che, emanato così improvvisamente e senza un minimo margine temporale per il relativo adeguamento, non fa altro che andare, ulteriormente,   ad   aggravare,   ed   in   qualche   caso   ad   affossare definitivamente, la già critica situazione in cui versano le attività della

Provincia di Latina che sulle feste private basano gran parte del loro lavoro”

Confimprese Latina non vuole entrare nel merito del provvedimento e “nella finalità del provvedimento ai fini sanitari, gli imprenditori ne evidenziano, comunque, l’inopportunità dal punto di vista della tempistica di emanazione/attuazione, ovvero senza preavviso e senza tempi di adeguamento, visto che per tutti gli eventi previsti – già da tempo prenotati – sono state effettuate sia le relative assunzioni di personale che gli approvvigionamenti necessari”.

Gli albergatori fanno notare che “durante  il periodo  estivo,  la corretta applicazione delle norme igienico/sanitarie previste ha fatto sì che nessun caso di contagio si sia sviluppato, sempre nella Provincia di Latina.

A questo si aggiunge che mentre per loro si impone un numero massimo di partecipanti per altre strutture tale limitazione non è prevista dovendo rispettare solo il numero di coperti per tavolo.

Per questo gli imprenditori in questione chiedono la sospensione dell’atto della Regione Lazio nonché di attivare, a strettissimo giro, un tavolo di concertazione con le istituzioni preposte il tutto al fine di tutelare non solo le proprie attività ma anche il personale nonché il relativo indotto”.

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